N.631

Li 24 aprile 1455 a rogito di Bartolomeo di Marino d’ Argelato Giovanni Guidotti comprava per lire 300 una casa posta in capella S. Vitale presso la Seliciata dei Servi a mattina presso la via di sopra, e a mezzodì, e cioè ove trovasi detto Brollo dei Mussolini, presso Giacomo di Bartolomeo Scribanari da sera, presso i beni delle suore di S. Vitale dal lato disotto.

Li 24 febbraio 1565 Emilio di Fantuzzo Fantuzzi vendette a Matteo Riguzzi una casa sotto la parocchia di S. Vitale nella Seliciata di strada Maggiore che confinava col compratore a settentrione, colla via Mussolini a mezzodì, e con Elena Assentori a sera, pagata lire 4400, rogito Ermete Cartari.

In un inventario legale dei beni del fu Taddeo Riguzzi fatto a rogito di Silvestro Zucchini 13 settembre 1653 trovansi notati i seguenti stabili:

Casa nella Seliciata di strada Maggiore sotto S. Vitale. Confina i beni Guidalotti, la via pubblica, la casa piccola di questa ragione con l’ entrata in strada S. Vitale.

Casa grande sotto la parrocchia di S. Vitale sulla Seliciata, confinava i Franchini Guidotti, e la via pubblica da due parti.

Tadeo Riguzzi alzò questo stabile nel 1709 ove abitava, e vi morì nel 1750, la cui sorella di nome Laura ultima dei Riguzzi portò l’ eredità di sua famiglia al di lei marito Amadeo di Giacomo Stella, i cui succesori l’hanno alienato. Che nel suddetto numero 631 vi sia stato un reclusorio d’eremitesse, poi l’ospizio degli eremitani Camaldolesi, dal 1619 in cui si costituirono in Castel dei Britti fino al 1654 in cui passarono ai Pianazzi di Ceretolo è cosa voluta da molti, ma è da riflettersi che i Camaldolesi vi avranno abitato non come proprietari, ma come locatari per le notizie date superiormente sul conto di questo stabile.

La tradizione vuole che la prima cantina sotterranea detta Tuate, sia stata costrutta nella Seliciata di strada Maggiore da Leonardo de Leonardi. Tuata era il nome che si dava alle cantine nel 1156 addì 7 gennaio siccome da rogito di Grizzione. Il nome di cantina comincia ritrovarsi nel 1254 in un rogito di Bonvicino dei 31 marzo.