Schiavonia, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventanidal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Dalla Via dei Preti fino al Poggiale.

Questa strada comincia dal Portone del cortile di S. Maria Maggiore nella via dei Preti, e termina nella via Poggiale

È lunga pertiche 29. 04. 0, e di superficie 39. 15. 11.

Un rogito di Dondidio di Benedetto delli 29 gennaio 1294 la nominava via d’ Ungaria, denominazione che ritenne per molti anni. Qualche volta si trova detta strada dei Foresti e ancora strada Stretta.

Schiavonia a destra entrandovi per la via del Corico già via dei Preti.

N. 739. Casa allo scoperto (che fa angolo, ed è, rimpetto a un vicolo ora chiuso) che fu dei Zanettini famiglia nobile , ed antica che credesi derivasse dal Borgo Panigale. Il dottor di legge Girolamo di ser Tommaso Drappiero intervenne con sua moglie Tommasina Scardovi alle nozze di Annibale II. Vincislao di Alessandro abitava in Modena nel 1664 la cui sorella Doralice ultima dei Zanettini sposò nel 1653 l’ avvocato Foresto Foresti di Francesco nobile di Carpi, e fece un codicillo li 19 settembre 1696. Il di lei figlio abbate Gaetano morì d’ anni 60 in questa casa del 1717.

I Foresti di Bologna non hanno alcuna relazione con quelli di Carpi. Fu poi dei Guidetti droghieri di Modena.

I Guidetti la vendettero al canonico Lodovico di Carlo Scala, il quale vi spese in risarcimenti lire 10,000 e morì li 20 novembre 1773. Vedi Piazza S. Pietro N. 592 e 593.

Maria Catterina del conte Innocenzo Bezzi di Ravenna, portò l’eredità in quella famiglia.

Dicesi che gli Scala passassero da Firenze a Cento del 1379 e che Giovanni Battista di Gaspare si fissasse in Bologna circa il finire del secolo XV. Questo stabile fu poi comprato dal marchese Gnudi.

N.i 737. 736. Case dei Paselli, con colonne di legno, che passarono ai suoi eredi Bianchini, poi ai fratelli Malaguti. Queste case avevano comunicazione colla via larga di S. Maria Maggiore N. 814 dove fu fabbricata una nobile facciata dai Paselli, come si dirà in seguito, ma siccome prima della suddetta fabbrica i Paselli avevano il principal ingresso in Schiavonia, cosi si daranno adesso le notizie che si sono potute raccogliere in proposito.

Li 4 marzo 1469 Pietro Antonio di Giacomo Paselli comprò da Cola di Petronio di Bonmartino due case unite sotto S. Maria Maggiore nella via dal Pozzale. Confinavano la via pubblica da due lati, ed il compratore, pagò L. 200 , rogito Antonio Cavazza.

Da una divisione seguita nel 1495 risulta che i Paselli avevano in Bologna questa sola casa che confinava con Michele di Pellegrino Merzaro e con strade davanti e di dietro.

Susseguentemente sotto li 20 aprile 1513 si trova che Agostino Paselli, e Diamante di Gaspare Raiba, assegnarono a Pompilio di Battista Vinciolini da Faenza una casa sotto S. Maria Maggiore in confine dei Girabelli a oriente di Galeazzo Paselli a occidente e questa per dote di Camilla loro figlia in prezzo di L. 700. Rogito Eliseo Mamellini.

1545 29 Maggio. Il Senato concedette suolo pubblico sotto S. M. Maggiore a Galeazzo Paselli, e nipoti, per drizzare la facciata della loro casa presso le case e i portici di Achille Rustighelli, di ser Pellegrino Sassoni di Galeazzo del fu Ulisse Malvezzi, dei figli di Baldassare del fu Alessandro Dolfi, e del figlio di Bernardino Muratori, quali pure come vicini intesero fabbricare e drizzare le loro case. Fu permesso al Paselli di poter edificare un ponte sopra il canale di Reno, che arrivasse rimpetto la chiesa dei putti di S. Bartolomeo presso la casa di Cesare Fiorini da occidente, e la casa dietro il tintore a oriente.

I Paselli si dissero Danielli e credonsi originari di Varignana. Furono fatti cittadini del 1350 e da un Pasello Danielli, mutaron cognome. Sul principiare del secolo XVII esistevano tre rami Paselli che tutti quasi allo stesso tempo si estinsero in Francesco di Giulio Cesare padre di Lucio che si fece Certosino. Testò li 21 febbraio 1623 a favore di Prospero Bianchini di lui cognato in causa di Damigella o Domicella d’ Ulisse Bianchini di lui moglie, per cui i Bianchini si dissero Paselli. Morì esso li 30 maggio dello stesso anno.

Astorre di Lucio morì li 14 maggio 1665 senza successione, finalmente Giulio Cesare di Francesco mancò anch’ esso nel 1615 senza figli. In questa casa vi abitò il celebre abbate Fornasari lettor pubblico, che fece un vitalizio coi padri di S. Martino e vi morì alle ore 7 ne‘ la notte del 15 ottobre 1692; poi fu venduta ai fratelli Malaguti per lire 1500 dalla contessa Olimpia del conte Prospero Bianchini moglie del conte Pietro Aldrovandi, inclusivamente alla parte che resta nella via larga di S. Maria Maggiore.

Schiavonia a sinistra entrandovi per la via del Carico già detta via dei Preti.

