Santa (Via)

Via Santa.

Da via Santo Stefano a via Borgonuovo.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1692 (Via Santa).

Tra questa via e via Gerusalemme (a cui si rimanda) avvenne uno scambio di nome, essenzialmente generato da un errore del Mitelli.

Gli autori più antichi (Zanti, Alidosi, Banchieri e Aretusi) usarono gli odonimi Ierusalem e Gierusalem per la nostra via Santa,e l'attuale via Gerusalemme venne chiamata Via Santa dallo Zanti e dal Banchieri, mentre l'Alidosi e l'Aretusi usarono l'odonimo Bettania, che il Guidicini (II, 231) dichiarò essere (senza documentarlo) il vero nome antico di via Gerusalemme.

L'Alidosi aggiunse, accanto a Bettania, l'odonimo di via Salaria)

Che quello del Mitelli sia stato un errore è certo, perché anche il Taruffi (1738), il Salaroli (1743) e la Tontina Mista (1762) indicano la nostra via come Gerusalemme ed anche il Monari, che di solito copiò le indicazioni del Mitelli, ma questa volta riportò Via Gerusalemme per la nostra via.

Le Lapidette, che, come si è già più volte sottolineato, si basarono sulle indicazioni della pianta del Monari, consacrarono l'errore e la nostra via divenne via Santa e tale è rimasta fino ad oggi.

Negli estimi del 1296/97 questa zona era indicata come Strata o Contrata Paradixum.

Per la spiegazione dell'odonimo Gerusalemme basta ricordare che il complesso di Santo Stefano era comunemente chiamato, nel medio evo, Sancta Ierusalem, essendo una riproduzione in Bologna dei luoghi della Terra Santa.

Via Santa era nome con cui spesso si sono chiamate vie che, come in questo caso, portano a luoghi consacrati.

Paradixum probabilmente ha lo stesso significato (si veda via del Paradiso, ma anche la via Paradiso, soppressa, che da via San Vitale porta verso la chiesa e convento di San Giacomo e verso la chiesa - ora soppressa - di Santa Cecilia). Si ricorda anche quanto scrisse il Fanti (II, 591, 592), secondo cui paradisus veniva utilizzato nel latino medievale per indicare un atrio antistante a una chiesa, anche con il significato di cimitero.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.

Tontina Mista: Tontina Mista ossia progetto per illuminare la città di Bologna, pubblicato a Bologna dal Sassi successore del Benacci, 1762

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297)

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.