N.7-14. Chiesa di Santa Maria della Pietà e già ospedale di poveri orfanelli mendicanti.

Cartigli

Chiesa di Santa Maria della Pietà

Retta a partire dal 1601, venne coperta con volte da B. Belli nel 1667; il portico è del 1691. Nell'interno si conservano dipinti di L. Fontana, B. Cesi, B. Passerotti, G. Cavedoni, A. Tiarini, Mastelletta, G. L. Valesio, E. Graziani, G. Varotti, G. Marchesi, inoltre un Crocefisso ligneo di D. Mirandola. Sull'altar maggiore, entro l'originaria architettura, copia della celebre pala dei "mendicanti" di Guido Reni, oggi nella Pinacoteca Nazionale.

Indirizzo:

via San Vitale, 110

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

N.7 al 14. Chiesa di Santa Maria della Pietà e già ospedale di poveri orfanelli mendicanti.

Cornelio Pepoli fu il promotore di un reclusorio per mendichi, nella qual opera fu coadiuvato dal P. Teofìlo Galloni agostiniano predicatore in S. Petronio, che dal pergamo animò i cittadini a concorrere per un'impresa di tanto giovamento alla città, ed il Vescovo Gio. Campeggi somministrò L. 4000, e L. 5800 furon contribuite dalla popolazione per detta pia opera.

Sulle prime i poveri si radunavano settimanalmente nei conventi dei Serviti, dei Domenicani, degli Agostiniani, e dei Conventuali, dove ricevevano un'elemosina. In appresso si stabili di chiuderli in un apposito luogo, al qual divisamento fu posto mano li 24 marzo 1503, e la domenica in albis 18 aprile susseguente, in numero di 800, de' quali un terzo maschi e due terzi femmine, furono introdotti processionalmente in S. Gregorio fuori, dove si separarono i maschi li 20 gennaio 1567, e furon condotti in città presso la porta S. Vitale.

Moltiplicati gli oziosi e i bisognosi questuanti in Bologna, e resi importuni anche, colle loro insolenze e parole nelle stesse chiese nell'ora dei divini uffizi, si cominciò a trattare di chiudere i veri bisognosi in un reclusorio, e per tale impresa si tennero molte congregazioni davanti al Vescovo Gio. Campeggi, il cui risultato fu di ricorrere al Pontefice Pio IV, che con suo breve in data 27 novembre 1560 concesse che si applicasse all'ideato reclusorio quelle elemosine che dalle case religiose per obblighi, o per consuetudine si distribuivano ai poveri. Ottenuto questo breve si diede principio a provvedere i mendichi ogni settimana, soccorrendoli nei chiostri dei monasteri dei quattro quartieri, ma la pratica fece conoscere vari inconvenienti. Fu a quell'epoca che, come abbiamo detto più sopra, predicando in S. Petronio la Quaresima, frate Teofilo da Treviso persuase di raccogliere i mendicanti in un sol luogo, nel qual progetto concorse l'autorità del governatore di Bologna Donato Cesio, e il favore dei magistrati.

I primi statuti furon corretti li 19 aprile 1573 come si apprende da un rogito di Annibale Mamelini.

Gregorio XIIl con suo breve in dala 15 ottobre 1582 ordinò che i claustrati d'ambo i sessi somministrassero a questa istituzione le elemosine ordinate dai testatori a carico dei medesimi.

Nel 1502 le prostitute e le zitelle stavano in S. Gregorio fuori, gli orfanelli in Santa Maria dei Mendicanti, i decrepiti, gl'incurabili e i pazzi in Sant"Orsola.

Gli stabili acquistati per costruire questo locale furono i seguenti:

1566, 25 novembre. Alessandro di Alfonso di Tiberio Malvezzi, marito di gentile di Battista Sassoni, ultima di sua famiglia, vendette all'opera dei mendicanti una casa con orto nella via di S.Vitale, posta sotto la parrocchia di S. Leonardo, per L. 6000. Rogito Giulio Piacentini.

1570, 30 gennaio. La suddetta Opera comprò da Marco Tullio Migliorini una casa posta sotto S. Leonardo in Strada S. Vitale, per L. 1300. Rogito Giulio Tesare Accarisi e Annibale Cavalli.

1572, 16 gennaio. La medesima comprò da Francesco e Leonardo Segni, e da Elisabella Viazzi moglie di detto Leonardo, una casa posta in Strada S. Vitale sotto S. Leonardo, per L. 1450. Questa casa fu pagata con denari dell'eredità di Pietro Bonetti, la prima avuta da quest'opera pia. Rogito Annibale Cavalli.

1575, 27 agosto. L'opera suddetta comprò dai Padri Serviti una casa in detta strada e parrocchia, per L. 1250. Rogito Ippolito Peppi.

1602, 17 dicembre. Francesca Seda moglie di Gio. Battista Borghi, Paolo e fratelli Bretta, Domenico Sigismondi e Giacomo Nanni vendettero all'opera dei Mendicanti una casa sotto S. Leonardo in Strada S. Vitale, per L. 3000. Rogito Girolamo Teglia.

La chiesa dedicala a Santa Maria della Pietà fu cominciala li 30 giugno 1601 concorrendo per la fabbrica della medesima il Senato, e per le cappelle alcune compagnie d' arti. La cappella maggiore fu benedetta nel 1603 l'ultima Domenica dell'Avvento, giorno di S. Tommaso.

Nel 1653 si mantennero 1300 poveri ricoverati in tre case. Ogni giorno consumavano pel mantenimento:

Pane, corbe 10.

Vino, corbe 12.

Minestra, quando era miglio, libbre 510.

Carne due volte la settimana, per ogni volta libbre 510.

Ogni giorno per gli ufficiali ed infermi libbre 150.

Olio per le lampade della notte, oncie 40.

Li 5 luglio 1732 fu decretato di aggiungere un locale di correzione, che fu costrutto verso la mura tra strada S. Vitale e S. Donato, dove li 15 agosto 1737 furon racchiusi da circa 30 discoli, obbligandoli a filar cotone.

Nel 1736 un incendio consunse parte di quest'orfanatrofio verso la strada, che fu finito di ristabilire li 23 novembre 1760.

1798, 17 giugno. L'Agenzia Nazionale assegnò all'Opera dei mendicanti il soppresso convento di S. Leonardo per traslocarvi gli orfani e i condannati a correzione, e quello di Santa Catterina di Strada Maggiore per collocarvi le putte di S. Gregorio fuori, e le condannate a correzione. Rogito Luigi Aldini.

Nel 1809 questi orfani furono traslocati nel conservatorio di Santa Marta nella stessa strada, poi passati li 30 giugno 1813 nel convento di Santa Catterina di Strada Maggiore, indi restituiti in Santa Marta e Rocco uniti.

Nel 1818 la chiesa fu fatta parrocchia, e dall'Opera di Carità fu venduto il locale.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santa Maria della Pietà, detta dei Mendicanti.

Chiesa con orfanatrofio posto in Strada S. Vitale.

Questo orfanatrofio ebbe principio il 20 gennaio 1567 quando qui furono traslocati gli orfanelli che prima erano a S. Gregorio fuori di Porta S. Vitale.

Nel 1598 furono comprate diverse case per farvi la chiesa che fu incominciata il 30 giugno 1600.

Il primo giugno 1799 fu ucciso a San Giovanni in Persiceto il marchese Luigi Davia, il quale lasciò la sua eredità ai Mendicanti ed all'ospedale di Sant'Orsola. Questi putti furono poi traslocati in S. Leonardo.