Marescalchi (Via)

Denominazione moderna (2015): Via Marescalchi.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Via Marescalchi o dei Marescalchi comincia in strada S. Mamolo, e termina in quella dei Gargiolari.

La sua lunghezza è di pertiche 25 9 6 e la sua superficie pertiche 25 80.

Il suo nome lo trae dagli esercenti il mestiere di marescalco che avevano le loro botteghe in questa contrada.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Via Marescalchi a destra entrandovi per strada S. Mamolo.

Si passa la via dei Fusari.

1609 22 dicembre. Fu concesso a Girolamo Caprara di dirizzare il prospetto della sua casa nella via dei Marescalchi occupando in larghezza piedi 5 oncie 6 di pubblico suolo dalla parte dell' angolo del vicolo rincontro Guicciardo del Medico verso mezzodì, e a retta linea in lunghezza di piedi 24 verso settentrione. Congiungevasi colla vecchia mura presso la porta della sua casa.

Via Marescalchi a sinistra entrandovi per strada S. Mamolo

Via Marescalchi 2 (N.1412)

N.1411 - Residenza della società delle tre arti, composta dai Calegari, dai Cartolari e dai Pellacani

Si passa la via dei Fusari.

Nell'angolo di questa strada con quella dei Fusari evvi rinchiuso nel N. 1395 dei Fusari predetti lo stabile, che Marc' Antonio e Alberto del fu Cesare Droghi comprarono da Girolamo del fu Manfredo Manfredi il 15 gennaio 1594 per L. 29 75, il qual stabile dicesi essere sotto la Baroncella nell' angolo della via Marescalchi in confine di Porfirio Linder a sera, e l'altra casa del venditore a mattina, e a mezzogiorno.

1606 18 novembre. Compra Porfirio del fu Pietro Linder da Marc' Antonio del fu Leone Droghi una casa già abitabile e per la maggior parte ridotta a stalla posta sotto la Baroncella nell'angolo di due vicoli già venduta al Droghi da Girolomo Manfredi il 14 settembre 1494, pagata L. 4500. Rogito Girolamo Sfiatici.

Aggiunte

Via Marescalchi, dal III volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani