Torleone

Denominazione moderna(2015): Via Torleone.

Guidicini.

Da Strada Maggiore a Strada S. Vitale.

Il vicolo Torleone comincia in Strada Maggiore e termina in Strada S. Vitale.

Pretendono gli storici che il suo nome lo riceva dalla torre, o torri dei Leoni, che vuolsi avessero le loro case nell'angolo che faceva Strada Maggiore con questa contrada. E' certo che un famiglia Leoni fu antica, volendosi derivata da un Leonardo dottore che fioriva nel 1166, ma con tutto questo devesi molto dubitare che la strada tragga il nome da quegli o dalla torre che loro appartenne.

Dicesi ancora che in questa strada vi abitassero i Gabrielli, dei quali Bonaventura di Cambio era anziano nel 1287.

Questi antichi Leoni permisero ai Leoni Nordoli, francesi stabiliti in Bologna, di usare le loro armi, notizia ripetuta da molti autori, che copiandosi l'un l'altro, sono caduti nell'errore del primo. Trovasi però che Bartolomea di Tommaso Leoni sposò Lando di Riniero Nordelli da Imola, e viveva nel 1412. Si trova egualmente in quell'epoca, fra i pretesi Leoni Nordoli, un Lando, il di cui figlio Enrico fu il primo ad addottare il cognome Leoni alias Nordoli.

Queste circostanze concorrono a far sospettare che della famiglia e del cognome Nordelli d'Imola siasi fatta la famiglia Nordoli francese.

L' ultimo degli antichi Leoni fu Carlandrea di Alfonso, che lasciò due sorelle, Ottavia e Orsina, la prima maritata in Vincenzo Guidotti, e l' altra nel conte Antonio Maria Prior Castelli.

I Leoni moderni terminarono in Vincenzo di Clemente Galeazzo, e nella di lui sorella Maria Catterina sposata al conte Pietro Malvezzi. È certissimo che nel 1170 si ricorda il Torrilione vicino a Strada Maggiore.

1170, 21 dicembre. Ildebrando di Mastro Valfredo (forse figlio di quel Valfredo di Gio. Bono Bambi che vendette un orto ai Padri di S. Vittore e di San Giovanni in Monte, posto presso questa chiesa, li 21 agosto 1146, a rogito Gherardo ( vedi S. Gio. in Monte) locò in enfiteusi a Pietro Fabbro e ai di lui eredi, otto chiusi e un terzo di terreno posto in luogo detto il Torrilione in guardia di Bologna. Rogito Pedo notaro.

Nel 1171 fece a diversi le seguenti locazioni:

16 febbraio Chiusi 9 1/2

16 detto mese Chiusi 9 —

25 maggio Chiusi 15 —

25 detto mese Chiusi 7 1/2

24 giugno Chiusi 10

— Totale 51 —

E in questi contratti si aggiunge esser tutto posto nel Torrilione in confine di Strada Maggiore. Il detto Ildebrando lasciò per testamento i suoi beni in Borgo Torrilione ai Canonici di S. Vittore e S. Gio. in Monte, che li possedevano ancora nel 1201, e ammontavano a 93 chiusi circa di misura.

Nel 1190 Borgo e Ganello di Pietro Asinelli vendettero ai canonici di S. Giovanni in Monte un pezzo di terra in Borgo Torrilione, per L. 54. Rogito Vilielmo.

Nel 1190 il Torrilione era detto Borgo. La strada del Torleone nel 1582 fu alzata e seliciata.

I Padri dell'Eremo, finché stettero nel loro primo monastero fuori di porta Strada Maggiore, ebbero il loro ospizio nel Torrilione, passati poi fuori di Porta Saragozza, lo vendettero per L. 1350, ed acquistarono poscia per loro comodo uno stabile in via Aitaseta.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

N.173

Torleone, dal V volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani