Mura della Città, dal III volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Distrutte le mura del secondo recinto della Città nel 1162 e cresciuta la Città fino al terzo circondario si volle premunirla di mura, mettendo mano al lavoro nel 1330 cominciando dalla Porta di Strada Maggiore verso quella di strada S. Stefano, e così progredendo fino a compiere l' opera ritardata per molti anni dalle guerre, dalle pestilenze, e dalle carestie.

Nel 1370 fu ordinato, che le mura fossero alzate, ed ingrossate con archi interni detti cancelli, capaci a sostenere il peso del terrapiano, e munirle di continuata merlatura.

Li Bottifredi, o Baracani per servizio delle sentinelle furon da prima costrutti di legno, poi di cotto, e questi pure furon merlati.

Nel 1428 si contavano trentotto Bottifredi attorno alla Città.

Nel 1588 risarcendosi le mura, ed i Baracani dalla Porta delle Lame a quella di S. Felice si cominciò a demolire la merlatura, e si continuò a misura che andavasi presentando l' occasione di risarcirle.

Diversi Baracani furon concessi dal Senato a vari devoti per ridurli a capelle, che col tempo divennero in gran parte altrettante Chiese di certa qual grandezza. Non si potè lavorar terreno vicino alle mura dentro la Città per 40 piedi cominciandosi a misurare nella parte superiore dei terragli, e non nel fondo.

Mura della Città cominciando dalla Porta di Strada Maggiore e continuando fino a quella di Strada S. Stefano.

Si ha memoria, che nel 1289 fu ordinato di far la mura da strada Maggiore a strada Stefano, che del 1328 furono spianati molti casamenti per far la muraglia attorno al Borgo di strada Maggiore, e che del 1381 furono fatti 25 archi (o cancelli) pagati lire 22 per arco. Lungo il muro vi sono Botifredi o Baracani detti dei quattro cantoni e di S. Cristina della Fondazza. Nella fossa veggonsi traverse.

NN. 307. 308. Di facciata alla Via o Borghetto del Piombo già detto Borghetto di S. Cristina della Fundacia è appoggiata al muro della Città la Chiesa, l'Oratorio e la Casa, che furono della Compagnia di S. Maria della Pietà detta del Piombo e S. Barnaba.

Li 12 giugno 1502 a ore 23 fu trovata in questa vicinanze un basso rilievo di metallo giudicato piombo rappresentante la B. V. con Cristo morto in grembo, e S. Giovanni Battista, che alcuni devoti collocarono sotto un'arco de vicino muro della Città. Li 30 gennaio 1503 Alberto dalle Glavarine con undici compagni composero gli Statuti per una compagnia spirituale siccome consta dagli atti di ser Barnaba Formaglino notaro e confratello della medesima.

Annibale, Marcantonio, Galeazzo, Alessandro, Giovanni tutti dei Bentivogli si ascrissero alla Compagnia, la quale ebbe da prima una piccola Chiesina che col tempo fu ampliata e corredata di vicino Oratorio, e di casa per il Capellano. Li 4 febbraio 1598 il Senato permise di far un portico d'avanti la Chiesa, il quale per decreto del 27 agosto 1611 fu chiuso per aggrandire la Chiesa stessa, e fu concesso che si fabbricasse un secondo portico davanti la medesima occupando suolo pubblico per piedi 12 in larghezza, e quant'occoreva in lunghezza. Nel 1712 essendo ivi eretto uno dei solenni sepolcri della settimana santa fu investita la Chiesa da fiero incendio, che la danneggiò molto, e che determinò la Compagnia di ridurla a volto reale, e a decorarla nuovamente con eleganza.

In occasione di altra consimile funzione nel 1752 si decisero i confratelli di ampliare il piazzale d' avanti la Chiesa estendendolo fino al muro della clausura di S. Cristina della Fondazza.

Li 16 agosto 1798 fu soppressa la Compagnia, e li 18 agosto 1801 a rogito Luigi Aldini furon venduti tutti li sumenzionati locali a Gioacchino e Giuseppe fratelli Rubini Stoffer negozianti di chincaglie nel negozio detto della Coroncina nel Mercato di Mezzo, li quali chiusero con siepe l'ampliato piazzale lasciando la strada pubblica quale trovavasi prima del 1752.

In continuazione di questo terraglio si incontra lo sbocco della via detta Borghetto di S. Giuliano.

Mura della Città cominciando dalla Porta di S. Stefano e terminando a quella di strada Castiglione.

Lungo questo tratto di mura si trovano tre Bottifredi, già detti del Baracano, di S. Pietro Martire, e della Misericordia.

Nella vicina fossa vi sono tre traverse.

La massima larghezza di questa mura , o terrapieno è di piedi 63 once 6, e la minima piedi 34 once 8.

La lunghezza è di pertiche 169 , o piedi 1690, secondo la misura del perito Antonio Conti rilevate nel 1756.

Chiesa della B. V. del Baracano.

Nel Bottifredo delle mura del terzo Circondario fra le porte di strada S. Stefano, e di strada Castiglione vi era un immagine dipinta di M. V. per la quale aveva una speciale divozione Giovanni I Bentivoglio. Abbiamo dai nostri storici che questi nel febbraio 1402 per vantaggio riportato sui suoi nemici presentò ricche offerte alla madonna del Baracano, e che essendo presso che giornaliere le sue visite a questa B. V. alcuni cospiratori stabilirono di ucciderlo nel giugno del predetto anno mentre portavasi a venerarla.

Pretendesi che in progresso di tempo si chiudesse l' immagine in una Capelletta appoggiata al Baracano, e che del 1403 fossero deputati alla di lei custodia alcuni nobili cittadini dal Vescovo Bartolomeo Raimondi i quali li 25 aprile dell'anno stesso si costituirono con statutarie discipline. Aumentandosi il numero dei divoti ricorsero li Battuti al Gonfaloniere di giustizia per poter ampliare (servendosi di pubblico suolo) la sumenzionata Capelletta che gli venne concesso li 24 novembre 1418. Al nuovo Oratorio fu data la figura ottangolare, li cui lati erano della larghezza del Baracano. Permise il Gonfaloniere che sul tratto di strada dalla via di S. Stefano alla nuova Capella si erigesse un coperto di legno, e coppi a foggia di portico per comodo dei devoti , rogito Rolando Castellani.

Aumentato il numero dei Confratelli deliberarono nel 1438 di fabbricare un oratorio in vicinanza della Chiesa per i loro esercizi spirituali, che per la prima volta uffiziarono li 14 febbraio 1439 dedicandolo a S. Maria Annunziata. Unito all'oratorio fu fatta una camera per le adunanze, e la casa per il Custode.

Un rogito di Tommaso da Fagnano delli 12 gennaio 1472 ci apprende che furono accordati ducati 100 a Francesco de Costa da Ferrara per il dipinto da lui fatto all' altare della madonna del Baracano.

Li 15 agosto 1524 fu messa la prima pietra nell'ingrandimento di questa Chiesa, alungandola da levante a ponente, escluse però le due capelle costrutte dopo, a spese delle famiglie Ercolani, e Ghiselli.

Nel 1526 la Capella maggiore fu ornata d'intagli in marmo mano della Properzia Rossi.

Li 3 marzo 1550 si diede principio al portico, sotto del quale nel 1576 si apersero le due porte laterali alla maggiore.

Nel 1682 si rimodernò la chiesa colla fabbrica dei volti , della cupola, e dando nuovo disegno alla facciata , lavori che si viddero compiti li 15 agosto 1683.

Per le seguite vicende dopo il 1796 la chiesa del Baracano non andò soggetta ad alcuna inovazione, ma fu sempre uffiziata decorosamente come lo era stato fin dalla sua origine. Vedi strada Stefano N. 132, e voltone del Baracano.

Al finire di questo terraglio fa capo la via degli Angeli alias Truffailmondo.

Mura della Città cominciando dalla Porta di strada Castiglione fino a quella di S. Mamolo.

Li tre Buttifredi di questa mura si dissero delle Chiuvare, della Seracinesca, o dell' Avesa, e di Mirasole. La fossa ha tre traverse, due delle quali servono di ripa all' Avesa. La massima larghezza è di piedi 73 la minima di piedi 43 e la sua lunghezza è di pertiche 184 piedi 3 e cioè piedi 1843.

Nel terzo arco o cancello vi è una lapide del 1378, che ricorda la generosità di Giovanni Casali per aver fatto a sue spese li tre predetti archi vicini alla porta della Città.

Si passa la via delle Chiudare che dal Borgo degli Arienti fa capo a questo terraglio.

Si passa la via della Savonella che dal Borgo delle Ballotte fa capo a questo terraglio.

N.561. Chiesa, ed Oratorio della Compagnia della madonna delle Febbri detta di S. Giorgio posta in faccia della strada di Miramonte.

Diede luogo all' erezione di questa Chiesa la scoperta di un' immagine di Maria Vergine dipinta nel muro della città che rimasta sepolta contro il terraglio fu scoperta nel 1480 in occasione che si risarciva il muro predetto. Ed essendo allora la Città afflitta da gagliarde febbri molti ricorsero a quest' immagine alla quale furono attribuite tante guarigioni che s' intitolò S. Maria delle Febbri.

Nel 1573 ebbe origine una Confraternita instituita dal Vescovo Cardinale Gabrielle Paleotti, la quale dedicossi a raccogliere elemosine onde fabbricare una Chiesa d'avanti la suddetta immaginò, e fu tale la generosità dei divoti, che presto fu portata a termine. Fu creduto opportuno di costruire d' avanti alla medesima un porticato al quale dalla via di Miramonte si ascendesse per comoda scalinata, e siccome occorreva di occupare suolo pubblico li Confratelli lo chiesero al Senato, li 24 settembre 1584, che replicarono li 18 luglio 1585 finalmente concessogli il 10 dicembre anno stesso.

1585 15 Dicembre. Licenza d'occupar suolo a S. Maria di Miramonte.

1605 30 Giugno. Memoriale della Compagnia di Miramonte per spianar la strada dietro la mura da porta S. Mamolo sino alla sua Chiesa.

Venne quindi fabbricato il vastissimo portico e la scalinata con disegno di Domenico Tibaldi , la prima delle quali opere fu poi distrutta nel mese di Giugno 1812.

Li 30 giugno 1605, la Compagnia di Miramonte presentò memoriale al l' Assuntaria di munizione per ispianare la strada del terraglio dalla loro Chiesa fino alla strada di S. Mamolo , licenza che fu concessa li 22 ago- gto 1608 purchè si assumesse dalla Confraternita tutta la spesa dello scavo del terrapieno della mura, e del trasporto del terriccio in luogo da destinarsi. Nel 1615 fu finita la strada e seliciata in sassi.

Li 22 marzo 1687 a rogito di Giuseppe d'Antonio Lodi fu confirmata dall' autorità Arcivescovile, l'unione della Confraternita di S. Maria delle Febbri con quella di S. Giorgio dei Genovesi staccata da altra detta di S. Maria dell' Umiltà residente nella Chiesa de' santi Pietro e Marcellino per cui il Corpo unito prese il titolo di S. Maria delle Febbri , e di S. Giorgio di Miramonte.

Questa Compagnia fu soppressa li 25 luglio 1798, e il locale fu venduto a Luigi Bufferli per persona da nominare.

Nell'anno nono la Chiesa servì a magazzeno d'effetti militari, e specialmente a deposito di polveri. L' immagine della B.V. fu trasportata in san Domenico nell' altare Berò, poi Ghisilieri.

Presso la porta di S. Mamolo in questa parte vedesi nella parte esterna del muro, l' arco di un'altra porta della Città che fu chiusa non si sa il quando, ed alla quale fu sostituita la presente.

Dalla detta Chiesa fino alla porta di S. Mamolo è aperta una strada alla quale corrispondano varie povere casuccie. Il terrapieno fu levato nel 1615 per aprire la detta contrada, la quale nel 1830 è stata ampliata fino a' muro della Città.

Mura della Città da Porta S. Mamolo a quella di Saragozza.

Questo muro dicesi fabbricato nel 1385. Quattro Baracani da questa parte di terzo recinto della Città sono conosciuti per Buttifredi di Borgo Marino, di S. Agnese di Malepertuso il quale nella sua parte esterna ha le marche di un Arco che denota una porta di Città, e di S. Catterina.

Il nuovo Masina trovando nell' Alidosi il Baracano di S. Catterina fra Saragozza, e S. Mamolo, s'imbarazza, non avendo rifletuto che citando l'Alidosi S. Cattarina non intese già una Chiesa vicino al detto Baracano, ma quella di S. Cattarina di Saragozza che è a poca distanza. Nel 1830 dalla porta di S. Mamolo fino alla chiesa della Libertà è stato levato tutto il terrapieno e in molta parte dalla detta Chiesa fino a porta Saragozza.

N.281. Chiesa, e Compagnia di S. Maria della Libertà, questa chiesa deve i suoi principi ad una Capelletta fatta nel Baracano di Borgo Marino nel 1574 dove si radunarono alcuni devoti sotto la invocazione del Crocifisso delle Grazie dai quali derivò la Compagnia della Trinità, e che abbandonò questo sito li 20 maggio 1578 passando nell'angolo della Rimorsella in strada S. Stefano.

Nel 1604 ai 5 agosto si eresse una Congregazione nella chiesa parocchiale di S. Mammante, la quale li 16 maggio 1631 ottenne dai Confrati della SS. Trinità previo alcuni patti l'abbandonato oratorio sulla mura di S. Mamolo come da rogito di Giovanni Betti.

