N.1189,1190

Casa forse della antica canonica di S.Martino. Pare che questa sia la casa grande con botteghe ad uso di spezieria sotto S.Martino dei Caccianemici, che li 3 settembre 1332 comprò Bartolomeo di Melchiorre Conforti da Giovanni di Guidocherio Galuzzi per lire 800, rogito stipulato in Funo da Giuliano di Giovanni da Cento notaro, tanto occupato in stipulazioni, che il rettore dello studio, gli Anziani e Consoli concessero al di lui fratello Andrea, a Bartolomeo di Giacomo Bonavolta ed a Francesco di Marco Bualelli notaio, di rogare in solido con detto Giuliano. La bottega attualmente a spaccio dei rosogli, fu la spezieria detta del Mondino all'insegna del Dottore, condotta dal dottor Andrea, Lucio e Nerino fratelli Francoli dei Luzzi o Liretti di Vezzo, o Veggio. Il detto Nerino fu padre del famoso anatomico Mondino, il quale morto il padre continuò a condurre la detta spezieria; testò li 27 febbraio 1326, e mori li 30 agosto susseguente. Nel 1324 fu fatto lettore di Medicina pratica, e a lui si attribuisce d'esser stato il primo che abbia fatto un opera d'Anotomia fregiata di figure. Nel 1316 fu mandato dal Comune di Bologna in ambasciatore a Giovanni re di Sicilia e Gerusalumme. Il suo cadavere fu sepolto nella chiesa dei Ss.Vitale ed Agricola con lapide che tuttora si conserva. Nel 1359 li 10 gennaio rovinò parte della sua casa, posta sotto la cappella di S.Martino di Porta Nuova, in causa della gran neve caduta.

Nel 1497 la spezieria era affittata a Guizzardo dal Medico, e ciò rilevasi da un racconto delli 26 settembre sull'incendio di due botteghe presso l'osteria del Cappello dalle bollette, e presso Guizzardo dal Medico speziale, il quale abitava presso S.Martino delle bollette. Li 2 aprile 1571 questa bottega continuava ad andare ad uso di larderia e spezieria, rogito Ippolito Peppi e Tommaso Barbieri.

Appartenne poi ai Sega, e Pellegrino la vendette assieme ad altri edifizi a Paolo di Francesco Grappi per lire 20000 li 19 maggio 1623, rogito Giulio Belvisi.

Li 25 aprile 1648. Pier Paolo del fu Pietrantonio Campani locò, una casa ad uso spezieria sotto la Baroncella rincontro il palazzo grande di Bologna per lire 900 annue; confina la via pubblica dalla chiesa di S.Martino detto delle Bollette. Rogito Giulio Cesare Cavazza. Del 1715 era dei Campana, ed ultimamente di Nicola Coli.