N.1193 - Palazzo Dall'Armi, poi Marescalchi

Cartigli

Palazzo Dall'Armi poi Marescalchi

Costruito probabilmente da Floriano Ambrosini entro il 1613, per conto di Aurelio dall'Armi, passò poi alla famiglia Marescalchi. All'interno, al piano nobile, si conservano due camini affrescati: uno con la Vigilanza di L. Carracci e l'altro con l'Incantesimo di Medea forse di L. Sabbatini con statue di G. Tedeschi; sale con affreschi di F. Brizio, A. Tiarini, G. Reni; al piano terra, di G. Cavedoni e Valesio. Nel 1811 Ferdinando Marescalchi affidò a F. Giani la decorazione della sala da pranzo ovale, assai elegantemente ornata.

Indirizzo:

via IV Novembre, 5

Guidicini

Palazzo della senatoria ed antica famiglia Dall'Armi, o Armi, che credesi proveniente dalla Toscana, mediante un Bonaventura che viveva nel 1270.

1466. Li 1 febbraio. Il senato donò parte di strada pubblica, dal Iato posteriore della casa grande di Giovanni Dall'Armi, posta al lato anteriore in Porta Nuova presso S.Salvatore, la qual casa grande, nel detto lato posteriore, è di piedi 57, dove per formare la fronte, fu donata la suddetta strada, donando altresì il suolo di altre due case rovinose, essendo comodo al pubblico altra strada vicinale. Pare che la parte di strada donata possa essere inclusa nel detto palazzo, e che i Dall'Armi potessero con ciò unire al medesimo altri stabili, mediante i quali arrivassero poi al vicolo Stallatici, con cui in oggi confinano dalla parte posteriore; e non sarebbe fuor di proposito il vedere che questo tratto di strada di piedi 57, fosse stato una continuazione della via di S.Antonino e che terminasse al vicolo detto pure Stallatici, chiuso in oggi nel giardino Marescalchi.

Nel fregio della facciata si leggeva "Aurelianus ab Armis construxit An. Sal: 1613 ". Si cominciò la fabbrica interna di questo palazzo, che fu interotta per la morte del Dall'Armi seguita li 4 maggio 1614 a ore 14 della domenica delle Rogazioni. Furono di lui eredi le sorelle Isabella in Andrea d'Allesso Bovio, poi monaca scalza, Eleonora nel senatore Vincenzo Marescalchi, e Ginevra nel conte Guidascanio Orsi, poi in in Camillo Ranuzzi. Li 17 ottobre 1615, Isabella Dall'Armi in Bovio, vendette la sua porzione del palazzo ad Eleonora Armi Marescalchi per lire 24000, rogito Giulio Belvisi, la quale trasportò in questo stabile la famiglia del marito, dalli cui discendenti è ancora abitato. La sala di questo palazzo è lunga piedi 34 once 2, e larga piedi 29, once 9. Dicesi che la torre dei Dall'Armi fosse dalla parte di S.Antonino di Porta Nuova, alias delle Banzuole, ma gli apparteneva per acquisto. Passato il palazzo Dall'Armi vi erano case dei Marescalchi, che avevano portico e fronte sul borgo delle Banzole, per la demolizione delle quali case, ebbe dal senatore Caprara lire 8000. Sul suolo non ceduto per la piazzetta, fabbricò il Marescalchi l'arco in confine del suo palazzo e tutto il fianco verso la piazzetta, spendendo lire 36000.