N.406

Casa composta di due stabili. L'uno verso ponente era dei Fontana di Modena fino dal 1564 e forse gli fu venduto dai Felicini, perchè nella facciata vi era l' arma Felicini. L' altro verso levante, è quello stesso che Lucio di Camillo Macchiavelli vendette li 27 aprile 1593 a Vincenzo di Gio. Tommaso Berò per L. 7,700, rogito Antonio Malisardi. È posta sotto S. Barbaziano in istrada S. Isaia, confina con Innocenzo Monterenzi, Ercole fratelli Fontana ed uno stradello didietro (cioè Fregatette).

1620 li 10 febbraio II conte Gio. maestro Barbieri Fontana comprò da Leonardo ed Angelo Michele fratelli Volta una casa grande con stalla e rimessa sotto S. Barbaziano per L. 32,000; confina coi beni d'Annibale Paleotti ed un vicolo. Questo con tratto si fece in via di permuta contro due possessioni poste alla Longara, e fu poi stipulato li 14 gennaio 1620, rogito Alessandro Sassi.

Il marchese Gio. maestro Fontana di Modena, successore nella primogenitura instituita da Lodovico, ultimo dei Fontana come da suo testamento delli 8 novembre 1607 a rogito Ercole Fontana, comprò li 13 febbraio 1020 a rogito Alessandro Sassi il palazzo colle case contigue in Galliera da Giorello e Lodovico fratelli Ghelli e nel contratto gli diede questa casa Fontana e più L. 28,000 in contanti. ( Vedi Galliera ).

1646 li 16 febbraio. Giuseppe e Lodovico fratelli Ghelli avevano casa sotto S. Barbaziano , in confine dei Rota o Ratta da un lato e dall'altro dei Monterenzi a rogito Domenico Buratti.

1695 li 23 aprile. Francesco, Antonio e Felice fratelli Bassi comprarono da Flaminia Bonasoni vedova Ghelli una casa grande con stalla sotto S. Barbaziano in via Barbaria per L. 13,600 a rogito Scipione Uccelli. Confina a levante coi Bavosi o loro creditori , a mezzodì collo stradello dei Poveri, a sera con una casa dei Ratta ed a settentrione con via Barbaria.

Cinque fratelli e figli di Antonio Ghelli da Budrio si stabilirono in Bologna circa il 1406 per esercitarvi la cartolaria, e Giacomo di Francesco, che puossi considerare per lo stipite di quella famiglia, ottenne la cittadinanza li 23 novembre 1472.

In appresso i Ghelli furono banchieri e si nobilitarono.

Pier Antonio di Taddeo morto nel 1545 ebbe due figli , Ulisse e Taddeo. Da Ulisse discese Carlo Gioseffo di Taddeo iuniore, morto poverissimo senza successione il 1° febbraio 1727.

Taddeo ebbe Lodovico dal quale nacque Anna maritata nel senatore Vincenzo Luigi Manzoli , ultima dei Ghelli che abitava questa casa. L' inventario legale dell' eredità del suddetto Lodovico fu fatto da Flaminia del fu Gio. Battista Bonasoni, vedova Ghelli, il 1° ottobre 1668 a rogito Gio. Battista Cavazza. Morì la Ghelli-Manzoli nel 1731. Passò poi a Sebastiano di Giacinto Bassi spedizioniere, che lasciò ricco patrimonio; gli eredi di esso la vendettero all'avvocato Vincenzo e dottor Domenico fratelli Patuzzi da Pavullo, che nel 1784 la rimodernarono internamente ed ai quali fu concesso il 19 febbraio 1785 suolo pubblico per la fabbrica della facciata, fatta con disegno di Camillo Morigia di Ravenna, scoperta li 17 dicembre 1784. In questa casa vi si vedevano le armi dei Felicini e vi mori li 4 ottobre 1739 il famoso medico Rinaldo Duglioli.