N.451,452,453,454 - Chiesa e convento di monache Domenicane dette di San Gio. Battista.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa e convento di monache Domenicane dette di San Gio. Battista.

Alcuni accuratissimi indagatori di cose patrie parlando di questo antichissimo monastero han lasciato scritto: "Dicesi che in questa chiesa venissero monache fino dal 1137, ma non se ne hanno prove". Vero è che queste suore hanno nel loro archivio un istrumento di locazione di un molino che indica esistesse in questo luogo un convento, ma esaminandolo si vede che sono stati alterati e cambiati i numeri di questa data, e cioè un due invece dell'uno, e così il 1237 è stato ridotto 1137.

Nelle indagini fatte per compilare quest' opera si sono trovati i seguenti documenti che danno la data certa dell' origine del monastero di Santa Maria, poi detto di S. Gio. Battista.

1134, 3 novembre. Alberico notaro vende a Buona e ad Adeletta del fu Filadelfo di Federico Tencarari, una casa e terreno in via Sant'Isaia, presso la via predetta a mattina, presso Conte a sera, presso Giberto a mezzodì, e presso Bottario di sopra, per L. 8 lucchesi. Rogito Riniero.

1134, 10 dicembre. Giacobino Gualfredini e Arriverio vendono a Buona Tencarari e a Gerardina sua figlia una casa con orto posta nella porta di Sant' Isaia, fuori del serraglio, nel borgo dei Palj, per L. 46. Confina a oriente Guidolino Marinelli, a occidente Ridolfo, a mezzodì Ramusavina, e ad aquilone la via pubblica. Rogito Rolando Guarini.

1146, 11 febbraio. Gerardo vescovo di Bologna concede a Buona Tencarari e alle sue compagne di erigere una chiesa nelle vicinanze di Sant' Isaia, sotto il titolo di Santa Maria. Rogito Algisio da Scanello. La chiesa fu consacrata li 3 dicembre 1148.

1158, 8 marzo. Buona riceve in permuta da Ugolino Pellizzari una vigna che fu già dei Lungarelli, posta in campo Sant' Isaia, e concede una casa al Pellizzari presso la piazza Maggiore. Dice il Masina che Buona si ritirò dal mondo dopo la morte del padre, che Adeletta sua sorella gli si unì dopo la morte di Arrighetto Andalò suo marito, e che trovarono tre compagne che le seguirono. Questo reclusorio non fu di lunga durata, mentre dopo 81 anni dalla succitata permuta di Buona si trova che in questa situazione vi era un guasto.

Nel 1239 le suore di Ronzano decretarono di stabilirsi in Bologna, e scelsero un luogo — ubi erat antiqui Ecclesia, et Domus S. Mariae — con autorità di Gregorio Montelungo. Così nell' archivio delle suore di S. Gio. Battista.

Nel 1239 fu posta la prima pietra per la riedificazione di altra chiesa, la quale, assieme al convento, fu terminata nel 1241, ed allora vi passarono le suore di Ronzano condottevi da suor Villana Calderini, alla quale vien dato il titolo di fondatrice del convento di S. Gio. Battista.

Li 13 febbraio 1258 Ugolino del fu Alberghetto Papazzoni vendette per L. 200 a suor Villana Calderina, priora del monastero di S. Gio. Battista, tornature tre di terra vigneta, presso il loro monastero in borgo Sant' Isaia, presso la strada, e a mezzodì presso certa viazzola. Rogito Aigone Diarolimi.

Ignorasi come si chiamasse Calderini, mentre la famiglia che portava questo cognome è posteriore d' assai, e quelli che si dissero Calderini eran prima chiamati Calderari.

Nel 1259 e nel 1267 queste suore furon soccorse dal Comune, pro constructione domorum ipsarum.

Nel 1291 il Consiglio del Comune e popolo di Bologna concesse alle Madri di S. Giovanni Battista di far condurre al loro monastero l' acqua che viene dal convento di Santa Maria della Misericordia per la circla della città verso la porta di Saragozza in luogo detto Malpertuso verso il pozzo degli Albergati, e che possino fare una chiavica per condurre la detta acqua. Rogito Pasqualino di Giovanni.

In un inventario dei beni di dette suore, fatto nel 1330, si dice che il loro convento è posto in Borgo Sant'Isaia, presso le vie pubbliche da tre lati, e presso una casa di un tale Folopico nella quale vi soleva abitare Laigone Gessi assieme alla sua famiglia.

Le suore di Santa Catterina di Quarto, che nel 1291 eran passate in Santa Maria Maddalena di Strada S Donato, vennero in S. Gio. Battista nel 1468, siccome seguì nel 1566 di alcune suore dello Spirito Santo di Strada S. Donato.

Nel 1597 fu risarcita la chiesa a spese dell' eredità di monsignor Dionisio Ratta, che vi impiegò, compresa la fabbrica della sagristia interna ed esterna, L. 4476, 4. La loggia, o portico, davanti la chiesa costò L. 1877, 13.

Li 19 marzo 1762 si cominciò a restaurarla, ingrandirla ed abbellirla, e. fu poi aperta li 20 maggio 1763.

La loggia che dalla pubblica strada arriva alla chiesa fu finita nel 1675.

Li 19 giugno 1798 Queste religiose furon prevenute di dover ricevere fra loro le suore Domenicane di S. Pietro Martire, che in gran parte vi si traslocarono li 24 agosto susseguente. Le une e le altre furon poi soppresse il primo febbraio 1799

In questo convento eravi un orto di tornature 3.

Tutto il locale fu ridotto a caserma. La casa del confessore fu comprata da Don Luigi Rossi li 22 aprile 1799, rogito Luigi Aldini, e un pezzo di prato prossimo al terrapieno della città fu venduto a Giuseppe Bigatti li 6. giugno 1799. Rogito dello stesso Aldini.

Li 18 ottobre 1819 prese posto in questo locale una colonia di monache Salesiane venute da Modena, e dedite all' educazione delle giovinette.

Il giovedì 21 agosto 1823 fu riaperta la chiesa e restaurata con non poca spesa mercè le cure e la protezione accordata a questo utile istiluto dal benemerito nostro arcivescovo il cardinal Carlo Opizzoni.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Gio. Battista.

Chiesa e convento di Domenicane, posto in detta strada di Sant'Isaia.

Erano dapprima monache Agostiniane, e stavano a Ronzano fuori di S. Mamolo.

L'11 luglio 1253 ottennero di qui trasferirsi, lo che ebbe luogo soltanto nel 1257, ed in quest'occasione presero la regola di San Domenico.

Il 17 febbraio 1258 comprarono da Ugo Papazzoni tornature tre di terreno in prezzo di L. 200 per ampliare il nuovo loro convento.

Il 22 dicembre 1468 vi si unirono le suore di Santa Catterina di Quarto che stavano prima a Santa Maria Maddalena in Strada S. Donato.

Il 12 marzo 1597 fu consacrata la chiesa fabbricata di nuovo con disegno di Pietro Fiorini. La medesima fu poi rinnovata nel secolo XVIII.

Il 24 agosto 1798 furono unite a queste suore quelle di S. Pietro Martire, le quali non avevano potuto ottenere di andare nella SS. Trinità, come alcune poche di loro avrebbero desiderato.

Il primo febbraio 1799 queste monache furono soppresse. Per decreto del 29 giugno 1799 questo convento servì come quartiere di riunione della guardia nazionale per le spedizioni di Ferrara e di Toscana. In seguito fu tutto ridotto a caserma, e la chiesa stessa fu messa ad uso profano.