Si trova però che li 6 agosto 1616 alcuni devoti presentarono supplica per ottenere la piccola chiesa sotto il titolo della SS. Trinità contigua al muro del la Città di dietro al collegio Montalto.

Mentre si migliorava la detta capelletta Floriano dal Buono ottenne dalla famiglia Albergati un antichissima immagine di Maria Vergine che dicesi dipinta nel 1031, e che dal quartiere del palazzo destinato per il Gonfaloniere era stata trasportata nel palazzo Albergati ; e questa ripose nella Capella suddetta intitolandola madonna della Libertà in riguardo del palazzo del pubblico da dove era stata primieramente levata.

Furon raccolte molte elemosine, e tali, che li congregati deliberarono nell'anno stesso 1631 di edificare una chiesa, e ottennero dal Reggimento di levare tanta terra per lo spiano occorrente del suolo quanto abbisognava per fare la propostasi fabbrica.

Li 4 ottobre 1633 fu posta sulle ore 21 la prima pietra sull'angolo dalla parte della porta di S.Mamolo. Compita la fabbrica dell' interno della chiesa, e giunto l'anno 1658 s'intraprese quella del portico esterno, la quale esclusi due archi fu in poco tempo finita, li quali due archi vennero poi edificati nel 1768. La suddetta congregazione che fu detta di S. Mammante fu innalzata al grado di compagnia, poi soppressa li 25 luglio 1798.

Tutto questo locale fu comprato li 3 Maggio 1799 dal conte Carlo Caprara a rogito di Angelo M. Baccialli, e dal medesimo ceduto li 6 maggio susseguente alli soci Osti e Barilli, come da rogito di Giuseppe Pistorino, li quali compadroni l' hanno sempre fatta ufficiare decorosamente.

Inoltrandosi verso la porta di Saragozza subito passato i giardini Albergati sboccava in questa mura la via Malpertugio, e poco più avanti quella detta Beccastecchi o Beccasterchi ora chiuse (vedi strada Saragozza).

N.101. Chiesa di S. Maria dell'Ispirazione, che ebbe principio da una piccola capella fabbricata a spese de' devoti, fra quali si distinse il marchese Antonio Albergati, e che fu aperta li 26 dicembre 1705. Poco dopo vi prese posto una Congregazione detta dei Sabattini, perchè in ciascun sabato dell' anno di gran mattino usano portarsi processionalmente alla Chiesa della B. V. di S. Luca sul monte della Guardia, e che fu composta da 63 individui d'ambi i sessi sotto il titolo degli anni di Maria Vergine nella Chiesa di S. Maria del Tempio in strada Maggiore li 3 gennaio 1721, poi passati in S. Tommaso del Mercato li 23 novembre 1738, finalmente stabiliti in quest'oratorio li 14 settembre 1741 riformando li suoi statuti li 13 marzo 1746 come dagli atti del notaio Arcivescovile Giovanni Francesco Busatti. Mercè la protezione del Senatore Francesco Caprara ottennero suolo pubblico per ampliare la Capella pagando lire 133, ed obbligandosi a presentare la vigilia di Natale d' ogni anno una libbra di cera al suolo. La fabbrica si cominciò nel 1757 e fu perfezionata nel 1762. Li 7 aprile 1766 si cominciarono i fondamenti per un nuovo ingrandimento della Chiesa, e per la fabbrica della sagrestia. Il venerdì 15 settembre 1786 si mise mano alle capelle laterali, che la domenica 15 settembre 1788 si viddero finite. La Congregazione fu soppressa li 30 luglio 1798 poi venduta la Chiesa a D.Francesco Vecchi, Luigi Atti e Francesco Negrini con rogito Luigi Aldini dei 29 gennaio 1803 li quali la conservarono a comodo del divoto instituto ivi stabilito.

Mura della Città dalla Porta Saragozza a quella di S. Isaia.

Dalle antiche memorie si citano tre Buttifredi dalla Porta di Saragozza a quella del Pradello i quali si dicevano del Frassinatico, di S. Giovanni Battista, e di S. Isaia. Quello del Frassinatico fu dato alla Compagnia della Natività , quello di S. Giovanni Battista è di figura circolare, e quello di S. Isaia fu levato quando fu aperta la porta di questo nome, alias porta Pia. Nella fossa vi sono due traverse. La larghezza massima del terraglio è di piedi 85 la minima piedi 41, e la lunghezza del muro è di pertiche 126 piedi 6 e cioè piedi 1266.

Al principiare della mura a destra sbocca la Via della Rondine.

N.770. Chiesa e Compagnia della Natività di M. V. dove prima del 1599 eravi una capelletta nella quale veneravasi dal vicinato una immagine di M. V. detta del Stellario dipinta nel Baracano del Frassinago. Alcuni devoti immaginarono di erigere una Confraternita, che dall'Arcivescovo Alfonso Paleotti fu approvata. Li 28 giugno 1599 li detti Confratelli ottennero dal Senato suolo pubblico per piedi 20 in larghezza, e piedi 13 in larghezza per ampliare la chiesa con la condizione di non aprir finestre sulla mura, ne di alzare la fabbrica della Chiesa a modo di guardare da essa nel convento di S. Giovanni Battista. Questi confratelli dail' origine della fabbrica dei portici della madonna di S. Luca fino al loro compimento si occuparono con sommo zelo, e riuscita a raccoglier elemosine per quella gloriosa impresa. Li 28 luglio 1798 fu soppressa la confraternita, e venduto questo locale a Pietro de Luca li 11 maggio 1799 rogito Luigi Aldini.

Mura della Città da porta S. Isaia a porta S. Felice.

Li tre Baracani di questo tratto di mura erano detti di S. Cristina di porta Stieri, della Grada di Reno e della Carità. Nella fossa vi è una sola traversa non conteggiate le due laterali al canale di Reno. La massima larghezza del terraglio è di piedi 79 la minima di piedi 48 e la lunghezza del muro è di pertiche 138 piedi 6 ossia piedi 1386.

N.919. Chiesa e compagnia di S. Rocco, quivi era la porta del Pradello chiusa nel 1445 dopo che Bettozzo Canetoli , e Francesco Ghisilieri fuggirono da Bologna per l' assassinio da loro commesso li 24 giugno nella persona di Annibale I Bentivoglio, e se si osserva il muro dalla parte della fossa si vede l'arco murato di detta porta. Quivi pure entrava nel borgo del Pradello il primo canale di Reno che alimentava li molini inferiormente fabbricati e che fu di qui deviato prima della costruzione del terzo recinto di Bologna.

Dicesi che murata la porta del Pradello fosse collocata nel muro una immagine della madonna che richiamò la divozione del vicinato per cui poi nel 1500 vi fu cominciata una chiesa col titolo di S. Maria della Pietà, e di S. Rocco. Li 6 agosto del 1509 vi fu instituita una Compagnia, la quale ottenne li 16 dicembre 1598 di erigere un portico , che facesse prospetto al Pradello. Nel 1606 si ampliò la chiesa, e nel 1614 si costrusse l'oratorio, e si rinnovò l'attual portico finalmente nel 1661 fu fatta la facciata. La compagnia fu soppressa al 25 luglio 1798.

Il Senato di Bologna aveva più volte pensato alla necessità di stabilire uno o più Cimiteri a comodo della Città, anzi decretò li 28 giugno 1784 all'unanimità la costruzione di quattro fuori di Città, e a portata degli altrettanti quartieri che dividevano Bologna, vari furono li locali progettati, e vari li disegni di capellette da erigersi in ciascun cimitero, quando terminò il Senato senza aver dato opera a questo utile divisamento.

Nel 1801 fu prescelto a preferenza di ogni altra località il Monastero della Certosa che nel 1797 veniva dallo scrivente di quest' opera così descritto e periziato.

li vasto, e magnifico monastero de' sopressi Certosini è fuori porta S. Isaia, nella Sezione di S. Paolo di Ravone, ed alla distanza di circa un miglio dalla Città di Bologna.

La sua figura irregolare quadrangola viene circoscritta da un muro di pietra in calce e dalla parte di tramontana si trova l' unico ingresso del monastero. Il piazzale fiancheggiato da muri, intermediato da pilastri matonati alti piedi 10, e sostenenti grandiosi cancelli di ferro lungo piedi 220, e largo piedi 64 once 6 presenta il suddetto ingresso con una facciata d'ordine, Dorico che costituisce cinque archi, ed un portico lungo piedi 64. 6 largo piedi 12. 6 alto piedi 20. 8. Alla sua destra vi è una camera a tassello suffitata di pietra detta da grasso, lunga piedi 16. 9 larga piedi 10. 6 alta piedi 9. 4 munita di camino, e fornelli.

La gran porta d'ingresso mette in un atrio in volto a vela lungo piedi 16 argo piedi 12. 6, alto piedi 24, seliciato in sassi con liste di macigno, il quale di fronte introduce al primo chiostro, e sia destra, che a sinistra tiene due usci, quello a sinistra chiude una camera lunga piedi 16, larga piedi 11, alta piedi 99, con camino alla romana, a cui succede altra d'eguali dimensioni con tracantoni, le quali erano godute dal portinaio ; sono queste a tassello, con volto d' arelle, l'altro uscio a destra dell' atrio, dà accesso ad una camera lunga piedi 15. 6, larga piedi 14, alta piedi 11. 4 con camino, pozzo , secchiaro, e volto d' arelle, la quale comunica con due vicine camere a tassello l'una lunga piedi 10 larga piedi 5. 4 alta piedi 11. 4, l'altra lunga piedi 8. 6, ed alta come la precedente.

Passando ora al porticato che contorna da tre parti il primo chiostro, il quale è seliciato, in volto reale, lungo il braccio primo piedi 79, largo piedi 9. 4 alto piedi 11. 3 costituito d'otto archi, contiene questo dalla parte destra due usci il primo mettendo in una capella detta degli operai con altare ornato, tassello suffitato, seliciata di pietra, larga piedi 14, lunga 14, alta piedi 11, il secondo di fronte introducendo in una specie di loggia lunga piedi 19, larga piedi 11.9, alta piedi 12. 10 a tassello celato, seliciata di sassi, dove oltre le scale vi sono due usci. Quello a sinistra introduce nella camera detta degli agrumi a tassello celato, seliciato di pietra lunga piedi 19, larga piedi 12. 6, alta, piedi 12, l'altro a destra intromette in un magazzeno da calce, e gesso a tassello con pavimento parte di rottami, parte di terra, lungo piedi 19, largo piedi 13. 9 alto piedi 8. 2 dove sono ricavati due camerini con muri di pietro in taglio , l'uno dei quali chiude un sedile.

La parte scoperta del cortile, seliciata in sassi largo piedi 77, lungo piedi 106, ha alla sua destra quattro aperture, le due prime introducono in una rimessa a tassello, celata e seliciata di sassi lunga piedi 22 , larga piedi 19, alta piedi 12; la terza dà eccesso ad una camera detti delli muratori, lunga 19, larga piedi 10, alta piedi 12 a tassello celato e seliciata di sassi, finalmente la quarta conduce in un vasto magezzeno pei legnami a cappi lambrechiato, ed armato alla schiavona, seliciato di sassi, lungo piedi 54. 5, largo piedi 19, alto in grondale piedi 25. 7, ed in colmo piedi 34. 7.

Dirigendosi ora a sinistra del primo suindicato braccio di porticato, che guarda a mezzogiorno, fino ad incontrare l'altra che guarda a ponente, a capo di esso , ed a sinistra vi è una loggia lunga piedi 18. 6, larga piedi 8 alta piedi 11. 3 in volto reale, la quale termina ad una apertura con cancello di ferro, che fa passare all' orto. Il braccio secondo di porticato risguardante ponente è lungo piedi 117. 6, largo piedi 12, alto piedi 11. 3, costituito da due intercoloni, e 14 archi. Sono tre gli usci che trovansi in questo braccio, il primo introduce in una loggia, l' altro alle scale dette del Procuratore l' ultimo al quartiere pian terreno da descriversi. La loggia suddetta denominata della Spezieria, lunga piedi 12. 6, larga piedi 7 alta piedi 11 in volto reale, e seliciata di pietra, ha due usci, ed una apertura, l'uscio a sinistra chiude una camera detta del Torchio, in volto reale, lunga piedi 11. 9, larga piedi 12, alta piedi 10. 9; l' altro a sinistra dà ingresso all'appartamento detto del Procuratore consistente in quattro camere; la prima è lunga piedi 12, larga piedi 8. 4; la seconda lunga piedi 12, larga piedi 11, ha un sottoscale lungo piedi 8, largo piedi 3 con vicino comodo di sedile; la terza con uscio al braccio che guarda a ponente dal chiostro ed è il terzo de' sunotati, e lunga piedi 22, larga piedi 12 ; la quarta piedi 13. 6, lunga piedi 12. Questo appartamento, è in volto reale seliciato, ed alto piedi 11. L' apertura della loggia detta della Speziaria fa capo ad un portico lungo piedi 85. 6, largo piedi 6. 6, alto piedi 11 in volto reale composto di 10 archi chiusi da ferriate le quali distendono il giardino piedi 33, e lungo piedi 69, avente un pozzo a destra di detto portico, vi è il magazzeno del giardino largo piedi 7, lungo piedi 20, alto piedi 11 in volte di pietra, e da sinistra vi è un atrio in volto con scala larga piedi 13 lunga piedi 17 discendenti ad un sotterraneo detto la Cantina della spezieria , in volto di pietra, seliciata di pietra lungo e largo piedi 11 alto piedi 8. 3. L'atrio poi è lungo piedi 19, largo piedi 7, alto piedi 11 comunicante col laboratoro largo piedi 8, lungo piedi 17 alto piedi 9. 9 a tassello suffitato con due forni, grama da acqua e battocchio, vicino al quale trovasi il distillatoio lungo piedi 15 largo piedi 11. 9 alto piedi 12. 3 munito di due fornacelle, e tre fornelli.