N. 746. Casa che fu di Musotto Argelato, e che li 3 marzo 1399 Matteo di Paolo Benserviti locò per annue L. 20 ad Urbano di Roberto da Saliceto, posta sotto S. Maria Maggiore, delle vie pubblica da due lati e di Lanzelotto Usberti, rogito Bartolomeo Carnelvari. Confinava con due strade, e cioè l’ attuale, e l’inchiusa nel palazzo Aldrovandi.

Flaminia Gozzadini vedova d’ Alberto Caccianemici fece donazione li 22 dicembre 1600 a Marcantonio e fratelli Desideri suoi nipoti di una casa con stalla, posta in Bologna sotto S. Maria Maggiore vicino la canonica di detta chiesa e in confine di strade da due lati. Appartenne poi alla parrocchia di S. Maria Maggiore.

Veniva in seguito la strada del Corgo detta anche via Corgara, e subito passata vi era la casa dei Torfanini detta la Portazza la quale era ricordata in un rogito di Domenico Albani delli 25 settembre 1642 per essere un casamento di dietro a S. Maria Maggiore in confine di Carlo Calcina Barbadori, di uno stradello (il Corgo) e dell’Ercolani, valutata lire 8000. Vicino alla medesima vi era una casetta, e sembra nel detto vicolo il Corgo, la quale aveva un portichetto, ad uso di stalla, che confinava di sopra con detto Calcina Barbadori, col Griffoni di sotto, con la casa detta la Portazza a levante, e la via valutata lire 1200.

Gli stabili Torfanini furono lasciati da Giacomo Ticinali Torfanini alle suore della Concezione, e ciò risulta da una compra fatta dal confinante Giulio Galizia di un pezzo di suolo della casa già Torfanini detta la Portazza per lire 130.

1722 22 Gennaio. Comprò monsignor Pompeo Aldrovandi dalle suore della Concezione una casa con stalla sotto S. Maria Maggiore nella strada detta del Corgo. Confinava con l’arciprete Tanara, i Baldi, Giulio Galizia, il marchese Angelelli, e seguente casa piccola, la quale confinava col suddetto Angelelli da due parti, la detta strada, il Galizia e poi col compratore di lui successore, per lire 9380 rogito Girolamo Monari.

Da un campione delle strade di Bologna del 1715 è notata questa casa siccome proprietà di Giovanni Battista Cavazza.

N. 748. Casa che del 1548 era di Innocenzo Bocchi trovandosi, che li 29 agosto gli fu concesso dal Senato di dirizzare un muro vicino alla sua casa che era di dietro a S. Maria Maggiore presso ai Paselli, e ai Rigosa, e cioè in certa viazzola che era di niun uso, e soltanto a pochi vicini che sene servirono per anni 18. Sembra questa l’ origine della chiusura del vicoletto, e che, nella via larga di S. Giorgio, rimanesse fralle stalle Aldrovandi, e la casa antica dei Rigosa.

Dai Bocchi passò ai Fantini che la godevano nel 1582 e poi ai Calcina Barbadori che la possedevano ancora li 18 febbraio 1682 che Laura del fu dottor Francesco di Vittorio Barbadori vedova del cav. Giulio Buttrigari la vendette assieme ad una stalla, ed una casetta al dottor Francesco di Valerio Fabri curato della Baroncella per lire 11,000, rogito Lucantonio Tirraferri. Era sotto S. Maria Maggiore.

La famiglia Barbadori fiorentina portata a Bologna da Donato, e Bernardo di Nicolò nel 1450, ramo che terminò in Bartolomea di Donato moglie di Andrea Sacchi,e in Costanza di Francesca, che lasciò erede Nicolò di Lodovico che si trasferì a Bologna nel 1513. L’ ultima di questa famiglia fu Laura Barbadori.

1693 12 Gennaio. Comprò Giulio del fu Michele Galizia dal capitano Valerio del fu Giovanni Battista Fabri, erede del fu Francesco una casa grande, e una casetta sotto S. Maria Maggiore in Schiavonia per lire 9,000 , rogito Giovanni Battista Zuccoli.

1722 29 Dicembre. Monsignore Pompeo Aldrovandi comprò da Giulio del fu Michele Galizia le casa grande e la casetta sotto S. Maria Maggiore in Schiavonia o via dei Corghi. Confinava i Vecchi di S. Giuseppe, le suore della Concezione di dietro, i beni di Giovanni Battista Predieri dalla via larga di S. Giorgio, e ciò per lire 11,000. Rogito Pellegrino Gaetano Pellizzoni.

N. 749. Pare che questo stabile abbia appartenuto alla famiglia Paselli nel 1548.

Nel 1620 1 settembre era di Lucrezia del fu Pompeo Benazzi vedova di Giovanni Fantini, e metteva in Schiavonia sotto S. Maria Maggiore confinava colla via pubblica, con un vicolo di Vittoria Barbadori e cogli eredi di Annibale Poggioli. Rogito Sforza Alessandro Giusti.

Nel 1682 era di Paolo Gremisi e nell’ anno 1715 dei Vecchi di S. Giuseppe.

Si passa il vicolo chiuso che passa nella via Larga di S. Giorgio già detto Fregatetti.

Nel 1824 si riaperse, ma dopo poche settimane si chiuse di nuovo con portoni.

Aggiunte

1708 1 Aprile. Casa dei Foresti sotto S. Maria Maggiore nella via dei Corghi. Confinava la via pubblica, con la stalla e rimessa Zambeccari, e di dietro con Appolonia Elvery. Rogito Girolamo Morandi.