Il numero degli archi

Quanti sono gli archi del portico di San Luca ? Molti non lo sanno. Quasi tutti coloro che ritengono di saperlo dicono 666. Innumerevoli testi riportano questo numero che fa fantasticare gli amanti dell’occulto. Infatti nel libro dell’Apocalisse (scritta da San Giovanni), par. 13 vers. 18, questo numero viene indicato come il numero della bestia, identificata con il demonio.

Si racconta che il portico di san Luca, con i suoi 666 archi, rappresenti il serpente, ovvero il demonio, la cui testa viene schiacciata dalla Madonna, simboleggiata dal Santuario in cima al Colle della Guardia.

E’ una storia suggestiva, ma non verificabile in alcuna maniera e personalmente non credo che chi ha costruito il portico, il santuario e tutto il resto, avesse in mente il serpente-demonio.

Ma gli archi di San Luca sono veramente 666 ?

Altra domanda, tutt’altro che scontata... che cosa si intende per arco del portico e cosa effettivamente è stato contato fino ad oggi per concludere che gli archi sono 666 ?

La numerazione

Gli archi sono numerati. Si parte da Porta Saragozza con l’arco numero 1 e si finisce al Santuario dove l’ultimo arco numerato è il 661. Ne seguono alcuni non numerati e, contandoli, si arriva al fatidico 666.

Situazione chiara ?

Tutt’altro.

Innanzi tutto cosa viene numerato ? Va fatta una premessa importante. Il portico di San Luca è sostenuto da coppie di colonne binate in mattoni, che, nella parte in pianura sono fisicamente separate da qualche decimetro di luce, mentre tra l’arco del Meloncello ed il Santuario di San Luca le coppie colonne sono sostituite da colonne uniche massicce che occupano uno spazio equivalente.

Coppie di colonne binate, separate nella parte di pianura del portico.

Un punto importante da chiarire è come comincia la numerazione, ovvero dove è il numero 1. Il portico comincia con l’arco Bonaccorsi di fronte a Porta Saragozza. Il numero 1 è ben visibile sulle colonne tra l’arco Bonaccorsi ed il resto del portico.

I numeri in realtà contano le colonne! O, se vogliamo, è la stessa cosa, contano gli archi ortogonali allo sviluppo del portico. Non quelli ben visibili dall’esterno, ma quelli sotto cui il viandante cammina!

Colonne “cieche” della parte collinare del portico.

I numeri sono apposti alla parte interna (per interno si intende la parte opposta all’apertura verso l’esterno), in corrispondenza delle coppie di colonne (cieche o aperte che siano)!

L’arco Bonaccorsi

Il numero 1

A questo punto dobbiamo paradossalmente chiarire quali sono gli archi da contare. Questo aspetto, che sembrava scontato, non lo è affatto. Archi longitudinali, in linea con il percorso o archi ortogonali, sotto a cui passa il viandante ? Non è la stessa cosa! Inoltre: l’arco Bonaccorsi va contato ? Lungo il percorso ci sono attraversamenti stradali che hanno modificato l’assetto degli archi. Cosa va contato ? Il criterio qui adottato è:

Si contano gli archi longitudinali, lungo il percorso, quelli che sono ben visibili dall’esterno. Altri archi vanno contati anche se di forma diversa. In taluni casi, tre archi sono stati sostituiti da un arco più lungo e da due più corti (tipicamente per permettere un attraversamento stradale: in questi casi, in cui i due archi più corti sono ben identificabili, conteremo comunque “3” archi. In altri casi due archi sono stati completamente sostituita da uno nuovo ed in questo caso conteremo “1”.

In taluni casi il nuovo arco per permettere l’attraversamento stradale prende semplicemente il posto di quello vecchio senza alterare quelli vicini.

Caso in cui due archi sono stati completamente assorbiti da uno nuovo (attraversamento di via Audinot)

Caso in cui il nuovo arco prende il posto di uno vecchio senza alterare quelli vicini (attraversamento di via Guidotti).

Caso in cui il nuovo arco ha comportato la riduzione dei due vicini (attraversamento di via Orioli).

A questo punto abbiamo i criteri per contare gli archi senza ambiguità. Se percorriamo il portico a partire da Porta Saragozza, il numero che vedremo si riferirà quindi all’arco che abbiamo appena passato.

Dall’Arco Bonaccorsi a Via Audinot.

Incontreremo il numero 1 che si riferisce quindi all’Arco Bonaccorsi che correttamente conteremo.

Arriveremo all’attraversamento di via Audinot dove avremo contato 26 archi dopo l’arco Bonaccorsi e correttamente l’ultimo numero che vediamo prima di via Audinot è il 27 (1+26).

L’attraversamento di via Audinot ha comportato l’eliminazione di due archi sostituiti da uno solo. Quindi il numero che vediamo dopo via Audinot è il 29 (per 28 archi: abbiamo “perso” un arco).

Da Via Audinot a Via Guidotti

Conteremo altri 23 archi fino all’attravesramento di via Guidotti, che occupa esattamente lo spazio di un arco per cui questo tratto è composto da 24 archi che sommati ai precedenti dà un parziale di 52.

