N.116(53) - Chiesa di S.Antonio Abate
Cartigli
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Fondata nel 1328, fu completamente rinnovata nel 1615, su disegno di Floriano Ambrosini. All'interno dipinti di P. e L. Fontana, D. Calvaert, B. Ramenghi detto il Bagnacavallo e pala d'altare di F. Fabbi (1902). A fianco della chiesa si trova il vasto palazzo, già Collegio Montalto, costruito nel 1587-88, su progetto di P. Fiorini; ingrandito poi nel 1622, venne ornato, nel 1766, con decorazioni nella facciata di P. Fancelli e M. Tesi, ora scomparse.
Indirizzo:
via D'Azeglio, 53
Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Sant'Antonio Abbate.
Antico ospedale del priorato di S. Antonio posto in Strada S. Mamolo.
Quivi fu edificata una chiesa nel 1328.
L'ultimo priore fu frate Antonio Giavarini, mentre il primo luglio 1586 fu instituito il collegio da Sisto V, assegnandogli le entrate delle chiese di Santa Maria in Strada alla Samoggia, di S. Michele di Castel de' Britti, di S. Fabiano e Sebastiano in Val Lavino, del priorato di Santa Maria degli Angeli fuori di S. Mamolo, della Pieve di di S. Giovanni di Pastino nel Comune ai Ozzano, di Sant'Antonio di Diolo nel Comune di S. Martino in Soverzano, e dei frati già detti cavalieri gaudenti.
Il 26 gennaio 1587 fu incominciata la fabbrica, nel qual tempo i collegiali abitarono in Galliera rimpetto alle suore di Gesù e Maria, dove si vedono due principii di fabbrica innalzati uno poco distante dall'altro.
Il 3 novembre 1588 fu poi aperto il collegio dove stavano quaranta giovani marchegiani per anni sette.
Nel 1615 fu atterrata la vecchia chiesa, e fabbricata la presente con disegno di Bonifazio Socchi aiutato da mastro Floriano Ambrosini.
Il 29 gennaio 1798 furono fermati i libri di quest'azienda, e il 14 aprile dell'anno slesso fu soppresso il collegio.
Questa chiesa fu prestata al conte Francesco Zambeccari per costruirvi il suo pallone volante.
Il 18 marzo 1797 fu destinato questo locale per il Consiglio dei 60 della Costituzione Cispadana, e vi fu costrutta una magnifica sala per le adunanze, la quale servì poi come archivio dei conventi soppressi. L'Arcivescovo propugnò l' esistenza di questo collegio Pontificio, ma senza effetto, poichè essendo stato dotato da Sisto V di beni beneficati appartenenti alla Provincia di Bologna, fu deciso anche col voto legale che dovevano detti beni appartenere alla Nazione.
Il 2 agosto 1797 D. Casanova esibì lo stato attivo e passivo del collegio siccome economo del medesimo.
Il 6 febbraio 1798 vi si aperse la pubblica asta per la vendita dei beni Nazionali dall'agente Andrea Stagni.
Fu assegnata da Napoleone I la tenuta della Samoggia già appartenente a questo collegio per ridurre la Montagnola a pubblico passeggio, ma non fu possibile di venderla.
Fu quindi restituita al Demanio, e la Finanza pagò in diverse rate l'importo col quale si potè finire la Montagnola nell'ottobre del 1809.
Il collegio fu poi venduto a certo Panni, il quale fece atterrare il locale dalla metà del primo cortile fino all'orto.