Orto (Vicolo dell')

Vicolo dell'Orto.

Da via de' Poeti si dirige a sud, senza sfogo.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1539 (via dell’Orto).

Questo vicolo anticamente proseguiva tra la riva sinistra dell'Aposa e gli orti di San Domenico per sbucare nella via Vasselli (oggi via Vascelli), accanto alla chiesa del Crocifisso del Cestello (Guidicini, IV, 26). Il tratto scomparso del vicolo dell'Orto è oggi in parte compreso in via San Domenico.

Furono proprio gli orti di San Domenico a dare il nome al vicolo (nome documentato già nel 1539 dal Guidicini (IV, 26) a proposito della casa al numero 3: casa locata dai Domenicani in enfiteusi a Girolamo Oddofredi, e a Cassandra Tossignani di lui moglie per annue lire 50, che si diceva essere sotto S. Damiano in via dell’Orto mediante rogito Pietro Zanettini).

Non si conosce la data in cui questo vicolo fu chiuso se non che già nel 1583 (Zanti) non raggiungeva più la chiesa del Crocifisso, ma finiva nel Sagrato di San Domenico.

Tutti gli autori indicano questa via come via dell'Orto. L'Alidosi aggiunse già via Pattarina nominata fino del 1400, seguito dall'Aretusi (già via Patarina da San Domenico), ripreso dal Salaroli che ripete solamente via Patarina a pag. 76 per poi scrivere a pag. 77 via Pattarina, nominata fino nel 1400.

Effettivamente vi sono diversi documenti, citati dal Guidicini, relativi alla casa al numero 10 di via dell'Orto che confermano l'affermazione dell'Alidosi: Androna dei Pattarini (1403), via Pattarina (1428 e 1484).

Patarini o Pattarini non è nome di famiglia, come ipotizzò il Guidicini, ma indica un movimento religioso. Si veda www.treccani.it sotto la voce Pataria e Patarini: dal nome del mercato degli stracci in Milano (pataria), il nome di patarini (id est pannosos, "straccioni", spiega Bonizone da Sutri) fu per dileggio affibbiato dagli avversarî ai seguaci di un movimento (oggi anch'esso noto col nome di pataria) sorto verso la metà del sec. XI nella parte più umile del popolo milanese contro gli abusi ecclesiastici e l'oppressione dell'alto clero. Sempre Treccani.it spiega meglio che il nome, variamente deformato, di patari o patarini, per ragioni non chiaramente spiegabili, passa nel sec. XII a designare i catari (v.) e successivamente (secoli XIII-XIV) è applicato a ogni specie di eretici.

Quindi la nostra via dei Patarini voleva significare via degli eretici.

A chiarire tutto è il Guidicini nelle note scritte a proposito della casa al numero 10 di vicolo dell'Orto (antico numero 482) in cui affermò che la nostra via portava ad una casa grande con corte, e pozzo deputata all’uso dell’Uffizio dell’ Inquisizione.

Al Fanti (II, 578,579) il merito di avere per primo collegato il movimento eretico all'odonimo via Patarina.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.