Proseguendo per il lasciato portico si incontra il secondo uscio, che dà accesso alla speziaria in volto di pietra, ornata d'ordine Ionico Composito, lunga piedi 19, larga piedi 10. 6, alta piedi 09 con uscio introducente ad una scala a lumaca, pel quale ascendesi al piano superiore. Gli altri usci, che vengono in seguito di quello della spezieria mettono a quattro camere ciascuna di lunghezza piedi 15. 6, larghe piedi 14, alte piedi 13, 3 in volto, aventi ognuna il cammino, e una divisoria lunga piedi 14 e larga piedi 4, le quali comprendono il sedile, e le scale che ascendono al piano superiore. Al finire del portico della speziaria a sinistra trovasi il magazzeno del miele in volto lungo piedi 20 largo piedi 7, alto piedi 12 con 13 olle murate, e a destra sonvi le due camere in volto dette del carbone, di lunghezza piedi 17, larghezza piedi 6. 6, ed alte ambedue piedi 11.

Usando della scala della terza delle quattro eguali camere sudescritte chiusa nella divisoria si passa in un piccol atrio lungo piedi 9, largo piedi 4, che introduce in due camere a tassello celato lunghe piedi 16, larghe piedi 14, alte piedi 7, 2; la seconda di queste comunica con un granaro a coppi lungo piedi 7 alto in colmo piedi 5. 2, e in grondale piedi 1. 6.

Convien far ritorno al braccio risguardante ponente del portico del primo chiostro, ove incontrasi un terzo loggiato che separa i due primi cortili e rimane di prospetto alla porta della Chiesa. Viene questi costituito da 8 archi, che abbraciano la lunghezza di piedi 76. ed è largo piedi 13 , ed alto piedi 11. 3. Entrando per la porta della chiesa, la quale è dedicata a S. Girolamo, d'archittettura gotica, di figura a guisa di T, comprende essa tre altari. Il braccio dell' ingresso è lungo piedi 70, largo piedi 22, l'altro è lungo piedi 70, e largo piedi 22; la sua altezza è di piedi 36. 6, e comprende il coro ornato di magnifici stalli di noce intersiata, la seliciata è parte di mattoni, parte di marmo, e di dietro all'altare maggiore vi, è una sagristia lunga piedi 17, larga piedi 7 alta piedi 36. 6, mentre a fianco del medesimo e segnatamente a sinistra, trovasi la sagristia maggiore larga piedi 21, lunga piedi 30, alta piedi 29 fornita d'altare, e dei neccessari armadi di noce. L'uscio aperto nella capella di S Girolamo introduce al giro delle Capelle private, la prima delle quali in volto è lunga piedi 29, larga piedi 12, alto piedi 19; la seconda con due altari in volto lunga piedi 29, larga piedi 17, alta piedi 20. 4, e la terza già inserviente al coro dei Frati Conversi è lunga piedi 29 , larga piedi 18. 6, ed alta piedi 20. 4. L'andito, che viene in appresso con lavatoio e comodi diversi per la sagristia, lungo piedi 15, largo piedi 4, ha un uscio nel vicino cortile seliciato di pietra lungo piedi 40, largo ragguagliatamente piedi 19. 6, e termina alla torre delle campane, dove a destra vi è altro andito di piedi 4 in quadro , comunicante nella quarta capella in volto larga, piedi 12 in quadro, e alta piedi 19. I due usci che quivi trovansi , l' uno chiude una camera con sedile larga piedi 5, lunga piedi 12 alta piedi 19, l'altro mette nella quinta capella lunga piedi 18, larga piedi 9 alta piedi 13. 4 ; i due usci aperti nella medesima il primo passa ad una scala lunga piedi 33, larga piedi 3 ascendenti ai volti della chiesa non che al cortile dietro la sagristia lungo piedi 19, largo ragguagliatamente piedi 5, il secondo, introduce nella sesta capella lunga piedi 8. 6 , larga piedi 7 , alta piedi 13. 4. Ritornando alla Torre delle Campane, è questa larga in base piedi 17 in quadro compresovi la grossezza dei muri di once 36 per l'altezza di piedi 23, che è sino alla prima volta di pietra d' once 9, per altri piedi 19. 6, e cioè fino alla seconda volta ed i muri sono d'oncie 32, per altri piedi 30, quali rinvengonsi parimenti d'once 32, siccome superiormente fino alla volta della cupola, e cioè per altri piedi 21. La sua grossezza è d'oncie 30, e la cupola finalmente è circondata da muri di once 9 di figura ottangolare alta sino alla Croce piedi 21, ed esteriormente coperta di rame: la totale altezza del campanile e di piedi 114 e mezzo.

Proseguendo il lasciato ambiente parte del piede del campanile largo piedi 9 in quadro si passa da questo alla settima, ottava, e nona capella tutte in volto reale, larghe piedi 10, lunghe piedi 10. 6 alte piedi 13. 4. alle quali succede la decima larga piedi 11, lungo 14, alta piedi 13. 4, L'uscio a destra della medesima, passa l'undecima larga piedi 10, lunga piedi 8, alta piedi 13. 4, ed il sinistro alla duodecima lunga piedi 12, larga piedi 10. 6 alta piedi 13. 4, annesso alla quale rinviensi un passetto largo piedi 4, lungo piedi 7, che termina alla capella di S. Girolamo.

Sortendo dalla chiesa si presenta in seguito il secondo cortile, la di cui parte scoperta seliciata di sassi con liste di pietra attorno è lunga piedi 73, larga piedi 64. 6. I porticati, che le sono attorno rispetto a quello, che guarda a ponente trovasi composto di 8 archi di lunghezza in corpo 77 , e largo piedi 11. 6 l'altro riguardante tramontana di 8 archi è lungo piedi 74. 6, largo piedi 12, alto piedi 11. 3; il terzo che guarda levante di 7 archi un interculonio, ed un pezzo di loggia è lungo in corpo piedi 90, e largo piedi 14, l'altezza è di piedi 14. 2 in volto, e seliciato di sassi, sotto del quale vi sono tre aperture. La prima dà accesso ad una scala a lumaca che porta ad un magazzeno da legnami a coppi celato, seliciato di pietre lungo piedi 57, largo piedi 13, alto in grondale piedi 10, e nel colmo piedi 16.

La seconda delle dette aperture introduce in una legnara a coppi lambrecchiata, ed armata a colonello, seliciata di sassi lunga piedi 63 , larga piedi 19, alta in colmo piedi 27 ed in grondale piedi 18. 7; la terza per ultimo passa in altra legnara d' egual condizione della suddetta, lunga piedi 32, larga piedi 19 e della stessa precitata altezza. Proseguendo nella direzione del precitato braccio viene una loggia detta la Carrata seliciata in sassi lunga piedi 68. 6, larga ragguagliatamente piedi 12, alta piedi 18. 9 in volto reale, alla di cui destra vi sono sei usci, il primo chiude una scala, che ascende ad un camerone detto delle mele, a coppi celato e seliciato di pietra, lungo piedi 44, largo piedi 13, alto in grondale piedi 10 ed in colmo piedi 16; il secondo introduce in una camera detta la Casella in volto, lunga piedi 21, larga piedi 12, alta piedi 12; il terzo intromette nella camera detta dei Campanari a tassello celato con cammino, lungo piedi 20, largo piedi 10 alta piedi 8. 4; il quarto mette ad una stalletta per bovini di tre poste, fornita del necessario , in volto e seliciata di sassi, lunga piedi 19, larga piedi 17, alta piedi 8. 10; il quinto dà accesso ad una scala la quale porta primieramente ad una stanza detta del Cocchiere a tassello celato, lunga piedi 18. 6, larga piedi 12 alta piedi 9.6. poi in un granaro a coppi con due pillastri in mezzo , lungo piedi 26 , largo piedi 20 alto in grondale piedi 8. 6, e in colmo piedi 19, discendendo in fine pochi gradi si passa in altro granaro a coppi col piano della volta lungo piedi 22, largo piedi 12. 6, alto in grondale piedi 7 ed in colmo piedi 13 di dove mediante l' uso d' una scala a mano si rende accessibile un granaro a coppi; sul pavimento della volta lungo piedi 56, largo piedi 13 alto in colmo piedi 9 e in grondale poggia sulla volta.

Ritornando al piano terreno , il sesto uscio chiude una rimessa in volto , seliciata lunga piedi 18, larga piedi 12, alta piedi 9. 10. Terminata la loggia, seguita la carrata allo scoperto seliciata di sassi con pozzo ed albio, lungo piedi 40, largo piedi 13 a destra della quale vi è un portone, che introduce in una stalla da cavalli di poste 9 con gruppie, colonne, e tutto quanto è necessario a quest' uso, in volto d' arelle, seliciata di pietra in cortello, lunga piedi 39, larga piedi 17. 6. alta piedi 16, in cui evvi l' uscio, che dà accesso alla tromba del fieno, all' arca del Iettame ed alla scala che ascende alla teggia a coppi , tavelonata con armatura a colonello tutto di legname d' abete, seliciata di pie tra, lunga piedi 96, larga piedi 16, alta in colmo piedi 16, e in grondale piedi 12.

Succede alla descritta carreggiata, il suo proseguimento fino al terminare ad un portone, che va all' orto e la sua lunghezza è di piedi 100, e la sua larghezza di piedi 20. A destra è costrutto un portico in volto con pillastri e 7 archi, il quale è lungo piedi 100 compresovi l'arca del Iettame, largo piedi 16, ed alto piedi 13. 9. A sinistra poi trovasi prima un uscio, che chiude la sellaria a tassello cellato, e seliciato di pietra lunga e larga piedi 11. 6, alta piedi 10 seguita da un portico a coppi sostenuto da sei pillastri, lungo piedi 60 largo piedi 13. 6 alto in colmo piedi 18 e in grondale piedi 12, sotto del quale oltre un cammino per uso del falegname, vi sono tre usci, il primo a sinistra mettendo una bottega da falegname a tassello celato, lunga piedi 20. 6, larga piedi 20, alta piedi 11. 1; il secondo dalla stessa parte passando ad una scala che ascende a un piccol granaretto da carbone ; infine il terzo di fronte che introduce in una bottega da fabbro con fucina a tassello celato, seliciata di pietra, lunga piedi 21 , larga piedi 16, alta piedi 10. 10 , la quale comprende tre piccoli camerini divisi da pietra in taglio.

Fa di mestieri ripigliare la seconda porzione del primo cortile , dove sotto il porticato che guarda tramontana avvi la porta della forestaria, la quale immediatamente mette in una sala in volto grande piedi 29. 6 per un verso, piedi 25 per l'altro, ed alta piedi 18. 9. A destra di questa, trovansi due camere larga piedi 14, l' altra piedi 15, lunghe ambedue piedi 18. 6 avente un volto reale alto piedi 18. 9. A sinistra ritrovansene altre due delle dimensioni medesime, e della condizione stessa delle sopradescritte. Tanto la scala , che le due Camere illuminate dal chiostrone hanno il cammino. La capella con altare ornato di stucchi è larga piedi 9, lunga piedi 13. 6, alta piedi 14, e l'annessa camera da letto è lunga piedi 23, larga piedi 15, alta piedi 14 compresovi i due camerini formati con divisorie di pietra in taglio. Termina la forestaria , in un atrio lungo piedi 14, largo piedi 9, alto piedi 18. 9, il quale ha un uscio aperto dalla parte del cortile detto del Refettorio.

Finalmente nel braccio di porticato che trovasi a ponente della seconda porzione del primo cortile incontrasi l'apertura, che fa passare al così detto cortile del refettorio, contornato da tre lati da portici. Quello che si presenta subito all'ingresso è lungo piedi 23, largo piedi 22. 6, ed alto piedi 14. 4, l'altro di fianco è lungo piedi 52, largo piedi 9, alto piedi 14. 4, il terzo di prospetti è eguale al primo. La parte scoperta con pozzo coperto di piombo, e selciato di pietra è lungo piedi 52, e largo piedi 15. Subito a sinistra dell'ingresso vi sono le scale del sotteraneo, indi un uscio, ed una apertura; l' uscio introduce in un appartamento detto del coadiutore consistente in una sala in volto lunga piedi 17, larga piedi 12. 6, alta piedi 13, in un anticamera lunga piedi 17, larga piedi 9, alta piedi 9 a tassello, dove mediante divisoria si è ri cavato un piccol camerino con scala a lumaca, che ascende a un sito di trapiano alto piedi 4, e della stessa grandezza della sottoposta anticamera , finalmente in una camera con cammino in volto, lunga piedi 20, larga piedi 15 ed alta piedi 13. La sopracitata apertura mette in un andito, che dopo aver piegato alcun poco a destra, termina alla chiesa, il quale è lungo piedi 62 , largo piedi 3 alto piedi 13. Al cominciare del medesimo si presenta la porta del refettorio in volto reale lungo piedi 50, largo piedi 17. 6 alto piedi 19. 8 dove l'uscio a sinistra dà passaggio al cortile della cisterna , selciato di pietra, contornato da tre lati da un portico, i di cui bracci uno è lungo piedi 27. 6, l'altro piedi 31, il terzo piedi 31, larga piedi 9, ed alti piedi 9. La parte scoperta del cortile è lunga piedi 27. 6, largo piedi 22 con cisterna corredata di purgatori. Questo chiostro comunica mediante andito lungo piedi 24. 6, largo piedi 7, alto piedi 13. 9 col chiostro grande, non che coll' altri due ambienti l'uno denominato la tombetta del capitolo, lungo piedi 45 largo piedi 8. 6, alto piedi 9, l'altro detto il capitolo con altare lungo piedi 24, largo piedi 10, alto piedi 25.

Ripigliando il cortile del refettorio, a capo del medesimo oltre la gran porta, che passa al chiostro grande trovasi a sinistra un uscio, il quale introduce all'appartamento detto del Priore, e prima in una loggia lunga piedi 19, larga piedi 4 alta 13. 9, dove corrispondono le scale ascendenti al superiore quartiere, siccome anche ad un cortiletto lungo piedi 11, largo piedi 8. 6 seliciato di pietra. A capo della loggia trovasi una sala in volto lunga piedi 25, larga piedi 18, alta piedi 13. 9, con cammino, dalla quale può passarsi ad una camera in volto lunga piedi 14, larga piedi 8, alta piedi 13, 9, essendovi annesso un camerino con sedile lungo piedi 8, largo piedi 4, alto piedi 13. 9.

Fa d'uopo ritornare al lasciato cortite del Reffettorio, e far uso dell'uscio rimpetto a quello del quartiere del Priore, dove subito evvi una scala che dà accesso agli altri due piani il di cui atrio è largo piedi 4, lungo piedi 1, e termina alla dispensa, che consiste in due camere in volto, la prima delle quali è lunga piedi 15. 6, larga piedi 13. 6 ed alta 13; la seconda lunga piedi 12 larga piedi 12. 6, alta piedi 13, comunicante con un cortile seliciato di pietra lungo piedi 18, e largo piedi 17, dove trovasi una scala, che ascende ad una camera detta dell'uva a tassello lunga piedi 25, larga piedi 12. 6, alta piedi 7. 5 compreso li due camerini con divisoria di pietra in taglio.

L' altro uscio del cortile del refettorio intromette al quartiere detto la Forestierola, consistente in due camere; la prima con cammino, in volto lunga piedi 24, larga piedi 16, alta piedi 13. 6 annesso alla quale trovasi la seconda larga piedi 11, lunga piedi 13 ed alta piedi 13. 6.

Il terzo uscio del cortile suddetto introduce in un passetto lungo piedi 11, largo piedi 3 che fa capo alla cucina in volto con due fornacelle foderate di rame, fornelli di ferro, forno e scala che discende al primo ambiente sotterraneo in volto adetto alla cucina lungo piedi 22, largo piedi 10, alto piedi 5. 10, che mediante altra scaletta giuntesi all'altro con olle murate da oglio lungo piedi 13, largo piedi 22, alto 7. 6. La suddetta cucina è lunga piedi 23. 9, larga piedi 14. 6, alta piedi 11. 9. A sinistra della medesima vi è il magazzeno lungo piedi 20, largo piedi 11, alto piedi 11. 9. A destra mediante il sottoscala si ha comunicazione collo sgombero, fornito di secchiaro lungo piedi 11. e largo piedi 5. 6. Per ultimo di prospetto si ha accesso al cortile contornato da tre lati dal portico in volto sostenuto da pillastri , e composto da N. 7 archi in tutto. La parte scoperta con pozzo è lunga piedi 36, e larga ragguagliatamente piedi 21. Il braccio di fronte del porticato è lungo piedi 58, largo piedi 10, alto piedi 10, sotto il quale vi è una piccola camera detta della ruota lunga piedi 8 larga piedi 4. 6, oltre la fornacella del sapone, e un battochio per custodirvi le anguille lungo piedi 8 , largo piedi 7. 6. Il braccio a destra è lungo piedi 20, largo piedi 10, alto piedi 10. L' altro a sinistra è lungo piedi 22. 6, largo piedi 10, alto piedi 10, sotto il quale vi sono tre fornacelle , e due olle murate, non che una scaletta che conduce ai granari detta della cucina composti di sei ambienti, il primo lungo piedi 20, largo piedi 11, altro in grondale piedi 4. 9 ed in colmo piedi 9 con divisoria per la cenere e stuffa per salami foderata di rame e ferro; il secondo è piedi 11 in quadro, e della precedente altezza con divisoria per la penna; il terzo è lungo piedi 36, largo piedi 11, alto in grondale piedi 6. 2, e in colmo piedi 11; Il quarto e quinto sono di piedi 11 in quadro, ed alti come il predescritto; il sesto, è lungo piedi 11, largo piedi 9, alto come gli altri; il suo coperto è tavolato, ed in ottimo stato, e tutto il descritto è seliciato di pietra.

L' apertura a destra del cortile del refettorio , e prossima alla forasteria mette prima in una loggia alla di cui sinistra vi sono le scale che ascendano al dormitorio de' Conversi. La medesima è lunga piedi 25, larga piedi 5, alta piedi 14 e termina al chiostrone, la di cui parte scoperta seliciata di pietra è lunga piedi 77, larga ragguagliatamente piedi 40, contornato in tre parti da portico, sostenuto da colonne, il primo braccio del quale di N. 5 archi è lungo piedi 48 6, largo piedi 7, alto piedi 14; il secondo di N. 8 archi lungo piedi 77, largo piedi 9. 6, alto piedi 14 ; il terzo di N. 5 archi lungo piedi 51, largo 11, alto piedi 14, sotto il quale vi è una scala che discende ai sotterranei, e due aperture che passano alla carreggiata. Sotto il braccio secondo trovansi sei usci, che mettono a diverse camere a tassello suffittate dette del Deffinitorio, la prima è lunga piedi 12. 6 e larga piedi 10; la seconda ad uso di Capella con altare, è lunga piedi 12. 6 larga, piedi 8; la terza, quarta , quinta, sesta, settima e ottava, sono lunghe piedi 12. 6 e larghe piedi 10, in tre delle quali vi è il sedile ed il cammino; la nona finalmente con cammino e lunga piedi 14. 6, larga piedi 12. 6 e tutti li descritti ambienti sono alti piedi 12. 6. Sotto il braccio primo del portico del chiostrone l' unica apertura che vi si trova dà accesso ad un cortile detto del forno, seliciato di pietra con pozzo, lungo piedi 57, largo piedi 8. 6, dove rinvengonsi cinque usci, il primo a destra introducendo nella camera in volto detta del torchio lunga piedi 21.6, larga piedi 8, alta piedi 12. 10, monita dì torchio. Da questa si passa a un prato detto delle Galline, con diversi frutti dove trovasi un viale seliciato di sassi contornato da muro di pietra alto piedi 2. 6 , la di cui larghezza è di piedi 6 , e in lunghezza 56. La grandezza del prato è ragguagliatamente piedi 83 per un verso , e piedi 60 per l' altro. Quivi corrisponde il recinto per le galline chiuso da muro di once 4, pillastri d' once 9, alto piedi 6, il quale è lungo piedi 55 , e largo piedi 33. Il battocchio coperto da volta è lungo piedi 17, largo piedi 8, alto piedi 4. 6. Dalla parte stessa del recinto vi sono due portici per le galline a coppi lambrecchiati , l'uno lungo piedi 19 e largo piedi 8; l' altro lungo piedi 20 e largo piedi 7 ed ambedue alti in grondale piedi 6. 6 e in colmo piedi 10. 6. Sotto il secondo dei citati portici vi sono due camere ad uso di pollaro a tassello greggio; la prima lunga piedi 10, larga piedi 9, la seconda larga piedi 10, e lunga piedi 12 alta piedi 6. 6. Nel prato medesimo l'uscio a sinistra chiude l' andito della conserva , il quale è lungo piedi 62, largo piedi 3. 6, alto piedi 5. 6 in volto, e seliciato di pietra, che termina alla conserva di figura circolare, del diametro di piedi 23.

L' uscio secondo del cortile del forno chiude una scala larga piedi 3, lunga piedi 21, che ascende ai granari da formento. Il terzo uscio introduce all' ambiente dove travansi due forni. Il medesimo ambiente è in volto, lungo piedi 32, largo piedi 21, alto piedi 11.7. La vicina scaletta larga piedi 3 lunga piedi 12, ascende prima alla stuffa lunga piedi 14, e larga piedi 9 indi alli suddetti granari. La camera annesssa in volto é larga piedi 6, lunga piedi 8. 6, alta piedi 6. 3, da questa si giunge in un passetto lungo piedi 8, largo piedi 6, indi ad un piccolo cortile di piedi 6 in quadro , finalmente ad un camerone a coppi lambrecchiato, lungo piedi 18, largo piedi 9 alto in grondale piedi 10, ed in colmo piedi 14 che ha lume dal prato con brollo annesso alla conserva lungo piedi 77, e largo ragguagliatamente piedi 22.

Il quarto uscio del cortile del forno da passaggio al lavatoio in volto lungo piedi 20. 6, largo piedi 12, alto piedi 11. 6 con N. 8 olle murate. Il sito della fomacella è lungo piedi 10, largo piedi 8. 6, alto piedi 5. 8. Tutte queste officine sono provvedute di condotti d' acque con tubi di piombo, e galetti di bronzo.

Il quinto uscio che è di prospetto al cortile suddetto , passa in altro cortile detto delle Anitre il quale è lungo piedi 94. 6, e largo piedi 18 questo è seliciato in sassi diviso da muro alto piedi 6 e fornito di un camerino lungo piedi 8 e largo piedi 5 per custodirvi le anitre.

Come superiormente si è accennato l' accesso al chiostro maggiore si ha dal cortile del refettorio. Usando perciò dell'apertura che ivi introduce si trova il grandioso, e magnifico chiostro suddetto contornato in tutte le parti da portico in volto reale sostenuto da colonne con capitelli d' ordine composto. Ma prima di dettagliare le sue misure, e quant' esso comprende, fa d'uopo dirigersi a destra intromettendosi nel loggiato detto delle Tombette il quale è lungo piedi 170 largo piedi 6, alto piedi 10. 3 che termina all'orto. A destra di questo vi è prima una camera detta la Barbireria in volto lunga piedi 18 larga piedi 12, alta piedi 11. 8 e verso il finire della medesima, e dalla parte stessa vi sono due usci , il primo discende mediante un piano inclinato ad un sotterraneo per gli agrumi in volto di pietra senza seliciata lungo piedi 70, largo piedi 13, alto piedi 7. 10 in un angolo del quale vi è un battocchio per terra lungo piedi 7, largo piedi 5. Il secondo uscio intromette in un atrio in volto lungo piedi 18, largo piedi 9, alto piedi 18 dove sono due usci. Quello a destra chiude una scaletta larga ragguagliatamente piedi 5. 6, lunga piedi 8. 6, che ascende ad una camera detta sopra la Ricreazione a tassello celata, seliciata, lunga piedi 35, larga piedi 16 alta piedi 11. 4. L' altro uscio di prospetto dà accesso al camerone detto della Ricreazione con cammino, in volto reale lungo piei 70, largo piedi 16, alto p:edi 18. A sinistra del cammino si passa mediante l'ascesa di pochi gradini ad un ambiente lungo piedi 17 e lungo piedi 9 a comodo di tenervi le fascine.

A sinistra della suddetta loggia delle Tombette , e rimpetto all' atrio della Ricreazione è situato l' uscio del primo quartiere monacale. Consiste questo in una loggia lunga piedi 15, larga ragguagliatamente piedi 8, ed alta piedi 8. 10 al piano terreno, in un giardino largo per un verso piedi 20. 6, e per l' altro piedi 23, in un ambiente per agrumi in volto con pilone nel mezzo , è lungo piedi 20. 6, largo piedi 19, alto piedi 4. 9, un sottoscale largo ragguagliatamente piedi 4, e lungo piedi 19, ed un battocchio lungo piedi 6, e largo piedi 4. Le scale sono larghe ragguagliatamente piedi 5, e lunghe piedi 8, ed ascendono al piano superiore composto di un atrio lungo piedi 4 , largo piedi 3 6 , alto piedi 10, che intromette in una camera con cammino a tassello celato lunga piedi 19. 6, larga piedi 12, alta piedi 10, a destra della quale vi è un cammino lungo piedi 15, e largo ragguagliatamente piedi 2, a sinistra vi sono due camere una lunga piedi 11. 6, larga piedi 8, alta piedi 10, la seconda di piedi 8 in quattro, e della medesima altezza.

Il secondo, terzo e quarto quartiere è composto prima di una loggia lunga piedi 16, larga piedi 4, ed alta piedi 8. 10, alla cui sinistra vi è il giardino lungo piedi 23, largo piedi 15. 6 a cui vi corrisponde un camerone in volto con pillone in mezzo lungo piedi 21 , largo piedi 18, ed alto piedi 4. 9 con battocchio lungo piedi 6, largo piedi 4. La scala è larga piedi 4 lunga piedi 8 e termina in una camera con cammino lunga piedi 20, larga piedi 12 e da questa si passa in altre due camere la prima lunga piedi 11, larga piedi 8. 6. l'altra lunga piedi 8. 6, e larga piedi 8, questi quartieri sono a tassello celati ed alti piedi 16.

