Via Marescalchi, dal III volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Via Marescalchi o dei Marescalchi comincia in strada S. Mamolo, e termina in quella dei Gargiolari.

La sua lunghezza è di pertiche 25 9 6 e la sua superficie pertiche 25 80.

Il suo nome lo trae dagli esercenti il mestiere di marescalco che avevano le loro botteghe in questa contrada.

Via Marescalchi a destra entrandovi per strada S. Mamolo.

Si passa la via dei Fusari

1609 22 dicembre. Fu concesso a Girolamo Caprara di dirizzare il prospetto della sua casa nella via dei Marescalchi occupando in larghezza piedi 5 oncie 6 di pubblico suolo dalla parte dell' angolo del vicolo rincontro Guicciardo del Medico verso mezzodì, e a retta linea in lunghezza di piedi 24 verso settentrione. Congiungevasi colla vecchia mura presso la porta della sua casa.

Via Marescalchi a sinistra entrandovi per strada S. Mamolo

N.1412. Casa abitata nel 1739 da alcune Terziarie Carmelitane scalze sotto la protezione di S. Teresa dette le sorelle Roncagli governate dal curato della Baroncella dove eressero nel 1748 una chiesina dedicata alla Beata Vergine della Rosa detta anche del Carmine che fu aperta il 10 agosto 1749.. Per l' instituzione delle Scalzine in strada S. Stefano al N. 38 cessò presto quella delle sorelle Roncagli, e chiusa la chiesa ne prese possesso il parroco della Baroncella. Una unione di divoti che aveva avuto origine nella chiesa fuori di Strada Maggiore dedicata ai Santi Omobono, e Ildebrando fino dall' 8 settembre 1672 sotto il titolo dei Santissimi nomi di Gesù e Maria, fu di colà espulsa il martedì 7 novembre 1748 dal commendatore di Malta D. Cesare Lambertini, e accolta in questa chiesina dal parroco compadrone D. Francesco Gianotti sotto il nuovo titolo dei nomi di Gesù e Maria e di S. Antonio l' 8 luglio 1759, dove la domenica 13 giugno 1760 celebrò la festa del santo titolare (il Breventani elimina la frase "innalzata nel 1761"). Intervennero quivi per la prima volta la congregazione innalzata a compagnia il 4 agosto 1761 colle altre confraternite alla processione del nostro protettore S. Domenico, ma nel 1792 era disciolta.

N.1411. Residenza della società delle tre arti, composta dai Calegari, dai Cartolari e dai Pellacani. I Calegari ebbero i loro statuti nel 1288 riformati ed approvati il 1 gennaio 1384, ed ampliati con alcune addizioni il 7 settembre 1435 e il 6 marzo 1554. Il loro protettore era S. Benedetto, i Cartolari nel 1353 fecero i loro Statuti e scelsero in protettore S. Biagio. Il 16 dicembre 1586 gli furono uniti i Tintori e in questa circostanza le due arti presero in protettore S. Onofrio. Il massaro comune fu eletto nella persona di Tommaso Cicogna per il terzo trimestre 1537, e i Pellacani nel 1271, ebbero in protettore S. Giacomo. I statuti delle sumenzionate società non sono mai stati stampati.

Insorte varie questioni fra i Cartolari, Calegari e Pellacani che turbavano la quiete e il buon ordine delle medesime, decretò il Senato di unirle in una sola società escludendone l' arte dei tintori. Fu proposto di nominarla dei conciapelle, ma fu deliberato invece di dirla dei callegari. Questa nuova società così unita, fece vitalizio con D. Pietro Antonio Gozzoli, come da rogito Schiassi e Piedivilla del 25 aprile 1796 di questo stabile per annue L. 310. Confinava a levante Antonio Fontanini, a ponente la canonica della Baroncella, a mezzogiorno un vicolo privato, e a settentrione la via Marescalchi. Per l'oratorio e la sagristia al pian terreno che comunicavano colla loggia della predetta casa e che appartenevano alla chiesa parrocchiale della Baroncella pagava la società annue L. 7 10 di canone. Quest' arte fu sopressa il 28 dicembre 1797.

Si passa la via dei Fusari.

Nell'angolo di questa strada con quella dei Fusari evvi rinchiuso nel N. 1395 dei Fusari predetti lo stabile, che Marc' Antonio e Alberto del fu Cesare Droghi comprarono da Girolamo del fu Manfredo Manfredi il 15 gennaio 1594 per L. 29 75, il qual stabile dicesi essere sotto la Baroncella nell' angolo della via Marescalchi in confine di Porfirio Linder a sera, e l'altra casa del venditore a mattina, e a mezzogiorno.

1606 18 novembre. Compra Porfirio del fu Pietro Linder da Marc' Antonio del fu Leone Droghi una casa già abitabile e per la maggior parte ridotta a stalla posta sotto la Baroncella nell'angolo di due vicoli già venduta al Droghi da Girolomo Manfredi il 14 settembre 1494, pagata L. 4500. Rogito Girolamo Sfiatici.

Aggiunte

1509 19 ottobre Giacobbe del fu Agnolo Tedeschi ebreo compra da Vincenzo del fu Agnolo Roffeni e da Giulio del fu Tommaso Seccadennari una casa sotto la Baroncella nella via detta Marescalchi. Confina il venditore (e cioè il N. 1388 delle Pugliole di Santa Margherita) gli eredi di Nicolò Sanuti (il 1387 e detta Via, per L. 1200. Rogito Paris Montecalvi e Girolamo Cattelani. Pare debba es sere il 1417 ora Carboni.

1523 18 aprile. Girolamo del fu Cattalano Cattalani compra da Giacobbe del fu Agnolo Tedeschi ebreo i miglioramenti di una casa sotto la Baroncella nella via Marescalchi in confine di Bernardo Mascaroni, di Vincenzo Roffeni, di Floriano e Cesare di Guizzardo dal Medico, per L. 550, la qual compra fu fatta a favore dei detti dal Medico. Rogito Annibale Gandolfi alias Castellati. La detta casa era stata dei Roffeni.