Frino (Via di)

Via di Frino

Da via Augusto Murri a via Santa Chiara.

Quartiere Santo Stefano.

Delib. cons. 16 aprile 1909.

Il Molino di Frino, che diede il nome a questa via, è documentato nella pianta di Andrea Chiesa del 1762. La pianta dello stesso Chiesa, ma pubblicata nel 1740, riporta la sola indicazione anonima Molino.

In tali piante il percorso della via coincide con l'attuale.

Non è chiaro se Frino indica il nome di un antico proprietario (come il Molino Parisio sullo stesso Canale di Savena ove sorge il Molino di Frino, i cui edifici, sebbene trasformati, esistono ancora) o altro.

A tal proposito qui si riportano le ipotesi fatte da Mario Fanti (I, 378), ovvero:

cognome di un proprietario (che potrebbe essere Ferrini);

insegna del molino rappresentante una falce da fieno (frenna o frina in lingua bolognese);

molino della fréina, ovvero molino da biada (frèina ha il significato di miscuglio di biade).

Fonti citate in questo articolo.

Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.

Chiesa (1762): Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.); Pietro Paolo Conti (committente); Giambattista Migliari (perito); Gaetano Rappini (inc.), Carta topografica di tutta la pianura del Bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell'anno 1742, e in parte del Ferrarese, e del Ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l'anno scorso 1761, d'ordine dell'e.mo sig. cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico, 1762. Stampata a Cento nel 1762.

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.