N.379

1371, 26 giugno. Testamento di Sibaldino del fu Accarisio drappiero, col quale lascia a Nicolò e Bartolomeo figli, la di lui casa sotto S. Gio. in Monte in Strada Castiglione sino alla contrada, o via Bertolotto (vicolo di S. Damiano). Item un' altra casa sotto S. Damiano nella via Bertolotto. Rogito Filippo Alberghi.

1399, 26 luglio. Testamento di Bartolomeo Sibaldino, a rogito di Taddeo Mamellini, col quale lascia l'abitazione a Catterina sua moglie nella casa sotto S. Gio. in Monte, in confine della casa del testatore.

Gaspare del fu Giacomo Calderini affittò li 11 maggio 1482 a Nicola del fu Battista Boccadiferri una casa posta sotto S. Gio. in Monte in Strada Castiglione in luogo detto dalla Croce di Strada Castiglione. Confina la Strada da due lati (Strada Castiglione e il vicolo di S. Damiano), gli eredi di Francesco Sibaldini, e i beni del l' arte della lana. Rogito Astorre Foscarari, con patto di francare.

1512, 13 settembre. Compra Pietro di Giacomo Bonfigli da Vincenzo Paleotti una casa ih Strada Castiglione sotto S. Gio. in Monte, per L. 1548, 6. Rogito Gio. Battista dal Bue. Confina Strada Castiglione, Bartolomeo Sibaldini, una via vicinale di dietro e i beni dell'arte della lana.

Alberto di Giacomo Pasi la stava fabbricando nel 1566.

1589, 2 maggio. Casa del cav. Alberto del fu Giacomo Pasi posta sotto S. Giovanni in Monte in Strada Castiglione. Confina Alessandro Viggiani di sopra, la casa della spezieria della Rota, e l'arte della lana di sotto, gli eredi di Vincenzo Cospi, e il vicolo detto la via Mozza di S. Damiano. La stalla confina i Cospi successori Saraceni, Vincenzo e fratelli Lucchini, e l'orto di S. Damiano mediante il torrente Aposa. Rogito Achille Canonici.

Nel 1593 confinava lo stradello di dietro gli eredi di Gio. Saraceni, Paolo Vitali da un lato, e dall' altro Vincislao Lazzari.

L'ultimo Pasi del ramo di Gio. Battista seniore, che qui abitava, fu Gio. Battista di Gio. Luigi, morto li 24 settembre 1677. I suoi fidecomessi, nei quali era compresa questa casa, passarono a Gio. Ippolito di Ranuccio che abitava nella via di Mezzo di S. Martino, i cui discendenti terminarono in Gio. Luigi di Gio. Ippolito, morto li 17 luglio 1782, che lasciò erede usufruttuario Antonio del conte Gio. Battista suo cugino, e proprietario il secondogenito del senatore Pietramellara, con obbligo di assumere c gnome e arma Pasi, e di abitare in questo palazzo. Morì il Ratta li 15 febbraio 1797, e il Pietramellara, cessati i fidecomessi, vendette questa casa al dottor causidico Giuseppe Melchiorre Longhi.