Nella loggia suddetta delle Tombette vi è l' apertura che passa all' altra loggia che termina parimenti all' orto, la quale è in volto reale lunga piedi 45, larga piedi 8. 6, alta piedi 12. Sopra la descritta loggia, evvi un sopra loggia a coppi tavolato delle medesime dimensioni alta in colmo piedi 10, ed in grondale piedi 4, assegnata al quartiere quarto.

Succede il quinto quartiere detto del Vicario, e che ha l' accesso dalla loggia delle tombette. E composto prima di una camera a tassello con cammino lunga piedi 20, larga piedi 12, alta piedi 10. 3, del vicino Giardino con piccola vasca, lungo piedi 31 e larga piedi 25, e discendendo 7 gradini trovasi il camerone per agrumi, in volto, e seliciato lungo piedi 17, largo piedi 8, alto piedi 7. 6.

Dalla suddetta camera ascendendo 5 scalini si passa a due camere lunghe piedi 13. 6, larghe piedi 9, ed alte piedi 10. 3 in volto di pietra e quindi a un portico lungo piedi 18, largo piedi 6, alto piedi 10. 6 in volto e sostenuto da due colonne. Ascendendo la scala lunga piedi 11, larga piedi 3 si giunge prima in una camera a tassello con cammino lunga e larga piedi 18. 6, alta piedi 6. 8, ed in appresso in un granaio a coppi lambrechiato lungo piedi, 19, largo piedi 12, alto in colmo piedi 6. 9, ed in grondale piedi 2, indi in una camera a tassello suffitata lunga piedi 22 , larga piedi 5, alta piedi 8 nella quale dimensione si è ricavata una ricova, ed un camerino con sedile, finalmente in un camerino lungo piedi 6, largo piedi 3, alto piedi 8.

Terminata la descrizione di questa parte di monastero, fa d' uopo ritornare al gran chiostro, la di cui parte scoperta dalla parte che guarda a tramontana è lungo piedi 236, l'altra che guarda a ponente piedi 177, quella riguardante mezzodì piedi 236, finalmente quella che resta verso levante è piedi 168. Nel mezzo della medesima evvi un pozzo, e da una parte il Cimiterio contornato da siepe di fusto lungo piedi 50 largo piedi 38.

Il braccio di porticato, che guarda tramontana, e l' altro che guarda mezzodì sono entrambi composti di 31 archi, ed è ciascun braccio di lunghezza piedi 256, e larghi piedi 10.

Gli altri due ciascuno di archi 21, l' uno è lungo piedi 177 , l'altro piedi 168, larghi piedi 10, e tutto il loggiato è alto piedi 13.

Nel porticato, che guarda tramontana seguitano il sesto , settimo , ottavo , nono e decimo quartiere monacale , i quali sono tutti d' eguale distribuzione , misure, e altezza, a riserva di quest' ultimo, che manca del sotterraneo. Li medesimi sono composti di un portico in volto con due colonne lungo piedi 20, largo piedi 6, alto piedi 11. 4, il quale sbocca alle scale larghe piedi 3, lunghe piedi 19. Il giardino è lungo piedi 33. 6 e largo egualmente con comodo di camerone lungo piedi 14, largo piedi 10. In quanto al primo in volto di pietra, seliciato è alto piedi 5. 8; il secondo d' eguale condizione alto piedi 4. 4; il terzo con pavimento di terra alto piedi 6. 4; il quarto con pavimento di terra alto piedi 4. Salendo 5 gradini si trovano due camere in volto una con cammino lunghe ambedue piedi 14. 6, larghe piedi 9, alte piedi 10. 3 con un portico lungo piedi 20 largo piedi 5, alto piedi 10. 6. A capo della scala vi è un granaro a coppi tavelonato, seliciato di pietra armato con due schiavone di legname d'abete, lungo e largo piedi 19, alto in colmo piedi II. 9, e in grondale pie di 6. 9.

L' undecimo quartiere che resta nell'angolo del chiostro è costituito egualmente, e nelle stesse dimensioni de' sopracitati, a riserva di avere il Giardino lungo piedi 40 e largo piedi 29, e godere di un sopraloggia a coppi lambrecchiata lungo piedi 19, largo piedi 5, alto in colmo piedi 7. 6 e in grondale piedi 5.

Il 12, 13, 14, 15 e 16 quartiere del braccio che guarda ponente comprendono prima una loggia lunga piedi 19, larga piedi 5 alta piedi 11. 4 a lato della quale trovasi il giardino lungo piedi 34, largo piedi 33. La scala lunga piedi 19, larga piedi 3 mette prima a due camere a tassello di legname lavorato, una delle quali con cammino, lunghe piedi 16. 6, larghe piedi 9, ed alte piedi 10. 2, indi ad un portico lungo piedi 19, largo piedi 5 alto piedi 10. 6. Al termine della scala trovasi il granaio a coppi tavolato con due armature alla Schiavona di legname d' abete lungo piedi 19, largo piedi 18, alto in colmo piedi 10. 9, ed in grondale piedi 6. 9.

Il 17 dell' angolo del Cortile, che ha il giardino lungo piedi 40, largo piedi 29 nel ressiduo è eguale al 18, 19 quartiere situati nel braccio, che guarda mezzogiorno consistenti in un portico in volto lungo piedi 17, largo piedi 5 alto piedi 10 con giardino a canto lungo piedi 35. 6, largo piedi 31. 6, ed un camerone in volto con pilone in mezzo largo piedi 14, lungo 19, alto quello del 17, piedi 6, è gli altri due piedi 5. 3. Sotto al portico a terrazzo vi è altro ambiente in volto lungo piedi 20, largo piedi 5, alto piedi 5. 3. Salita la scala di lunghezza piedi 19, larga piedi 4 trovansi due camere in volto, la prima lunga piedi 15, larga piedi 8. 6, l' annesso portico a terrazzo lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 10, la seconda con cammino, e ricova lunga piedi 19, larga piedi 9, ed ambedue alte piedi 10 6. lateralmente alla ricova, vi sono due piccole scalette una porta in un sopraportico, lungo piedi 18, largo piedi 5 alto piedi 5 a tassello, l' altra conduce ad un granaio a coppi lambrecchiato con armatura a colonello seliciato di terlise, lungo piedi 19, largo piedi 18, alto in colmo piedi 9. 6, ed in grondale .piedi 4. 6.

Il 20 e 21 dello stesso braccio contiene prima il portico lungo piedi 18 largo piedi 5, alto piedi 10 costeggiante il giardino lungo piedi 35, largo piedi 32. Il sotterraneo in volto per agrumi è lungo piedi 19, largo piedi 18, con pilone in mezzo, ed alto piedi 5. 2. L'altro ambiente che resta sotto il portico a terrazzo è lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 5 con pavimento di terra. Salendo cinque gradini della scala larga piedi 3, lunga piedi 19 compresovi il camerino del sedile trovansi tre camere in volto di pietra, la prima delle quali con cammino lunga piedi 15 e larga piedi 11, la seconda lunga piedi 8, larga piedi 5. 6, e la terza lunga piedi 9, larga piedi 8 e tutte d'altezza piedi 11. 10. Da quest'ultimo si passa al portico terrazzato lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 10. Salendo l' altra scala larga piedi 3 e lunga piedi 19 si passa ad ad un granaio a coppi lambrecchiato con armatura a collonello, e pavimento di terliso, lungo piedi 19, largo piedi 18 alto in colmo piedi 10, 10, ed in grondale piedi 5. 10 comunica questo col sopraportico a tassello lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 5.

Il 22 e 23 del braccio suddetto eguali di distribuzione, e misure, comprendono prima un portico lungo piedi 19, largo piedi 5 , alto piedi 10 , a destra del quale evvi il giardino lungo piedi 35, e largo piedi 32, a cui vi corrisponde il sotterraneo in volto con pillone in mezzo lungo piedi 19, largo piedi 18 alto piedi 6. 9. Nel piano terreno vi sono tre camere in volto, la prima con cammino lunga piedi 15. 6, larga piedi 11; la seconda lunga piedi 8, larga piedi 5; la terza lunga piedi 9, larga piedi 8, ed alte tutte piedi 11. 6. L' ultima delle suddette camere passa all' altro portico lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 10. Usando della scala larga piedi 4, lunga piedi 19 compresovi il camerino del sedile, s'affaccia un andito lungo piedi 8, largo piedi 4, alto piedi 7. 5, il quale fa passare a una camera con cammino lunga piedi 19, larga piedi 10, l' altra camera vicina è lunga piedi 12. 6 e larga piedi 9 le quali sono a tassello tavelonate, ed alte piedi 7. 5. Li due sovra portici lunghi piedi 19, larghi piedi 5, a coppi celati sono alti piedi 8 in colmo, e piedi 5. 5 in grondale.

Il quartiere N. 23 detto del sagrestano maggiore oltre il descritto gode ancora un'altra camera lunga piedi 14. larga piedi 8, alta piedi 7. 5, due camerini lunghi piedi 8, larghi piedi 3 ed un granaio a coppi lungo piedi 28, largo piedi 8, alto in colmo piedi 5. 2 e in grondale piedi 2. 6.

Prima di chiudere la descrizione di questo piano è necessario I' avvertire che nell' orto, ed in contorno del chiostro grande è costrutto un marciapiede seliciato di pietra largo piedi 6, lungo in tutti i suoi bracci piedi 912. Questo alli due angoli dalla parte di lavante viene intermediato da due gallerie parimenti seliciate in volto reale, con diversi sedili ognuna dele quali ne suoi due bracci è lunga in corpo piedi 73, e larga piedi 8. 6. Dietro il predescritto marciapiedi evvi un condotto di pietra scoperto, che serve di sfogo agli altri con dotti provenienti dai quartieri monacali del chiostro grande.

Piano Superiore

Nel Chiostro primo a destra del braccio che guarda verso mezzodì, l' uscio di fronte chiude un ambiente, che si è detto avere una scala con due rampanti larghe piedi 4, lunghe piedi 13, le quali portano in un corridoio lungo piedi 70, largo piedi 4, che dà accesso a cinque camere dette degli Operari, la prima delle quali che è a capo del corridoio è lunga piedi 25, larga piedi 13. 6; la seconda lunga piedi 15. 6, e larga piedi 11 ; la terza lunga piedi 22 , e larga piedi 15. 6; la quarta lunga piedi 15. 6, e larga piedi 13 ; la quinta lunga piedi 15. 6 , larga piedi 11. Il corridoio sudetto comunica con altro lungo piedi 49, largo piedi 6, il quale introduce a tre camere, la prima lunga piedi 19, e larga piedi 17; la seconda lunga piedi 17, larga piedi 10 ; la terza lunga piedi 16. 6, larga piedi 14 contiene un'alcova lunga piedi 10, e larga piedi 7. Tutto il descritto è a tassello celato, seliciato di pietra ed alto piedi 11. 3.

Si vada ora alle scale del primo Chiostro detto del Procuratore , le quali sono larghe piedi 6. 6, lunghe piedi 13. Sboccano queste in un andito a tassello lungo piedi 98. 6, largo piedi 10. 6, ed alto piedi 9. 10. Dirigendosi a destra del medesimo, il primo uscio chiude una camera con cammino lunga piedi 13 e larga piedi 1 1 , dietro la quale vi è un granaio a coppi lungo piedi 1 1 , largo piedi 7, alto in colmo piedi 5. 2 ed in grondale piedi 2. 6.

L' uscio secondo introduce in altra camera con cammino, lunga piedi 13 , larga piedi 9, con annesso granaio lungo piedi 9 , largo piedi 7. e dell'altezza stessa dell' antecedente.

Il terzo uscio intromette in altra camera con cammino, lunga piedi 18. 6, larga piedi 12. 6, in un angolo della quale vi sono due camerini lunghi in corpo piedi 7, larghi piedi 5, in uno dei quali vi è il sedile.

Il quarto uscio dà accesso ad un ambiente lungo piedi 13. 6, largo piedi 5, dove trovansi due sedili, ed un camerino per la cenere.

Il quinto uscio fa passare ad una camera con cammino, lunga piedi 12. 6 , larga piedi 12. Il fin qui descritto è tutto a tassello d' altezza piedi 9. 10. Quest'ultima camera ha comunicazione con un atrio lungo piedi 8, largo piedi 7, con sedile e scala che ascende ad un trapiano lungo piedi 12, largo piedi 5. 6, dove il proseguimento d'altre scale porta ai granai, Il detto atrio a destra mette in una camera lunga piedi 11. 6, larga piedi 6, di dove mediante l'ascesa di alcuni gradini si passa ad altra camera, lunga piedi 16, larga piedi 10 , compresi alcuni armadi con divisorie di pietra in taglio. Succede a questa una terza camera lunga piedi 16, larga piedi 14. 6, la quale ha tre usci; quello di fronte mette in una stanza con cammino, lunga piedi 16, larga piedi 14; l'altro a destra passa in un terrazzo scoperito, lungo piedi 20, largo piedi 7. 6, ai due capi del quale vi sono due granai, uno lungo piedi 23, l'altro piedi 17. 6, ambedue larghi piedi 7 ed alti in colmo piedi 5. 2 ed in grondale piedi 2. 6 II terzo uscio corrisponde in un andito lungo piedi 40, largo piedi 4. 6, nel quale termina la scala lumaca che discende alla Spezieria. Tanto le camere che l' andito descritto sono a tassello, ed alte piedi 7. 2.

