N.273 - Casa Fagnani

Casa dei da Flagnano, o Fagnani dello stesso stipite del ramo che abitò in via Barbaria. Gloriasi la famiglia di aver dato Lamberto I. C. e arcidiacono di Bologna assunto al Pontificato col nome di Onorio II. Qualcuno ha scritto che fu d'origine nobile, e grande, e che i Fagnani fossero signori del Castello di Fagnano, ma queste asserzioni sono distrutte dal sapersi che il predetto Castello apparteneva a quei giorni al territorio di Castel Fiuminese, e non a quello di Bologna; che di quel Castello ne era signore il Vescovo d'Imola, signoria che fu confirmata al Vescovo dallo stesso Onorio II con Bolla riportata dal Muratori; finalmente uno scrittore che si trovò presente all'elezione di Lamberto dice esser nato "de mediocri plebe Bononiensi".

I Fagnani erano cartolari, o esercitavano il traffico della cartoleria, e la pretesa loro nobiltà non si comincia a produrre dagli scrittori che nel secolo XVI. È probabile che i Fagnani di Lombardia siano d'origine bolognese, ma s'ignora quando si divisero dai nostri.

I da Flagnano abitavano questa casa prima del 1280, ed un rogito di Petrizolo Benincontro è una sicura testimonianza che Bolognetto, e Pietro di Ugolino del fu Tenzolino da Fiagnano abitavano in Strada Maggiore li 16 ottobre 1271.

Trovasi che nel 1289 qui stava un Guidoletto Toschi, e che dopo il 1300 vi aveva casa un Pietro de Canonis de Flagnano, lo che potrebbe far dubitare, che fossero inesti, o che da principio avessero i detti cognomi, cosa che sembra difficile assai.

Vincenzo, Bartolomeo, e Francesco di Battista, di Tommaso d'altro Tommaso de Flagnano abitavano nel 1543 in questa casa. Gabriele del suddetto Francesco testando li 30 aprile 1591 lasciò erede Battista suo fratello, e dopo la di lui morte sostituì Marc' Antonio, e Galeazzo di Giulio Cesare Fagnani, che vendettero la casa in via Barberia, e Giulio Cesare Juniore morto intestato fu l'ultimo di quel ramo, per cui l'Asse Fagnani fu ereditato da Santa Nanni sua madre.

Convien però credere che il citato Gabriele di Francesco avesse venduto la casa di Strada Maggiore, perchè egli passò ad abitare sotto S. Benedetto in Galliera, e perchè il 7 maggio 1568 Opizio Virgilj Budrioli vendette questa casa a Giovanni Bombaci per L. 6,800 rogito Teodosio Botti, nel qual rogito si dice essere sotto S. Tommaso di Strada Maggiore in confine di Borgo Nuovo a mattina, degli eredi di Vincenzo Leoni di dietro, e di Domenico Fornaro a sera.

Due furono le famiglie Bombaci di Bologna, le quali avevano stemmi diversi fra loro. Una giurò nella Piazza per la fazione Geremea, seguendo il partito dei Canetoli, e del duca di Milano, e da ciò ne venne che molti di loro furono scacciati, restando fuorusciti, ed alcuni soltanto si stabilirono in Reggio.

Altri Bombaci erano cambiatori nel 1537, e questi si divisero in due rami, cioè in quello della via di Mezzo di S. Martino, del quale furono eredi i Zambeccari, e in quello di Strada Maggiore che terminò in Antonio Michele di Gaspare uomo officioso, ed abilissimo a trattar paci, e che morì li 15 febbraio 1711. La di lui erede, e nipote Livia, portò l'eredità Bombaci al conte Alessandro Agamenone del conte Vincenzo Marescotti, e morì d'anni 88 il 1° settembre 1774. Questo ramo Marescotti Bombaci mancò nel conte Giovanni Taddeo del suddetto Alessandro passato a miglior vita li 6 dicembre 1789 lasciando un'unica figlia, ed erede Maria Catterina maritata nel conte Marco di Scipione Marchetti Angellini di Sinigaglia.

I Bombaci aumentarono l'antica casa Fagnani unendovi quella acquistata l'8 maggio 1601 da Giovanni d'Antonio Bombaci a rogito Antonio Malisardi, e venduta da Ginevra di Domenico Mantovani vedova di Giovanni Maria Andrei pagata L. 5,706.12.4 la quale aveva bottega in Strada Maggiore, e confinava con il compratore da due lati, e con Ulisse Leoni di dietro ; indi posteriormente comprata l'altra dei detti Leoni, la quale è quella con porta in Borgo Nuovo, che dà ingresso anche la detta Strada a questa casa, finalmente dai Marescotti Bombaci fu acquistato lo stabile verso ponente che anche dopo il 1700 era di Lorenzo Bonacci Bottacci. Fra la casa Bombaci, e quella dei Banzi vi era la casa con bottega, che il 26 aprile 1625 Domenico Maria, e Gaspare Bombaci vendettero al conte Astorre Ercolani per L. 3,500. rogito Bartolomeo Cattani.