Da Via Guidotti a Via Turati: il mistero dell’arco mancante

Dopo via Guidotti c’è un lunghissimo tratto di portico senza alterazioni o attraversamenti stradali fino a via Filippo Turati. Poco dopo la Farmacia San Giuseppe la numerazione non c’è più, probabilmente coperta da una tinteggiatura irriguardosa. L’ultimo numero visibile è il 68 subito dopo la farmacia.

Ultimo numero visibile dopo la Farmacia San Giuseppe

Arco successivo: qui il numero non è più visibile.

Li ho contati uno ad uno e quando sono arrivato ad 89, è ricomparsa la numerazione nascosta. Ciò che mi ha lasciato perplesso è che il numero che vedevo era il 90! Non volevo credere ai miei occhi. Ho ripercorso il tratto per tre volte, ricontando ogni volta: sempre 89! Manca un numero!

Gli archi effettivamente contati da via Guidotti a via Turati sono 85. L’arco di via Turati occupa lo spazio di un arco “standard” quindi il tratto misura 86 archi che sommati ai precedenti 52 dà un parziale di 138. Fino ad ora abbiamo perso due archi: uno è quello assorbito dall’attraversamento di via Audinot. L’altro è l’arco misteriosamente scomparso tra i numeri 68 e 90.

Attraversamento di via Turati: è l’arco 140, secondo la numerazione, ma il 138 effettivo.

Da Via Turati a Via Ruscello.

14 archi per raggiungere l’attraversamento di via Ruscello che è ricavato direttamente nell’arco originario del portico, per un totale di 15 archi del tratto, che sommati ai 138 precedenti dà un parziale di 153 archi.

L’attraversamento di via Ruscello

Da Via Ruscello all’arco della “Madonna Grassa”

Di fronte a Villa Benni c’è un arco occupato dalla “Madonna Grassa”. Si contano 15 archi per arrivare alla “Madonna Grassa”, che occupa lo spazio di un arco per cui il tratto misura 16 archi che sommati ai precedenti dà 169 archi.

la “Madonna Grassa”

Dalla “Madonna Grassa” all’attraversamento del torrente Ravone

L’arco numerato con il 192 è coevo con il resto del portico ed è quello sotto al quale passa il torrente Ravone. Dall’attraversamento di via Ruscello si contano 20 archi che sommato a quello del Ravone dà 21 per un parziale dall’Arco Bonaccorsi di 190 archi (l’arco del Ravone è numerato 192 perché abbiamo perso, come ormai è chiaro, 2 numeri.

Arco sopra al torrente Ravone.

Dall’arco sul Ravone a via Orioli

E’ un tratto piuttosto lungo di 34 archi originali. Un ulteriore arco è stato accorciato per allargare l’attraversamento di via Orioli. Sono quindi in tutto 36 archi che porta il parziale a 226 archi.

Attraversamento di via Orioli, con l’allargamento dell’arco centrale e la riduzione dei due laterali.

Da Via Orioli a Via Cerbai

Sono 18 archi che diventano 19 con quello su via Cerbai, arco che non è stato modificato dall’attraversamento.

Attraversamento di via Cerbai.

Da Via Cerbai a Via Martini

Il tratto è di 27 archi normali. L’attraversamento di via Martini ha modificato gli archi con i numeri 275 e 276 da cui sono stati ricavati tre archi: due piccoli laterali ed uno più largo centrale attraversato da via Martini. Questo fatto riduce lo scostamento tra la numerazione degli archi e quella effettiva. L’arco successivo è il 276 effettivo che corrisponde al 277 numerato.

Attraversamento di via Martini

Da via Martini a via Irma Bandiera

Sono in tutto 23 archi normali a cui va aggiunto il piccolo arco generato dall’apertura di via Martini. Con l’arco di via Bandiera sono 25 archi per un totale dall’arco Bonaccorsi di 299. L’arco è il risultato dell’unione degli archi numerati 300 e 301, per cui lo scostamento tra archi numerati ed archi effettivi torna a 2.

Arco su via Irma Bandiera: occupa lo spazio di due archi del portico originale.

Da via Irma Bandiera al Bar Billi (prima scalinata della salita)

L’arco monumentale occupa lo spazio di 4 archi originali del portico. L’ultimo arco coincide con l’accesso al portico della Certosa ed ha il numero 305, all’angolo con il Bar Billi.

Si tratta quindi di 3 archi che sommati agli effettivi precedenti 299 porta ad un totale di 302 archi (dato aggiornato a dicembre 2012).

Lo scostamento con il numero 305 della numerazione dipinta sulle colonne nasce:

- dall’attraversamento di via Audinot in cui due vecchi archi sono stati inglobati in uno nuovo (un arco effettivo in meno).

- dall’arco fantasma tra i numeri 68 e 90 (un arco effettivo in meno).

- dall’attraversamento di via Martini in cui 3 archi hanno preso il posto di due vecchi (un arco effettivo in più).

- dall’attraversamento di via Irma Bandiera in cui due archi vecchi sono stati inglobati in uno nuovo (un arco effettivo in meno).

- negli archi monumentali in corrispondenza dell’accesso al portico della certosa in cui 3 archi nuovi hanno preso il posto di 4 vecchi. (un arco effettivo in meno).

Totale: 3 archi effettivi in meno per un totale di 302 archi.

Ultimi archi monumentali del portico di pianura.