Si ritorni all' andito a capo delle scale del Procuratore , che rimpetto al quinto uscio evvi un secondo ristretto andito, lungo piedi 15, largo piedi 4, che introduce di fronte a un camerino, lungo piedi 6, largo piedi 4 , ed a sinistra in altro piccolo andito lungo piedi 7, largo piedi 2, che termina in una camera con cammino lunga piedi 14. 6, larga piedi 9, con alcova lunga in quadro piedi 7. Il descritto è a tassello ed alto piedi 9. 3.

Verso il finire del sudetto andito da questa parte , e dirimpetto all' uscio quarto, trovasi una camera con cammino, lunga piedi 15, larga piedi 12 , con alcova lunga piedi 12. larga piedi 7, ed alto il tutto piedi 9. 3.

Dirigendosi ora per l'andito, ma a sinistra delle scale, l'uscio a sinistra intromette in una camera con cammino, lunga piedi 18, larga piedi 13, alta piedi 9. 6, il di cui annesso granaio è lungo piedi 12, largo piedi 7 , alto in colmo piedi 5. 2, e in grondale piedi 2. 6. Da questa parte, ed a capo del su detto andito la porta di fronte introduce in una sala lunga piedi 26 , larga piedi 10. 6, alta piedi 9. 10, dove sono due usci, che quello a sinistra passa ad una camera lunga piedi 15, larga piedi 13, con alcova lunga piedi 13, larga piedi 5, alto il tutto piedi 9. 6, con due annessi camerini, uno lungo piedi 7, e l'altro piedi 4, larghi ambedue piedi 6. Dal più grande di questi si ha passaggio ad un granaio lungo piedi 16, largo piedi 10, alto in colmo piedi 6. 6, ed in grondale piedi 2. 6. L'uscio di facciata della sala mette prima in una camera lunga piedi 12, indi in altra lunga piedi 19, poi in una terza lunga piedi 20, tutte larghe piedi 10. 6, ed alte piedi 9. 10. Dalla seconda delle suindicate camere si ha accesso a tre granai, il primo lungo piedi 8. 6, il secondo lungo piedi 7, e larghi piedi 10, a coppi celati e seliciati di pietra , il terzo lungo piedi 47, largo piedi 10, a coppi , lambrecchiato , e tutti alti in colmo piedi 6, ed in grondale piedi 2. 6.

Per seguitare la descrizione di questo piano fa di mestieri ripigliare le scale, che al piano terreno si è detto trovarsi nella loggia che finisce al Chiostrone. Questa scala che è lunga piedi 16, e larga piedi 5, termina in un corridoio che si dirige a destra e sinistra dello sbocco, nonchè di facciata al medesimo ; avanzandosi per quest' ultimo che è lungo piedi 37, largo piedi 6. 6 , si trovano tre camere a sinistra del medesimo , la prima con cammino lunga piedi 12, larga piedi 11; la seconda lunga piedi 12, larga piedi 11. 6; con annesso camerino lungo piedi 11, largo piedi 5; la terza con cammino lunga piedi 12, comunicante con una quarta lunga piedi 11, ed ambedue larghe piedi 11 , ed alte tutte piedi 9. 6.

Di prospetto all' andito vi sono due usci che mettono in un sito di piedi 6 in quadro , divisi da un muro, con sedile, ed un uscio di fronte introducente in una camera lunga piedi 12, larga piedi 7, nonchè un altro a sinistra che mette in quattro camere, la prima lunga piedi 12. 6, larga piedi 9; la seconda con cammino, lunga piedi 15 , larga piedi 10 ; la terza lunga piedi 14 , larga piedi 10; e la quarta lunga piedi 12 , larga piedi 12; tutte a tassello , alte piedi 9. 6.

Ripigliando l' andito che si dirige a destra e sinistra delle scale , lungo piedi 67, largo piedi 7. 6, alto piedi 9. 6, a tassello tavellonato, e voltando per quest'ultima parte, subito si trova una camera con cammino che è lunga piedi 15, larga piedi 11. 6, con piccolo camerino lungo piedi 9, e largo piedi 2. 6 , ed appresso evvi altra camera di figura irregolare grande, essendo nella sua maggior lunghezza piedi 17, e nella maggiore larghezza piedi 14. 6. Le scale che portano ai granai da frumento vengono chiuse da un uscio, che mette in piccol atrio lungo piedi 13, largo piedi 4, compresa la sudetta scala, dove l'uscio a sinistra introduce a due camere , la prima a tassello lunga piedi 10, larga piedi 7, ed alta piedi 14. 4, e la seconda, con sedile , di piedi 10 in quadro , ed alta piedi 8.

Voltandosi ora a destra della tante volte nominata scala dei Conversi, nell'andito sudetto vi sono aperti sei usci, che il primo mette in una camera oscura con cammino, lunga piedi 16, larga piedi 5; ed il secondo parimenti, con cammino lunga piedi 16, larga piedi 10. Il terzo, con cammino , è lunga piedi 15, larga piedi 11. 6. Il quarto, sempre con camino, è di piedi 15, e piedi 11; il quinto dicesi la camera della biancheria sporca, lunga piedi 15, larga piedi 6; tutta questa porzione di fabbricato è a tassello celato, alto piedi 9. 6 ; il sesto passa alla Libreria in volto lunga piedi 23. 6 , larga piedi 16. 6, ed alta piedi 12. Questa ha comunicazione coll' appartamento superiore detto del Priore , al quale si ha accesso mediante l'uscio a sinistra, che intromette nella camera destra del l'Archivio a tassello, lunga piedi 24, larga piedi 12, alta piedi 10; li tre usci che in questa sono aperti, il primo a destra chiude una cappellina con altare, lunga piedi 11, larga piedi 8. 6, alta piedi 10; il secondo , dalla parte stessa, introduce in una camera a tassello celato, lunga piedi 15, larga piedi 11 , ed alta piedi 10 ; da questa camera, ascendendo alcuni gradini , si arriva a un soprascale lungo piedi 17, e largo piedi 4. 6 ; il terzo mette ad un andito lungo piedi 19, largo piedi 5, alto piedi 10, che fa passare ad una camera detta del Capitolo, con cammino a tassello di legname lavorato lunga piedi 26, larga piedi 17, alta piedi 13. In questa vi sono altri quattro usci, che il primo dà comunicazione alle scale già descritte nel piano terreno, il secondo ad una camera a volto lunga piedi 12, larga piedi 6, alta piedi 8 ed il terzo ad altro sito delle misure istesse dell' antecedente camera, dove trovasi una scala a lumaca, che ascende ai granai sopra la chiesa; il quanto dà accesso al terrazzo , che resta sopra il portico del Chiostro grande, il quale è lungo piedi 65 , e largo piedi 8. 6. A sinistra di questo vi è un uscio che introduce a due granai a coppi, tavellonati, seliciati di pietra, lunghi ciascuno piedi 17, e larghi piedi 8. 6, alti in colmo piedi 5, e in grondale piedi 2. 6 , nel qual ultimo ambiente evvi una apertura al granaio continuato sopra tutto il portico del Chiostro grande, il di cui giro in lunghezza è di piedi 722, largo piedi 8. 6, a coppi, lambrecchiato col pavimento della volta, ed è alto piedi 5 in colmo , e piedi 2. 6 in grondale. A destra del terrazzo sudetto vi sono due usci, quello a sinistra introduce in un granaio a coppi, tavellonato, seliciato di pietra , lungo piedi 9 , largo piedi 8. 6, alto in colmo piedi 5, ed in grondale piedi 2. 6; l'altro a destra mette ad un andito lungo piedi 7, largo piedi 5, alto piedi 8, che dà comunicazione prima ad una camera detta la Prigione, in volto, lunga piedi 16, larga piedi 7, alta piedi 8 , indi alle scale già descritte della dispensa , e ad una camera con cammino, a tassello celato, lunga piedi 16, larga piedi 13. 6, alta piedi 9. 10 , annesso alla quale vi è un piccolo camerino lungo piedi 6 , e largo piedi 3. 6.

Si ritorni al cortile detto del Forno, ed ivi si troverà una scala larga piedi 3, lunga piedi 17, ascesa la quale si incontra un corridoio, lungo piedi 33, largo piedi 4, alto piedi 7, a destra, e a capo di essa, ascesi pochi gradini, evvi la camera del Fornaro, con cammino, a tassello celato, lunga piedi 16, larga piedi 9. 6, alta piedi 8. 5. Di fronte trovasi la camera della Semola a tassello celato, lunga piedi 13, larga piedi 1, alta piedi 9. 6. Questa comunica coll' ambiente detto la Buratteria, a tassello celato, con pavimento di terliso, lunga piedi 33, larga piedi 16, alta piedi 9. 6, nella quale mediante divisorie si sono ricavate due arche da farina, lunga l'una piedi 8. 6 , larga piedi 8, l'altra lunga piedi 15, e larga piedi 3. L' uscio aperto in questa fa ritornare all' andito descritto, nel quale vi sono altri due usci, che l' uno mette in una camera a tassello celato, lunga piedi 16, larga piedi 11. 6, e alta piedi 7. l' altro introduce in un granaio da frumento a coppi, tavellonato, armato a colonnelle d'abete e seliciato di pietra, lungo piedi 104, largo piedi 21, alto in colmo piedi 13. 8, ed in grondale piedi 8. 8 Nel sopradetto granaio vi sono due usci, il primo introduce in altro granaio allo stesso uso , coperto egualmente lungo piedi 39, largo piedi 8, alto come il descritto. Ritrovansi tre arche da sementi, divise da pietre in taglio, la prima lunga piedi 6 , larga piedi 4; la seconda lunga piedi 5, larga piedi 4 ; la terza piedi 4 in quadro. Il secondo uscio chiude un terzo granaio con coperto ed altezze eguali dei precedenti, con finestrone e travaglio per introdurvi il frumento ; e questo è lungo piedi 41 , largo piedi 10, con quattro arche da sementi, la prima e seconda lunghe piedi 6, la terza piedi 5, e larghe tutte piedi 5, la quarta è di piedi 7 in quadro. Uscendo dal piano inclinato, quivi corrispondente, si ascende ad altro granaio da frumento, lungo piedi 73. 6, largo piedi 31, coperto con doppie armature, tavellonato di legname di abete, alto in colmo piedi 16. 6, ed in grondale piedi 9. 3. La scala lunga piedi 15, larga piedi 3, che quivi ha il suo imbocco, discende all'ultimo granaio tavellonato lungo piedi 64 , largo piedi 11 , alto in colmo piedi 18, ed in grondale piedi 12. 10.

Piano dei Granai

Proseguendo la salita della scala del Procuratore, si giunge ad un granaio a coppi, lambrecchiato, a pavimento di terliso, con N. 14 pilastri, lungo piedi 85, largo piedi 24, alto in colmo piedi 8, ed in grondale piedi 2. L'uscio quivi aperto dà comodo di passare in altro granaio, con N. 11 pilastri, a coppi, lambrecchiato, armato parte alla schiavona, parte a colonnelle, con pavimento di asse, lungo piedi 99, largo ragguagliatamente piedi 25, un avente braccio lungo piedi 65, largo piedi 21, e tutto alto in colmo ragguagliatamente piedi 8, ed in grondale piedi 4. 6. Il granaretto sopra il portico, senza comoda comunicazione, è lungo piedi 63. 6, largo 10, alto in colmo piedi 11, e in grondale piedi 6. È a coppi, lambrecchiato, col pavimento della vòlta. Finalmente corrisponde in altro granaio a coppi, celato, con pavimento di terliso, lungo piedi 24, 6, largo piedi 16, alto in colmo piedi 8, ed in grondale piedi 4. 6.

Piano Sotterraneo

Discendendo la scala, che è sotto il portico del Chiostrone, la quale è lunga piedi 14, larga piedi 4, si perviene ad un sotterraneo detto la Tombetta, lungo piedi 89, largo piedi 4, alto piedi 8, le di cui due aperture, rispetto alla prima mette alla tinazzaia, lunga piedi 66, larga piedi 40, alla piedi 9, con tre piloni in mezzo, e rispetto all' altra introduce nel sotterraneo detto della Tavola, con cammino, lungo piedi 47, largo piedi 20, ed alto piedi 8. 2 , comunicante tanto colla tinazzaia mediante due aperture, quanto al sito morto, largo piedi 6, lungo piedi 9, nonchè ad altro sotterraneo detto del Scritorio , con scala al cortile del Refettorio, il quale è lungo piedi 37, largo piedi 20, alto piedi 8. 6 ; questo dà comunicazione a destra a diversi ambienti, in appresso da descriversi, e di fronte primo al magazzeno, lungo piedi 24. 6, largo piedi 19, alto piedi 7. 4, indi ad un corridoio lungo piedi 47, largo piedi 6, alto piedi 6, con due sfondi lunghi piedi 7, larghi piedi 6, finalmente si arriva alla così detta Cantina Nuova, lunga piedi 74. 6, larga piedi 13, alta piedi 8. 3.

