N.878(5)

Nell'inventario legale dell'eredità di Giulio Cesare Vitali, a rogito Bondio Serafino Bertolelle, questa casa è. detto confinare col marchese Riario, cogli eredi di Evangelista di Gio. Paolo Vitali, colla via Vitali, e di dietro con altra via detta Broilo.

Questi Vitali, ai quali appartenne la casa in discorso, alcuni li credono venuti da Castel S. Pietro, ed altri da Cento. Si trovano detti Grassi Vitali, non perché appartenessero alla famiglia Grassi, ma probabilmente da un Grasso di Giacomo del secolo XIV, il cui figlio Vitale fu marito di Dina Picciolpassi, ed autore dei due rami di Petronio e di Bartolomeo, dal qual ultimo discese Lelio di Grulio marito di Ippolita Varano di Camerino, morto senatore li 22 marzo 1567. Da questi venne Giulio, che ebbe Ippolita maritata in Alessandro di Giovanni Paolo Vitali del ramo di Petronio, col quaI matrimonio si unirono i due rami in un solo, terminato in D.Gio. Paolo di Gio. Giacomo, della parrocchia di S. Biagio, ultimo dei Vitali, morto li 16 settembre 1696 in età d'anni 83.

II fidecommesso Vitali passò a Gio. Antonio Giavarini, e unitamente a questo eziandio I'amministrazione dell'oratorio e dei beni della Madonna del Popolo, conferita dal Vescovo di Bologna li 31 marzo 1531 a lacopo Vitali, e continuata nei suoi discendenti fino alla Ioro estinzione.

Questo stabile, prima dell'estinzione dei Vitali, era stato venduto ai Zibetti, trasportati da lmola, o Faenza, a Bologna da Cesare di Nascimbene speziale, fatto cittadino li 25 giugno 1550. Questa famiglia terminò in Lucia di Francesco, monaca in S.Vitale, morta nel 1780, la quale fece rinuncia o donazione di questa casa e di altri beni a Gio.. Francesco di Gio. Petronio Giacobbi notaro.