Corte.

Corte (dal latino Cors, Cortis) ha il significato di luogo cinto (da Corte deriva Cortile). Come denominazione urbanistica fu usata raramente in antichità. Indicò sia spazi ben delimitati su cui insistevano edifici la cui proprietà era di una unica famiglia (Corte de' Galluzzi, Corte dei Bulgari, che era nei pressi dell'attuale galleria Cavour), sia spazi di pertinenza di una chiesa (Corte di Sant'Ambrogio scomparsa, nel pressi di via de' Pignattari, Corte di Santa Barbara, scomparsa. tra via Ugo Bassi e via dell'Indipendenza). Secondo il Guidicini (Vol.I, pag.33) un tratto della scomparsa via Accuse fu chiamato Corte delle Massare, essendo frequentato abitualmente da massaie.

In realtà la città era piena di corti, intese come cortili interni di case. Solo alcune di queste corti ebbero senso dal punto di vista odonomastico nel momento in cui queste divennero zona di transito (non importa se a piedi, cavallo o con carri). Per questa ragione la Corte de' Galluzzi fu descritta da tutti gli autori mettendo essa in comunicazione via D'Azeglio e piazza Galvani.

La Corte dei Galluzzi fu l'unica elencata nelle lapidette, essendo le altre ormai scomparse da tempo.

Curiosamente oggi nell'odonomastica ufficiale abbiamo una corte in più, che non esistette in passato come odonimo: la Corte Isolani.