Dirigendosi a destra del sotterraneo del Scritorio s'incontra l'altro detto del Refettorio, lungo piedi 48. 6, largo piedi 18 , alto piedi 8. 10, indi nella cantina detta del Moscatello , di figura irregolare , nella maggior lunghezza piedi 19, e nella magggior larghezza piedi 14, ed alta piedi 8. 10. Si passa in appresso nella cantina detta del Galetto, lunga piedi 24, larga piedi 21. 6, alta piedi 7. 4, ed in questa, oltre il corrispondervi le scale della Dispensa, vi sono pure due usci, che quello a sinistra di dette scale introduce in due sotterranei detti del Vino Nero, il primo lungo piedi 12, largo piedi 11. 6 , e il secondo lungo piedi 17, largo piedi 9, ed alti ambedue piedi 7. 8 ; l' altro a destra delle sudette scale che mette ad una cantina detta della Dispensa, lunga piedi 15, larga piedi 12, alta piedi 8. 4; finalmente si trova un sotterraneo detto del Vicario, di figura irregolare, con pilone in mezzo, nella maggior lunghezza di piedi 39, e nella maggior larghezza piedi 19, ed alto piedi 7. 4. Tutto questo piano è in vólto reale, seliciato di pietra, con chiaviche che terminano in un pozzo da vuotarsi a mano, di galetti di bronzo, e condotti forniti di tubi di piombo per avere acqua, e tutti quei comodi che possono abbisognare all'uso, a cui è dedicato questo piano.

Resta con ciò interamente completa la descrizione di questa gran mole , per ciò che riguarda il suolo accasato. Fa di mestieri soggiungere, che in tutte le sue parti trovasi esso di robusta fabbrica, e costituito di ottimi materiali. Li coperti sono nel miglior stato di consistenza e solidità. Il corredo di serraglie, vetriate, sportelli ecc. , è buono ed eguale dappertutto. Li comodi per una Casa Religiosa sono infiniti, e comprendono tanto li necessari che li superfiui. Ma l'annuo suo mantenimento deve però assorbire una somma non indifferente, e sotto il primiero suo uso, è difficile, per non dire impossibile, il trovarne altro che possa occupare tanta estensione di fabbricato. La presente sua distribuzione non ammette facile suddivisione, e qualunque riduzione per renderlo suscettibile d'altro uso sarà sempre di grande dispendio, oltre che alcune delle sue parti non saranno per essere suscettibili di mutazioni, conseguentemente sarà difficile l'incontrare chi sia per farne acquisto. In tale stato di cose la stima di questo Stabile si è dovuta desumere anziché dalle regole ordinarie architettoniche, piuttosto da principii di pratica e di prudenza. L' eccesso del materiale che lo compone, la quantità di ferro impiegato a difendere ed inrobustire la fabbrica, calcolato e prezzato all' infimo valore, dà una somma che prodotta spaventerebbe in luogo d'allettare il compratore. Appoggiati adunque alle viste di pratica, e colla scorta dei principii prudenziali, si è stabilito il valore della parte accasata del Monastero della Certosa nella somma di Lire centosessantamila (160,000).

Orlo e sue adiacenze

L' ingresso a questo accessorio della Certosa si ha da diverse parti del Monastero, come puossi rilevare dalla fatta descrizione del medesimo. Il più usato però è quello che si e detto trovarsi nella loggia di continuazione al porticato riguardante ponente del primo Chiostro.

L'orto è contornato da muri di pietra in buon stato. Il tratto che resta dalla parte sinistra del piazzale è lungo piedi 232, alto piedi 9. 6 ; l' altro di fronte al medesimo, che sebbene non appartenga all'orto giovà però qui de scriverlo, è lungo piedi 206, alto come il precedente. La porzione che fronteggia a strada che conduce alla Certosa, è lungo piedi 663, alto piedi 15; l'altro che guarda li campi di questa ragione è lungo piedi 70s, alto piedi 12. 2; quello che costeggia il canale è lungo piedi 950, alto piedi 12. 9; l'ultimo che guarda ponente è in lunghezza piedi 522, alto piedi 9. 9. In guisa che la totale sua lineare lunghezza è di piedi 3280, e di ragguagliata altezza piedi 11. 5 1/5. Alle porzioni di muro a levante, ponente e tramontana, appoggiano moltissimi frutti coltivati a spalliera.

Questo contorna il Monastero della Certosa dalle tre regioni di levante , ostro e tramontana.

La parte a tramontana è nella massima sua estensione coltivata ad orto , e nel residuo lasciata a prato; quelle a levante ed a mezzodi sono in poca porzione ortive, e nella massima prative.

L'orto a tramontana, di terra forte e ghiaiosa, e contornato da tre siepi, tre costiere, altrettante cavedagne, oltre una quarta con frutti ai lati, che colla direzione di levante a ponente, taglia il lavorativo. In un angolo del muro di circondario evvi la casa dell' ortolano da descriversi in appresso. Il prato che viene in seguito è diviso da cinque andate di alve, da sei di frutti, ed alva, e da uno di soli frutti.

L'orto a levante consiste in due quadrilunghi di terra tendente al forte, contornati da prato, sul quale trovasi un piantamento di querzoni e frutti , tutto continuato di quattro d' olmi con alva, quattro con frutti , altrettanti con frutti ed alva.

L'orto finalmente a ponente, di terreno meno forte dell'altro sunnotato, resta in un angolo del circondario, che comprende una lunga costiera appoggiata al muro e riguardante levante, altra che guarda mezzodì, ed una terza opposta a ponente, e di un piantamento di frutti. Il prato con casona ha trentotto bracci di alva e due piantate di frutti, oltre un canneto, e la grandiosa peschiera contornata da muri di oncie 13, lunga piedi 202, larga piedi 25 dalla parte di ponente, piedi 175 dalla parte di levante compresovi il purgatorio, e piedi 34. 6 dalla parte di mezzodì. A questo vasto recipiente fa capo la chiavica che attinge acqua dal canale, nella qual chiavica vi sono due aperture circolari l'una più bassa dell'altra. L'inferiore ò di diametro oncie 7 I/4, e la superiore di oncie 4 3/4.

Tanto la parte ortiva che prativa è tutta irrigabile, munita dei rispettivi fossi con registro di pietra per regolare le acque a seconda dei bisogni.

La casa dell'Ortolano consiste prima in un portico lungo ragguagliatamente piedi 12. 9, largo piedi 6, alto piedi 8, 9 a tassello celato, o seliciato di pietra sotto del quale vi sono due usci, che quello a sinistra introduce in una cucina a tassello celata seliciata di pietra lunga piedi 17, larga piedi 13, alta piedi 9. 9, con cammino e scale , che portano ad altra camera superiore a tassello celata alta piedi 7. 9, e nelle altre dimensioni, eguale alla cucina; quello a destra mette in un ambiente detto la Casona con sedile a coppi celato, e seliciato di pietra con pozzo, ed albii lungo piedi 17. 6, largo ragguagliatamente piedi 12, alto in colmo piedi 15, ed in grondale piedi 11. 3. Vicino a questo edifizio vi è un battocchio da erbaggi lungo piedi 13, largo piedi 6. 6. Lo stato di questo edifizio è buono.

La casona è composta di due ambienti a tassello greggio , seliciati di pietra lunghi ambedue piedi 12, larghi piedi 11, alti piedi 7 e della tromba delle scala lunga piedi 11 e larga piedi 6, queste fan capo a due camere a tassello suffittate seliciate di pietra lunghe piedi 12, larghe piedi 11 , alte piedi 6. Lo stato suo abbisognando diversi risarcimenti.

L' estensione superficiale del terreno ortivo è di . . . T. 12. 97. 67

L' altra del terreno prativo è di T.19. 99. 7 1/2

Ed è il totale T. 32. 52. 74 1/2

Dalla natura del terreno dalla quantità pregevole de' frutti, e delle uve, dalla coppia de' comodi adetti alla irrigazione sicura in ogni tempo, nelle più secche stagioni, dalla difesa di un muro, e di tanti altri pregi di vicinanza alla Città ecc. si è dedotto, che prelevate le annuali spese di concimi , manutenzione, mano d'opera, ed altro sia il valore del descritto orto, e sue addiacenza di lire 50,000 di Bologna.

Che è quanto ecc.

Stima del Convento L. 160,000

Detta dell' Orto L. 50,000

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Somma. . . . L. 210,000

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Stabilito per generale Cimitero il qui sopra descritto magnifico e grandioso Monastero della Certosa nel 1801 occorreva anche un sito di deposito per li cadaveri prima di trasportarli al Cimitero, e cadde opportunemente il pensiero di stabilirlo nella chiesa di S. Rocco , dove si apri la così detta camera mortuaria li 14 aprile 1801 coll' assistenza di un sacerdote, e di un laico Francescano del convento della Santissima Annunziata, ai quali li 7 luglio 1802 fu sostituito il Vicario che gode il benefizio della soppressa chiesa parrocchiale di S. Cristina di porta Stiera alias di Pietralata.

Quivi adunque ogni sera dopo un'ora dal tramonto vengono trasportati li defunti del giorno, li quali sull' albeggiare si collocano in carrette divise in tre compartimenti, che mediante altrettanti cavalli sono condotte alla Certosa, dove verificati in apposito sito li cadaveri si sotterrano, sia nei particolari depositi, o sia nel generale Cimitero.

Per questa destinazione si aprirono nella chiesa di S. Rocco alcuni finestroni, e praticossi una chiavica per allontanare qualunque infezione d'aria ed assicurare al locale la necessaria salubrità. Però riconosciuto si indecente, che una chiesa ufficiata e frequentata servisse al destinatogli uso , volle togliere quest' abuso, l' Arcivescovo Oppizzoni ordinando che presso o fuori di detta chiesa si fabbricasse un apposita camera di deposito per li giornalieri defunti, e che fu compita nel 1827. Ma siccome la communicazione fra S. Rocco e porta di Sant' Isaia era ristretta e pericolosa si levò nel 1828 tutto il terricio della mura collocandolo nella fossa, essendosi cosi ottenuto una strada ampia e sicura per il trasporto dei cadaveri dalla camera mortuaria al cimitero.

Proseguendo la mura della Città si trova la cosi detta Grada del Canale di Reno, che credesi qui introdotto nel 1208, cioè 17 anni dopo l'altro che entrava in faccia la via del Pradello. L' apertura nel muro della Città diffesa da robusta ferriata raccomandata a superiore meccanismo mediante il quale si alza e si abbassa a misura de' diversi peli della corrente affine d'impedire qualunque communicazione per detta apertura frà la Città e la Campagna.

N.930. Passato il canale viene la Chiesa di S. M. del cimitero detta comunemente Madonna della Grada. Li 27 marzo 1628 una Congregazione detta della Madonna della Grada dimandò al Senato di poter fare un oratorio in due cancelli della mura della Città presso il canale di Reno verso la porta di S. Felice. Questa Congregazione cominciò nel 1627 sotto il titolo di S. Antonio di Padova e quivi radunavasi a venerare un immagine di Maria Vergine già dipinta nel Baracano. Sopravenuto il 1630 si fatale a Bologna moltissimi morti di contaggio seppelirono nelle vicinanze, e da ciò ne venne il titolo di Madonna del cimitero, alla quale fu concesso di fabbricare una chiesa per superiore decreto dei 29 novembre 1631.

1631 23 Dicembre. Licenza d' occupar suolo per la fabbrica della Chiesa di S. Maria della Grada.

Li 22 maggio 1632 fu posta la prima pietra della nuova chiesa , che solecitamente fu portata al suo termine. La confraternita venne soppressa li 25 luglio 1798.

Il locale fu venduto al Corpo degli azionisti delle leggi 2 e 12 vendemiale A. IX a rogito Luigi Aldini del 18 agosto 1801 e da detti azionisti assegnato al loro collega il cav. avv. Salina con privata scrittura, il quale ha conservato, ed abbellita la chiesa che mai ha cessato di servire al culto.

Mura della Città da Porta S. Felice alla Porta delle Lame.

Conta la porzione delle mura fra queste due porte tre Bottifredi detti di S. Nicolo , di S. Felice e delle Pugliole o di Pescaroli. La fossa ha una sola traversa. La massima lunghezza di questo terrapieno è di piedi 119, la minima piedi 47. La lunghezza del muro è di pertiche 152 piedi 3, e cioè pie di 1523.

A destra vi sbocca la Via della Carrara, che da questa parte è piuttosto un sentiero, che una strada.

N.467. Chiesa e Compagnia di S. Maria delle Vergini poi detta della Santissima Trinità con ospitale per convalescenti.

Li 2 Marzo 1585 il Rettore e gli uomini della Compagnia de' santi Naborre e Felice presentarono memoriale al Senato per coprire il torresotto, dove si è scoperta un immagine della B. V. dietro la mura delle Lame.

Li 9 ottobre 1587. Gli operai della B. V. dietro la mura delle Lame chiesero di poter salegare la via che da Reno al muro sinistro va a detta Madonna.

Sembra la via dietro la mura a cominciare dal porto naviglio, quando non fosse quella della Carrara.

Da sì umili principi ebbe origine la chiesa, che come si vedrà fu poi elegantemente fabbricata , per ora basterà dire che la compagnia passata dall' oratorio in capo a Bagno Marino (vedi chiesa della B. V. della Libertà) a strada S. Stefano nell'angolo della Rimorsella prese possesso di questo sito, e di una casetta annessa li 3 giugno 1589 come da rogito di Cesare Moltecalvi e abbandonò strada S. Stefano per qui trasferirsi li 4 giugno susseguente. Le prime cure dei confratelli furon rivolte a metter mano alla fabbrica di una decorosa Chiesa, che nel 1600 si vide perfezionata.

Li 30 giugno 1636. La compagnia della Trinità presentò memoriale al Senato per potere fabbricare un ospitale più capace per li convalescenti , e Pellegrini. Li 12 ottobre 1663 ottennero altro suolo per ampliarlo. Nel 1664 fu portato al suo termine.

Questa corporazione fu abolita li 27 luglio 1798 e siccome li loro beni furono riconosciuti di pertinenza della pubblica beneficenza furono dall'Amministrazione dei beni Demaniali consegnati al grande Ospitale della Vita , e della Morte.

La chiesa fu chiusa li 16 agosto 1808, e profanata.

Mura della Città dalla porta delle Lame a quella di Galliera. Vi è un tratto seliciato di peri. 83. 76. 8 superficie.

Il muro è guernito di 5 baracani detti dei SS. Giacomo e Filippo, del Cavadizzo, di Carrara, di Magli, e dei Molini. La parte, di fossa dalla porta delle Lame al Naviglio non ha traverse, e il resto della mura della Città è mancante di fossa.

Per far le muraglie delle Pugliole si comprarono diversi terreni a bolognini 33 la tornatura e si spesero L. 121. 13.

La massima lunghezza del terrapieno è di piedi 78, la minima piedi 10 once 6. La lunghezza del muro è dì piedi 269, ossia di piedi 2690.

N.284. Appoggiata al muro della Città, presso la porta delle Lame vi è la traffila della Zecca di Bologna, che fu costrutta nel 1710 con disegno di Giovanni Antonio Torri arch tetto del Senato ed eseguita da Giovanni Andrea Taruffi. Il meccanismo fu opera di Francesco Mazza e aggrandita nel 1735.

Dietro la mura delle Lame al N. 465 vi sono due orti dei Tortorelli di T. 6. 100.

N.1251 Frà la Via delle Lame, e il prato di Magone vi è l'edifizio detto de Caldierini fabbricato a spese del Senatore Paolo Magnani, e del mercante Bernardino Giovanardi per Caldiere da Seta, e che fu aperto li 11 giugno 1750. Nel 1774 questo stabile detto Caldierini alla Piemontese era dell' Assunteria d' arti , la quale li 13 maggio di detto anno fu autorizzata a far un debito di L. 25000 ipotecando questo edifizio, ed annessi stabili.

Quando il venerdì 1 settembre 1780 fu stabilita in Bologna la guarnigione Pontificia servì a quartiere della truppa venuta da Fort' Urbano dal detto giorno alli 16 maggio 1781. Li 26 detto passò al quartiere in strada S. Donato rimpetto al Teatro Nuovo. Fu ridotto questo locale a Macello generale di bestie grosse e minute di tutti i beccari, e lardaroli di Bologna.

N.998. Chiesa e Compagnia del Santissimo Crocifisso del Porto Naviglio detta anche della B. V. del Porto.

Li 5 dicembre 1600 fu presentato memoriale al Senato da un anonimo per dere ? , e ristorare un arco della mura della Città sopra il Porto delle navi , dov'era dipinta l'immagine di un Crocifisso.

Non si ha memoria se la grazia fosse concessa, ma è presumibile che non sia dato ascolto allo scritto di un anonimo. Si sa bensì che nel 1630 si radunavano molti devoti davanti questo Crocifisso, da quali poi derivò la compagnia detta del Porto Naviglio, e che li 2 luglio 1632 fu posta la prima pietra di questa Chiesetta, che tale può chiamarsi, quantunque dopo la sua fondazione sia poi stata ampliata. La Compagnia fu soppressa li 27 luglio 1798, e la chiesa fu chiusa li 16 agosto 1808. Il locale fu venduto a Natale Pellagatti a rogito Luigi Aldini 4 maggio 1799.

Si passa il Canale Naviglio alla sua sortita dalla Città, mediante una porta che si chiude ogni sera, e che puossi considerare per la tredicesima di Bologna.

Si passa la via superiore detto del Canale Naviglio.

N.974. Maglio. Il suolo sul quale 6 piantato il molino del Maglio era di diretto dominio dei Poeti.

Li 21 marzo 1561 il Senatore Paolo Poeti rinnovò la locazione a Nicolò Cavazzoni di una pezza di terra di tor. 1 e mezza presso il muro della Città fra la porta di Galliera, e quella delle Lame col gius dell'acquedotto per far lavorare l'edifizio del Maglio, e Battiferro, qual edifìzio fu venduto a Girolomo Cavazzoni padre del suddetto Nicolò dal marchese Antonio Fundarini, poi da questi costrutto il predetto edificio. Rogito Giovanni Tommaso Gamberini e Assalonne Landini. Dopo esser passato a vari proprietari, lo ebbe il tesoriere Antonio Odorici, che vi fece una pilla, poi al cavaliere Antonio Aldini che lo ridusse a molino , dopo che tutti i privilegi di privativa furon tolti ai molini del mercato , e da quelli di presistenza antichissima.

Si passa la via del Maglio.

Quasi in faccia al molino del Maglio vi è un torrazzo aderente alla mura della Città, nel quale vi è stabilito un deposito di polvere per la guarnigione di Bologna, e che da vari anni, viene giorno e notte guardato da sentinella e che è stato premunito da un parafulmine.

In prossimità della porta di Galliera si vedevano alcuni resti delli due ultimi Castelli già detti di Galliera. — Vedi piazza della Montagnola.

Mura della Città dalla porta di Galliera a quella della Mascarella.

Anticamente vi erano quattro Baracani, quello del Castello di S. Giovanni del Mercato, della Grada di Reno, e del Borgo di S. Pietro. La fossa non ha che una traversa. La massima larghezza del terraglio è di piedi 115 once 6 e la minima piedi 10 once 6. La lunghezza del muro e di pertiche 175 piedi 4 ossia piedi 1754.

Nel 1329 si pagarono lire 2197, spesi in compra di casamenti per far la mura del borgo di Galliera.

Nel 1377 furon fatti undici archi di muro fra Galliera, e il Borgo di S. Pietro, e la camera diede le pietre che si cavarono dalla demolizione del Castello del Pradello.

I Parrocchiani pagarono per fattura di ciascun arco lire 14. 10.

Nel 1381 si costrussero due archi e 9 piedi di muraglia fra il Malcantone, e la porta della Mascarella.

Passata la porta di Galliera si vedono molte ruine dell' ultimo Castello, poscia il muro che sostiene il terrapieno della Montagnola.

Si passa la strada, che ascende al pubblico Giardino.

Malcantone è un torrazzo aderente al muro della Città , che potrebbe essere il resto di uno di quelli che contornavano il Castello di Galliera , entro del quale vi si seppelirono fino al 1796 gli eretici, e gli impenitenti. L'ultimo ad esservi sepolto fu Luigi Zamboni sul conto del quale tenemmo parola altra volta.

Il Canale delle moline del mercato, sorte dalla mura della Città, e poco dopo il torrente Avesa, che appena fuori si unisce al predetto Canale.

NN. 2379. 2380. Chiesa e Compagnia di S. Maria del Soccorso, posta in faccia la contrada del Borgo di S. Pietro , dove già fu una porta della Città chiusa dopo il 1327.

Ebbe origine questa Chiesa da una immagine di M. V. intagliata in legno trovata dal pittore Filippo Altesani in una vicina casa di Michele Biseliero, che fu da lui collocata contro il muro della suddetta porta nel 1522, che promosse grande devozione a modo che subito fu eretta una piccola capella, nella quale tutte le feste si cantavano le laudi da un unione che ubbidiva agli Statuti della Compagnia di S. Giobbe, e che puossi fissare per stabilita nel 1523.

La pestilenza del 1527 si manifestò nel Borgo di S. Pietro, e si estese con gran mortalità per Bologna. Li Confratelli, e li vicini devoti della madonna del Borgo ricorsero a Maria, e in seguito di una processione fatta colla di lei immagine si ottenne la cessazione della malattia, dal che ebbe principio nel 1528 di trasportarla ogni anno alla chiesa di S. Rocco nel Pradello la seconda domenica dopo Pasqua.

La primiera Capella ebbe successivamente varie ampliazioni, ma quella fatta nel 1581 la rese quale ora la veggiamo a riserva della capella maggiore, alla quale fu dato maggior sfondo nel 1780 lavoro che fu compito li 16 dicembre anno stesso. Il campanile fu eretto dai devoti della contrada del Borgo nel maggio 1809. La Compagnia fu soppressa li 1 agosto 1798. La chiesa considerata come Santuario è rimasta sempre, aperta ed uffiziata.

Mura della Città dalla porta della Mascarella a quella di strada S. Donato.

Contiene il muro tre Baracani detti di S. Guglielmo, di Malcantone e di S. Egidio. La fossa conta una sola traversa. La massima lunghezza del terra pieno è di piedi 74; la minima di piedi 34 e la lunghezza del muro, è di pertiche 149 ossia piedi 1490.

Questa mura fu chiusa nel 1811 quando fu unita agli orti Bottanico ed Agrario.

Quando si progettò di costruire un gioco da Pallone si credette sito opportuno di stabilirlo nella fossa fra le porte della Mascarella e di Strada S. Donato, per non esser esposta all'occidente, e credendo, che il muro della Città potesse servire di muro d' appoggio, al qual progetto bisognò rinunziare perchè dalla visita fatta ai fondamenti si trovò che erano a si poca profondità, che non arrivavano al piano del fondo della fossa.

Mura della Città dalla porta di strada S. Donato a quella di S. Vitale.

Comprende due Bottifredi detti di S. Maria Maddalena, e di S. Giacomo. La fossa ha una sola traversa. Il terraglio è nella sua massima larghezza pie di 71, e nella minima piedi 28. Il muro conta di lunghezza pertiche 127 ossia piedi 1270.

NN. 3308. 3309. Chiesa e Compagnia di S. Maria Coronata detta del Suffragio, posta a capo del Borgo di S. Giacomo dove era una porta della Città , che fu chiusa per decreto del Consiglio dei 14 aprile 1326 ordinando che vi restasse il Buttifredo o Baracano.

Li 26 novembre 1465 il Senato diede licenza di costruire una chiesa dedicata a Maria Vergine nel Baracano del Borgo di S. Giacomo ad una Società di devoti, la quale poco dopo prese forma di Confraternita mise in vigore i proprii Statuti nell'anno 1499. Dicesi che la Madonna fosse dipinta in un oratorio e che i devoti di quello erigessero questo d' avanti la stessa immagine.

Fra la Chiesa predetta e porta S. Vitale si vedono due mensole murate ai lati d' una cancella ugualissime a quelle che si veggono nella mura fra S. Mamolo, e Saragozza rimpetto alla parte posteriore del palazzo Albergati. Questa chiesa dalla sua fondazione in poi si è andata aumentando in forza di concessioni di pubblico suolo fino alla misura in cui si trova oggi di.

La Confraternita venne soppressa li 26 luglio 1798 e venduti questi locali agli azionisti delle leggi a 2 e 12 vendemiale anno IX, rogito Luigi Aldini, e da loro assegnati mediante apoca(A) privata a Giovanni Angelo Belloni, che poi li cedette a Giovanni Battista Rossi orefice. La Chiesa è sempre stata conservata al culto, come lo è anche presentemente dal suo proprietario.

Nel 1381 furono pagate lire 4500 al maestro Domenico di Paolo Gotto, e ad altri muratori, per materiale, e fattura di sette archi fra il Borgo di S. Giacomo, e porta S. Vitale.

Mura della Città dalla porta di strada S. Vitale a quella di strada Maggiore.

Si ha memoria che questo tratto di mura della Città avesse quattro Bottifredi detti di S. Leonardo, del Torlione, di Malgrado , e della Maggione , ora non se ne vede che un solo. La fossa, è munita di una sola traversa. La massima larghezza del terrapieno conta piedi 75 once 6 di larghezza massima e piedi 8 once 6 di minima. La lunghezza del muro è di pertiche 111 piedi 2 ossia piedi 1112.

Nel 1381 furon fatti 37 archi e un Buttifredo di questa mura, che si pagarono di fattura in ragione di lire 18 per ciascuno.

Le mura circondarie sono state racconciate più volte ed ultimate fra porta strada S. Vitale, e strada Maggiore e fra quella di strada Castiglione e di S. Mamolo.

Diamo la misura del muro circondario secondo il parere dei qui sotto notati:

Medosi Taruffi Conti

Da strada Maggiore a strada S. Vitale. p. 2440 1130 1112

Da strada S. Vitale a S. Donato. 2452 1310 1270

Da S. Donato alla Mascarella 3168 1500 1490

Dalla Mascarella a Galliera 3608 1800 1754

Da Galliera alle Lame 5740 2645 2690

Dalle Lame a S. Felice 3540 1330 1523

Da S. Felice a S. Isaia 3152 1215 1386

Da S. Isaia a Saragozza 2620 1340 1266

Da Saragozza a S. Mamolo 4560 2440

Da S. Mamolo a strada Castigione 4124 1805 1843

Da strada Castiglione a strada Stefano. 3648 1825 1690

Da strada Stefano a strada Maggiore. 4118 1670

(A) Apoca, sinomimo di scrittura di contratto.