Pini (Via)

Questa via, che sarebbe più corretto chiamare vicolo, aveva due accessi su via Rizzoli (già Mercato di Mezzo), uno tra i numero 18 e 20, l'altro, con voltone, tra i numeri 20 e 24.

Fu soppressa tra il 1854 ed il 1878 (nel Prontuario è indicata come soppressa, mentre invece è descritta come via normalmente aperta nell'Indicatore).

Fu chiamata anticamente Borgatello e Borgadello (Guidicini, IV, 195), poi Gorgadello (Guidicini, Ibidem, Alidosi, pag. 20).

La via constava di tre tratti. Il tratto che partiva dal voltone sul Mercato di Mezzo costeggiava il lato occidentale della antica Locanda dei Tre Re, girava attorno all'edificio all'attuale numero 20, edificio che ospitò la società dei Sarti e che fu degli Oretti, per poi sbucare nuovamente sul Mercato di Mezzo.

Zanti e Alidosi registrarono questa via come Gorgadello.

La via costeggia la parte posteriore di alcune case che hanno il fronte su via Altabella e che furono di proprietà della famiglia Pini.

Il Banchieri fu il primo a fare riferimento a questa famiglia: Via di Pin.

Da allora, fino alla soppressione, venne usato l'odonimo Via dei Pini.

Pare (Guidicini, Ibidem) che questa via si estendesse, con due vicoli poi chiusi, ad occidente fino ad arrivare in via Caduti di Cefalonia (già Via Venezia), ed uno ad oriente fino a raccordarsi con un altro vicolo scomparso: il vicolo Calanchi.

Il Voltone (Guidicini, Ibidem) fu costruito nel 1791 e servì per unire la locanda di proprietà della famiglia Dal-Re (questo cognome generò il nome della locanda: Locanda dei Tre Re) alla casa degli Oretti, tenuta in affitto dalla locandiera Maria Del-Re.

Gli accessi della Via Pini sul Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli)