Pignattari (Via de')

Via de' Pignattari.

Da piazza Maggiore a vicolo Colombina.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (in ti Pgnattar).

L'odonimo Pignattari è dovuto con ogni probabilità ad un fornace da Pignatte e altri vasellami, che Antonio e Giulio Cesare Milioni stabilirono qui nel 1589 (Guidicini, IV, 183).

Precedentemente questa via veniva indicata come Dacio dal Vino (Zanti e Alidosi) e Piazza del Salario (Zanti). Piazza del Salario indicava l'area tra il palazzo dei Notai e la scalinata di San Petronio, detta così per la presenza del magazzino del sale (Guidicini, IV, 187).

Dacio dal Vino comprendeva anche il vicolo Colombina e veniva chiamato così perché qui vi era la residenza dell'arte dei brentatori (che era dove ora è il numero 9 di via de' Pignattari) e vi era l'ufficio per il pagamento del dazio sul vino.

Il Banchieri per primo, elencò l'odonimo Pignattari: in ti Pgnattar, accanto agli altri due: Dazi dal Vin e dal Salario, indicando tre zone distinte della via: entrando da piazza Maggiore si trovava prima la piazza del Salario, tra il palazzo dei Notai e la scalinata di San Petronio, poi i Pignattari ed infine il Dacio dal Vino.

L'Aretusi, accanto a Dazio del Vino e Pignattari, elencò anche Vie delle Scodelle come alias di Pignattari, evidentemente con lo stesso significato legato al vasellame prodotto dalla fornace sopra accennata.

Evidentemente dopo la metà del XVII secolo l'odonimo Pignattari prevalse, essendo il solo considerato dagli autori dal Mitelli in poi, e chi ricordò il Dazio del Vino (Salaroli e Origine) e il Salario (Salaroli) lo fece solo per sottolineare che erano nomi non più usati.

E' qui il caso di segnalare che tra via d'Azeglio (allora San Mamolo) e via dei Pignattari vi erano due vicoli, di cui uno oggi trasformato in galleria, l'altro non più esistente.

Il primo vicolo, subito dietro al palazzo dei Notai era il Viazzolo del Registro, conosciuto anche come Vicolo di Santa Croce, oggi Galleria dei Notai, alle cui note si rimanda.

Il secondo vicolo aveva l'imbocco su via d'Azeglio tra i numeri 10 e 12 e finiva in via de' Pignattari dove oggi c'è il numero 7. Le tracce nel tessuto urbano di questo vicolo sono bene evidenti ancora oggi.

Il nome di questo vicolo era Bagnolo. Fu chiuso nel 1624 (Guidicini, IV, 188). Bagnolo è riportato nella pianta dell'Aretusi, ma si ignora l'origine di questo odonimo. L'Indicatore lo descrive semplicemente come vicolo chiuso.

E' interessante notare come la Tontina Mista elenchi questi due vicoli ed il vicolo Colombina semplicemente come Vicolo Primo alli Pignattari (il vicolo Colombina), Vicolo Secondo alli Pignattari (Bagnolo), Vicolo Terzo alli Pignattari (Viazzolo del Registro o Vicolo di Santa Croce).

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Tontina Mista: Tontina Mista ossia progetto per illuminare la città di Bologna, pubblicato a Bologna dal Sassi successore del Benacci, 1762

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843

Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.