N.2865,2866
Case dei Paltroni, famiglia che si suppone derivasse da Mantova, da un Ennano notaio dei Cartolari; che ne sia, il certo suo stipite è proveniente da Giovanni d’Ugolino Riformatore del 1322. Terminarono i Paltroni in Orinzia moglie di Paolo Emilio di Giovanni Argeli, dotata di L. 16300 come da instituto dotale dei 10 dicembre 1573 la quale portò l’eredità, e il cognome alla famiglia Argeli, che si dissero dei Paltroni dopo la morte di Giulio il qual Giulio li 6 maggio 1580 rogito Ippolito Peppi comprò da Gandolfo de Buoi una casa già di Bartolomeo Grossi Budriese che confinava col compratore da due lati e cogli eredi di Tommaso Passarotti dall’ altro, la qual casa li 25 settembre 1607 fu assegnata da Giovanni Argeli Paltroni al Capitolo di S. Pietro per liquidazione di un legato di lire 4000 ingiunto al detto capitolo da Giulio Paltroni. Rogito Ippolito Peppi. Questo stabile sarà stato redento dagli Argeli perchè anche in oggi fa parte del N. 2866.
Cesare di Lodovico Argeli Paltroni mori li‘ 12 dicembre 1710 lasciando un solo figlio naturale di nome Cesare morto nel 1760 del terz’ ordine di S. Francesco, e due figlie legittime, e cioè Orintia moglie di Gaspare di Carlo Scali alla quale lasciò l’ eredità Paltroni, ed Eleonora maritata ad Innocenzo Codronchi d’ Imola che ebbe l’eredità Argeli, nella di cui parte vi fù compreso anche questo stabile abitato dai suoi discendenti che aggregati alla nobiltà Bolognese copersero le primarie magistrature di questa Città.