N.389 - Chiesa di San Paolo Maggiore

Cartigli

Chiesa di San Paolo Maggiore

Costruita nel 1611 dai padri Barnabiti su disegno di A. Mazenta. La facciata è opera di E. Fichi (1636), autore delle statue superiori, mentre quelle sottostanti sono di G. C. Conventi. All'interno, nella volta affreschi di G. e A. Rolli (1695-1704); nell'abside e nella cupola di G. A. Caccioli e P. F. Farina (1718); dipinti di Mastelletta, L. Carracci, G. Cavedoni, A. Lomi, Guercino, N. Tornioli, P. F. Cittadini, V. Spisanelli, F. Brizio, L. Garbieri, L. Massari. Sull'altare maggiore si trova il gruppo marmoreo della Decollazione di San Paolo di A. Algardi (1641-44).

Indirizzo:

via Carbonesi, 18

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa e collegio di S. Paolo dei Barnabiti. Quivi erano le case di un ramo della famiglia Torelli, poi Garzoni, come si vedrà in appresso.

Il Masina ristampato dice che qui vi fu una torre già Torelli, poi Garzoni, ma nei tanti contratti fatti dal 1384 al 1610 non si dà alcun cenno della medesima, e convien credere che fosse già stata atterrata rasente il suolo.

1384, 15 novembre. Azzo del fu Andrea del fu Mattiolo Torelli compra da Simone Torelli la metà di una casa che spettava per indiviso con Giovanni di lui fratello, posta sotto S. Martino della Croce dei Santi, in luogo detto Trebbo dei Torelli, per L. 300. Rogito Matteo Griffoni.

1385, 16 agosto. Compra Azzo del fu Andrea del fu Mattiolo Torelli da Giovanni del fu Enrico del fu Mattiolo Torelli, la metà per indiviso con esso Azzo, di una casa sotto S. Martino della Croce dei Santi, nel Trebbo dei Torelli, per L. 300, pagata con denari avuti da Ugolino Agolariti per prezzo di una casa sotto i SS. Simone e Giuda, dei Maccagnani, venduta a detto Ugolino per L. 500. Rogito Bartolomeo Barbieri e Matteo Griffoni.

1387, 13 ottobre. Sentenza a favore del suddetto Azzo Torelli contro Pietro del fu Ghinazzo Torelli sopra alcune differenze per un muro fra la casa di Azzo, e quella di Pietro, la prima delle quali è sotto la cappella di S. Martino della Croce dei Santi, nel Trebbo dei Torrelli, e la seconda di Pietro è sotto la stessa parrocchia in via Val d' Aposa, affittata ad Alberto Scdaloch tedesco. Regito Mancantino Bianchi.

1411, 29 agosto. Bernardino del fu Gio. Garisendi, e Gesia sua sorella, già moglie di Azzo Torelli comprano dai frati della Certosa una casa grande e nobile, nel Trebbo dei Torelli, sotto S. Martino della Croce dei Santi, per L. 700, pagate dai compratori, e precisamente dal marito di detta Gesia, ad Arreverio del fu Garisendo per prezzo di una casa ad uso di pellizzaria, posta sotto S. Marco nel Trebbo di Porta Ravegnana, già posseduta da Garisendo Garisendi, e comprata dai Padri Certosini. Rogito Nicolò Folia.

1424, 22 novembre. Il dott. Antaldi del fu Nicolò Antaldi compra da Giacomo e Tommaso del fu Bernardino Garisendi una casa con una pezzetta di terreno verso il condotto detto dell' Avesa, ed un'altra casetta annessa posta sotto S. Martino della Croce dei Santi, nel Trebbo dei Torelli, e di più tutte le masserizie di dette due case, il tutto per L. 650. Rogito Guido Gandoni.

1427, 12 dicembre. Sentenza data dal giudice a favore di Tommasa figlia del fu Bernardino Zambeccari, già moglie del dott. Antaldo Antaldi, in appresso moglie del dott. Bernardo Garzoni, contro Girolamo ed Egidio fratelli, e figli del detto fu dottor Antaldi, nella quale viene confermato il possesso della suddetta casa sotto S. Martino della Croce dei Santi, nel Trebbo dei Torelli, per la restituzione delle di lei doti che furono di L. 1200. Rogito Frigerino Sanvenanzo.

1456, 7 ottobre. Compra Giovanni, dott. famoso ed insigne scrittore, figlio del suddetto Bernardo Garzoni, da Alessandro di Giacomo del fu Nicolò Castellani alias Panico tre case sotto S. Martino della Croce dei Santi, per L. 900. Rogito Zaccaria Enrighetti.

1456, 22 dicembre. Compra il detto Giovanni da Giacomo del fu Nicolò Mentelli una pezzola di terra ortiva già casamentata, lunga piedi 40, e larga piedi lo, sotto S. Martino della Croce dei Santi, per L. 25. Rogito Benedetto Paleotti.

1542, 12 giugno. Comprano Filippo, Fabrizio, Pompilio, Giovanni e Alessandro fratelli, e figli del fu Marcello Garzoni, da Francesco del fu Battista del Bue, una casa sotto S. Martino della Croce dei Santi, per L. 1000. Rogito Lattanzio Panzacchia.

1553, 28 gennaio. La casa dei Garzoni dalla Croce dei Santi confinava con quattro strade, e fu valutata L. 1750. Rogito Virgilio Gambalunga.

1584, 4 maggio. Compra Marcello del fu Fabrizio Garzoni da Bernardino Romanzi, e Nicolò, fratelli, e figli del fu Aloisio dei Romanzi, cinque casette vecchie unite e con portici, poste sotto S. Martino della Croce dei Santi, in Val d' Avesa, per L. 8500, Rogito Tommaso Passarotti.

1606, 7 febbraio. Marcello di Fabrizio Garzoni, anche a nome di Annibale e di Fabrizio suoi figli, si obbliga di vendere ai Padri della congregazione di S. Paolo decollato alias Bernabiti, la sua casa nella parrocchia di S. Martino della Croce dei Santi, per L. 24000. Rogito Galeazzo Bini e Bartolomeo Dall' Ocello. Come pure fa una stessa obbligazione Lucia Bonasoni moglie di detto Marcello, di vendere ai medesimi, cinque case in via Val d' Aposa, per L. 8000. La compra fu stipulata li 30 ottobre 1606, a rogito come sopra.

Il venditore Garzoni morì nel novembre 1610. Il di lui cadavere fu depositato nella chiesa di S. Arcangelo dove rimase fino alli 14 novembre 1611, da dove venne traslocato sotto il pulpito della chiesa di S. Paolo, e cioè nel luogo ove fu la camera nella quale era nato.

Paolo di Giacomo Spada morto d' anni 90 li 15 aprile 1631 in Faenza, dispose di scudi 6000 in capitali di Monte, da erogarsi nella fabbrica di una cappella da farsi entro 10 anni dopo la sua morte, in una chiesa di Roma, a scelta del Padre Virgilio Spada di lui figlio. e prete dell' Oratorio, il quale, in vista che la primogenitura Spada era stabilita in Bologna, implorò ed ottenne il decreto d' eseguire in Bologna la volontà del testatore, e per una chiesa dedicata al Santo del suo nome, perciò li 13 ottobre 1634 convenne coi Bernabiti di Bologna di far la facciata e l' altar maggiore di questa chiesa, per la qual facciata si obbligò lo Spada di spendere L. 15000. I Bernabiti nel 5 dicembre susseguente accordarono a Bonifazio Socchi, a Cristoforo Ghiezzi ed a Giacinto Corni, L. 9000 fra materiale e fattura per dare compita la facciata, disegnata dal maestro Andrea Fichi, entro due anni, esclusi i lavori di macigno, che furono concordati per L. 7000 con Gio. Battista da Fiorenza e con Giovanni Antonio Albertoni. Il restante della somma testata, assieme a' suoi lucri, fu assegnata per l' altare della cappella maggiore, in proposito di che il Crespi dice che i fondamenti costarono molto, perchè piantati sud' antico alveo dell' Aposa.

1606, 26 maggio. Il Senato avea concesso a' Barnabiti, per la fabbrica della loro chiesa, di occupare parte del vicolo di dietro alle case dei Garzoni, per piedi 68 e oncie 9, cominciando dalla via Val d' Aposa fino al confine fra essi e Torquato Monaldino, e nello stesso giorno si accorda lo stesso permesso al predetto Monaldino. Questo vicolo poi che cominciava in Val d' Aposa, terminava in Belfiore, quasi rimpetto alla via del Collegio di Spagna.

La prima pietra della chiesa fu posta li 27 dicembre 1607, poi aperta il primo novembre 1611. I Barnabiti di S. Paolo furono soppressi li 11 marzo 1797. Fu traslocata in questa chiesa la parrocchia dei SS. Silvestro e Martino uniti, continuando il parroco ad abitare la sua antica canonica, finchè nel 1814 gli fu assegnato un comodo quartiere in questo collegio.

L'atrio del collegio ed il refettorio servirono a vari usi per il fondo di religione, e segnatamente per raccogliervi le librerie dei conventi soppressi. Porzione del locale verso Belfiore al numero 365 fu venduto a Pietro Cattoli a rogito Luigi Aldini delli 15 febbraio 1799. Altra porzione della stessa parte, marcata col numero 366, fu comprata da Antonio Macchiavelli, rogito Luigi Aldini del primo agosto 1799. Il refettorio e le cantine furono acquistate dal suddetto Cattoli a rogito Serafino Betti del li 11 maggio 1811, il quale nel suo testamento ordinò che le porzioni di questo collegio da lui acquistate fossero restituite ai Bernabiti nel caso che fossero ripristinati in S. Paolo.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Paolo.

Chiesa dei Barnabiti, i quali furono nominati Penitenzieri di S. Pietro il 6 febbraio 1593, e per questo vi fu loro concessa la chiesa di Sant'Andrea dei Piatesi.

La chiesa di S. Paolo fu cominciata ai 27 dicembre 1606.

La capella di marmo dell'altar maggiore fu finita nel 1647.