N.824 - Casa Campeggi

Cartigli

Antica casa medievale di proprietà della famiglia Campeggi dal XIII secolo. Nel portico di facciata si conservano bei capitelli d'arenaria d'epoca rinascimentale. Nel cortile è presente un unico capitello in stile gotico testimonianza della primitiva "fabbrica". Al piano nobile si trovano una stanza con un grande soffitto ligneo a cassettoni e un fregio ad affresco con decorazioni della prima metà del Seicento, e una sala ovale d'epoca neoclassica con paesaggi di gusto arcadico.

Indirizzo:

via Borgonuovo, 16

Guidicini

Casa enfiteutica della Ceriola che pagava di canone annue lire 6, e che sembra essere stata dei Campeggi. Donato di Ugolino da Campeggio nel XIII secolo comprò una casa in Borgo Novo tenuta per la più bella ed alta di fronte a quante erano allora in Bologna.

In una divisione seguita nel settembre 1486 i fratelli Campeggi tennero indivise tutte le loro case poste in Borgo Novo.

Nel 1489 l' 8 ottobre il dottor Giovanni del fu dottor Bartolomeo Campeggi affittò a Nicolò Luigi del fu Lodovico Campeggi una casa in Borgo Novo che confinava colla Pusterla, coi Moneta, e con Alberto Carbonesi per annue lire 12, rogito Pietro Sturoli notaro di Parma. Appartenne a Giulio Cesare Medosi, poi ai suoi eredi figli di Geminiano Casanova. Questi li 20 maggio 1635 vendettero per lire 4500 l'appartamento superiore al conte Gio. Battista Bianchi, rogito Francesco Salani, indi li 10 luglio 1643 il medesimo Bianchi acquistò il restante della casa per lire 6192 da Giovanni Angelini successore di Antonio e fratelli Franchini eredi di Guidascanio Franchini. L' ultimo dei Bianchi che qui abitò fu il conte Dondidio morto li 3 marzo 1726 del quale furono eredi intestati ecc. , Francesco Mastri, Rizzardo Ilaria Rizzardi, e Francesca Maria Rizzardi vedova di Paolo Salaroli.

Dei Mastri furon poi eredi li PP. delle Grazie, siccome furono eredi li Rizzardi della zia vedova Salaroli.

Li detti coeredi Bianchi vendettero questa casa nobile li 16 dicembre 1747 al conte Alfonso Alessandro Gridolfi di Rimini in prezzo di lire 13000 ricevendo in conto di prezzo un predio posto agli Alemanni, e lire 3000 in saldo, come da rogito Bernardino Alessandri.

Morì il Gridolfi li 29 luglio 1749 e con testamento dei 2 aprile 1743 lasciava erede universale il marc. Alfonso del principe Filippo Hercolani. I Bianchelli di Rimini affacciarono pretese sopra la sudetta eredità che si ritirarono mercè una contransazione nella quale fu compresa la cessione di questo stabile. I conti Giacomo e Francesco Maria fratelli Leonardi dalla Rovere di Pesaro eredi del conte Lodovico Bianchelli di Rimini la vendettero a Luigi Bordoni. Passò al marchese Giuseppe Mariscotti Berselli, che la cedette a Pompeo del senatore Carlantonio Dondini Ghiselli, che l'ha notabilmente risarcita.