N.1242

Giovanni di Rolanduzzo Calderini dottor in legge, aveva casa in questa posizione, alla quale li 18 febbraio 1361 aggiunse quella di Francesca, e Bettisia sorelle Consolmini, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine del compratore, di Bualetto Consolmini, e della via pubblica, rogito ser Matteo Zarletti, pagata L. 85.

1365, 18 gennaio. Romano Griffoni aveva una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine degli eredi di Gio. Barbieri, di Gio. Calderini, di Matteo Guidotti e della via pubblica, che vendette a Berto Barbieri per L. 100 nel precitato giorno. Rogito Francesco da Cento.

1375, 25 ottobre. Rinunzia e cessione fatta da Bernardino e fratelli Polenta a Gaspare e Giovanni di Gio. Calderini, delle ragioni sopra due case sotto S. Damiano, o S. Andrea degli Ansaldi, le quali confinano colle vie pubbliche da tre lati, cogli eredi di Francesco Barbieri, e Berto Barbieri. Rogito Benno Cavalli notaro di Ravenna.

1396, 11 marzo. Compra Berto del fu Giacomo Barbieri speziale della parrocchia di S. Andrea degli Ansaldi, da Gaspare e da Gio. Calderini le suddette due case contigue, antiche e rovinose, sulle quali avevano ragioni Bernardino e fratelli Polenta, cedute ai detti Calderini li 25 ottobre 1395. Confinavano col compratore Barbieri, colla casa grande dei venditori Calderini, sotto S. Andrea degli Ansaldi, per L. 300. Rogito Taddeo Mammellesi e Duzzolo Piantavigne.

Pare che poco dopo il 1396 la casa grande dei Calderini sia stata acquistata dai Barbieri, trovandosi che il dott. Gaspare Calderini cominciò a far compre dov'è il N. 1244 di questa contrada.

1445, 25 maggio. Compra di Gio. Benedetto Barbieri da Giacomo Ottoboni e da Tommaso e Sebastiano Turchi, di una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confina con Andrea delle Rimorsene, due strade, e gli eredi di Pietro Guidotti, per L. 100. Rogito Nicolò Lameri.

1459, 3 luglio. Compra Benedetto Barbieri da Giovanni, e Francesco fratelli Fava una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confina colla via da due lati, con certe case della detta chiesa mediante chiavica, e coi venditori, per L. 130. Rogito Frigerino Sanvenanzio.

1472, 2 settembre. Compra Gio. Benedetto Barbieri una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, per L. 200. Confina la strada da due lati, il compratore e il venditore. Rogito Matteo Curialti.

1588, 10 novembre. Il cav. Paolo Barbieri proprietario di questa casa fu condannato al taglio della testa ed alla confisca dei beni, per aver ucciso Isabella Caccianemici di lui moglie. Fu però assolto li 10 novembre 1597 colla condizione, che essendo ritenuto demente, fosse custodito da Ippolita Gessi sua madre vedova di Antonio Maria Barbieri.

1598, 3 dicembre. Questa casa di fabbrica parte nuova e parte vecchia era di Aureliano e di Paolo fratelli Barbieri, e si dà per posta sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine da un lato di Emilio Barbieri, di sotto collo stradello Guidotti, e di dietro col la piazza dei Calderini.

1601, 13 agosto. Da un rogito di Ercole Cavazza si raccoglie che la parte posteriore, e cioè dalla parte della via Garofolo, fu comprata alla subasta da Antonio del fu Ottaviano Tanari per L. 600, mentre la parte verso la piazza dei Calderini era stata acquistata col patto di ricupera dal dott. Zoppi.

1606, 17 ottobre. Il dott. Camillo del fu Giulio Gessi compra dai cessionari dei beni ereditari del fu Aurelio Barbieri, una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, in confine delle vie che vanno a S. Domenico, di un vicolo, e di Emilio Barbieri, per L. 17250. Rogito Giulio Cesare Sturoli, a conto del qual prezzo il 3 gennaio 1607 furono pagate al dott. Zoppi L. 6375, e le L. 1600 al Tanari, a modo che li 29 novembre 1613 fu stipulato l'istrumento assolutorio, come da rogito Sturoli.

1672, 12 novembre. Questa casa fu venduta in permuta dal dott. Camillo del fu Giulio Cesare Gessi, a Gio. Battista del fu Ercole Bottrigari, per le case degli Usberti da S. Sebastiano, ereditate dai Bottrigari in causa di Lucrezia Usberti moglie di Ercole Bottrigari. Rogito Antonio Malesardi (Vedi Battisasso palazzo Gessi). Continua ad essere dei Bottrigari.

La famiglia dei Barbieri fu antica e nobile. Un frate Andrea era cav. Gaudente nel 1285, che il Dolfi lo chiama fra Amandino. Ha dato vari uomini insigni e lettori in legge e matematiche. Sul finire del secolo XIV si formarono due rami, e cioè quello di Giacobino di Guglielmo, e di Pietro notaio suo fratello, ambidue estinti. Un' eredità Barbieri passò circa il 1615 ai Malvezzi marchesi di Dozza, ed un'altra nel 1660 ai Fontana.

Dai qui sotto indicati rogiti risulta che in questa località vi erano due case che poi furono concentrate in una sola.