N.1601 - Casa dei Mezzavacca

Casa dei Mezzavacca. Un Biagio di Domenico Mezzavacca testò il 28 luglio 1322 in casa propria nella cappella di S. Martino dell' Avesa sul trivio di quelli da Saliceto. Rogito Domenico Benincasa e fu quello che portò da Parma a Bologna la sua famiglia circa il 1300.

Qualcuno ha preteso che venissero da Montebello, e fossero pescatori. Bartolomeo di Guglielmo che si dottorò in leggi nel 1369, e che mentre era Ve scovo di Rieti fu fatto Cardinale nel 1378, e nel 1383 fu privato della dignità Cardinalizia da Urbano VI, poi restituitagli dal successore Bonifacio IX nel 1389, morì il 20 giugno 1396 con testamento fatto a rogito di mastro Valentino Vanni da Viterbo, e di Bernardo del fu ser Pietro della rettorica nel quale proibisce che si venda la sua casa da S. Martino. Lasciò eredi i nipoti dei beni nel Bolognese, e l'ospitale della Purità di Viterbo degli altri fuori di esso. Terminarono i Mezzavacca in Floriano che col suo testamento del 14 maggio 1529, rogito Lodovico Federici lasciò erede usufruttuaria Polisena Azzoguidi di lui moglie, ed erede proprietaria sua figlia con sostituzione di Bartolomeo figlio della medesima, e del fu Angelo Tagliaferri di Parma. Questo inesto mancò in Paola Teresa di Angelo moglie di Fabio di Saulo Guidotti, che rimasta vedova venne a finire i suoi giorni nel giugno 1712 in questa casa. I Tagliaferri erano anch'essi Parmeggiani, e s' estinsero nel cav. Francesco che testò il 19 ottobre 1529 lasciando erede Gaspare Cerati nato da Costanza sua figlia, e da Gio. Cerati, obbligandolo di portare il cognome Tagliaferri come da rogito di Antonio Fosso di Parma.

I Guidotti assunsero il cognome Mezzavacca, e divennero padroni di questo stabile, che poi vendettero a Marco Santamaria dal quale fu ristaurato.

Il 9 o 11 marzo 1809 i creditori del detto Santamaria la vendettero a Bovi Campeggi per L. 6600. Rogito Modenesi.

Il Torresotto che il 1° giugno 1299 si diceva Serraglio di S. Martino dell'Avesa essendo stato affittato dai difensori a Dino d'Andrea Mezzavacca il 20 maggio 1423 per anni 5 e per annui soldi 10, rogito Bartolomeo Barbieri, prese il nome dei Mezzavacca. Questo serraglio fu poi ceduto dalla Camera di Bologna all'Abate, e al monastero di S. Procolo in compenso di certi miglioramenti di una loro bottega in Porta Nova demolita per un'aggiunta fatta al pubblico palazzo. Rogito Lorenzo Pini. Fu dato dai detti monaci ai Mezzavacca in enfiteusi, i cui miglioramenti furono venduti da Angelo Mezzavacca al Guidotti marito di sua figlia il 30 ottobre 1649 per L. 1000. Rogito Lelio Roffeni, assumendo il compratore l'annuo canone portato a soldi 12.

Questo voltone viene detto da qualcuno dei Rizzoli per un lardarolo di questo cognome che vi aveva vicino la sua bottega. Si potrebbe sospettare che fosse una Pusterla.

Il 29 gennaio 1556 il Senato concesse di atterrare il Torresotto di S. Martino salvo l'interesse dei conduttori.