N.930 - Chiesa canonicale e già Parrocchiale di S. Michele dei Leprosetti

Cartigli

Chiesa di San Michele dei Leprosetti

Di origini antiche, nel 1210 venne distrutta da un incendio, successivamente restaurata, fu completamente rinnovata negli anni 1761-64, su progetto di Andrea Chiesa. Nell'interno si conservano stucchi di G. B. Canepa; dipinti di G. F. Gessi e G. Gandolfi. Nella sacrestia decorazioni settecentesche di C. Bianconi, A. Gamberini, L. Acquisti.

Indirizzo:

via San Michele

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa canonicale e già Parrocchiale di S. Michele del Leproseto, non de' Leprosetti, nè de' Leprosectis. È una favola che questa chiesa fosse Iuspatronato di una famiglia Leprosetti, che non ha mai esistito. Un rogito di Giovannino Crivelli del 18 aprile 1392 la chiama S. Michele dei Brosetti uno dei tanti errori commessi dai notari nel citar Parrocchie, confini, regioni e qualche volta cognomi, di famiglie e nomi di strade. Vuolsi che questa chiesa fosse distrutta da un incendio seguito nel 1210, e che solo nel 1361 fosse ripristinata da Antonio Griffoni. Fu una delle colleggiate erette dal legato Bessarione colla soppressione di vari monasteri. Ebbe un Decano con sei canonici uno dei quali col titolo di curatore di S. Nicolò della casa di Dio, monastero di suore Camaldolesi che confinavano a ponente col serraglio del Poggiale. Rogito Rinaldo Formaglini del 1413.

Il 1 giugno 1761 si cominciò a rinovare, e ad alzare la vecchia Chiesa conservando gli antichi muri servibili, e il 26 giugno 1764 fu aperta. Per questo ristauro si perdette la lapida di marmo ben conservata, sulla quale era scolpita l' effigie del dottor Graziolo di Zacco Accarisi la quale copriva il deposito posto nel mezzo della Chiesa. La Parrocchia che ricordata dall'Elenco 1408 dice: Collatio ad Papam fu soppressa nel 1808, avendo però sempre servito al Culto.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Michele Arcangelo.

Parrocchia in strada Maggiore, detta dei Leprosetti famiglia bolognese, anticamente decanale, collegiata da sei canonici.

Abbruciò nel 1210, e nel 1361 fu rifatta da Antonio Griffoni.

Nel 1392 fu risarcita.

Il Guasto chiamavasi il luogo dov'erano le case di Antonio dalle Caselle, e di Gaspare Bernardi demolite nel 1399, per aver dato ai Manfredi di Faenza il castello di Solarolo. Fu decretato che in questa piazza si facesse il mercato degl'asini.

Nel 1413 vi furono assegnati i beni della chiesa di S. Nicolò della casa di Dio, che confinava col Torresotto di San Giorgio in via Poggiale.

L'otto maggio si cambiò il termine per gli affitti delle case per decreto del Senato dell'8 ottobre 1547, e cioè: i comiati si fissarono pel 2 febbraio, e il pagamento delle pigioni pel 14 agosto ed il 14 dicembre.

Prima si trasportavano i mobili il 29 settembre, i comiati si davano il 29 giugno, e le pigioni si pagavano a Natale e a Pasqua.

Con un decreto di Bonaparte, questa parrocchia doveva essere unita a quella di S.Stefano, ma un altro dell'Arcivescovo ordinò che fosse unita a quella di S.Bartolomeo.