N.1743

Casa di quel ramo Ramponi che si disse per vari anni degli Arimondi e dove abitava Arimondo d’ Alberto famoso dottor di legge detto De Sancto Petro, per la vicina sua abitazione alla chiesa di S. Pietro.

Nel 1586 li 6 marzo era di Betto e di Francesco Maria Betti eredi del fu capitano Girolomo Betti e si dice posta sotto S. Maria degli Uccelletti poi di S. Michele del Mercato di Mezzo che confinava colla via pubblica e con Giovanni Gibelli, rogito Carlantonio Manzolini. Fu poi comprata in seguito da Ferrante Gargiaria.

Li 9 giugno dell’ anno stesso i predetti fratelli Betti assegnarono a Giulia Rovighi, moglie di Camillo Traiani, la metà di un andito di casa posta sotto S. Michele del Mercato di Mezzo in confine della via pubblica da tre lati, di Ferrante Gargiaria, e di Giovanni Gibelli per lire 1200. Rogito Carlantonio Manzolini.

1596 30 Dicembre. L’abbate Camillo, e Flamminio fratelli e figli del fu Claudio Betti assegnarono a Giacomo del fu Achille Mondini, la terza parte di‘una casa sotto S. Michele del Mercato di Mezzo.

1690 31 Ottobre. Casa degli eredi fiduciari del fu Vincenzo Mondini sotto S. Pietro. Confinava le contrade di Roma, di Napoli e lo stradello fra dette due contrade, (e cioè quel tratto di vicolo posteriore alle case già Ramponi), rogito Giuseppe Lodi.

Nella facciata di questa antica casa con ingresso anche nella via di Napoli al N. 1747, si vedeva un’ arma a due scudetti. In uno vi era una casa annessa ad una torre, e nell’ altro un leone rampante, che colle zanne teneva una pianta di canna.

In questo stabile vi è compresa la casa di Giovanni Gibelli, detto il Moro, che nel 1582 li 17 luglio fu comprata da Astorre Ercolani, che si dice posta nella via degli Uccelletti (orig. Uccellini corretto con il ? dal Breventani), e che il detto compratore diede in permuta al Rettore dell’ altare di S. Giovanni Battista in S. Michele dei Leprosetti per un altra casa di detto benefiziato posta nella via delle Clavature. Nel rogito di Giovanni Battista Ercolani si dice che confinava colla via da due lati, cogli eredi di Girolamo Betti (orig. Botto, corretto con il ? dal Breventani), con Sante Grandi magnano e coi beni della Società dei Fornari.

1697 10 Gennaio. Comprò Girolamo Bevilacqua da Bartolomeo Paltronieri una casa sotto S. Michele del Mercato di Mezzo nella via detta Napoli con bottega da gargiolaro, che aveva due mostre una in detta via di Napoli, l’altra in quella di Roma, pagata lire 3500.

Questa casa era enfiteutica del Rettore del benefizio di S. Giovanni Battista nella chiesa di S. Michele dei Leprosetti al quale si pagavano annue L. 40. Confinava i beni della Mensa, rogito Mario Francesco Gilioli.

Dal libro dei benefizi della città, e diocesi di Bologna sotto il titolo Benefizi del quartiere di Porta Ravegnana si raccoglie che il benefizio di S. Giovanni Battista nella chiesa di S. Michele dei Leprosetti fondato li 13 Maggio1466, rogito Pietro Bottoni, jus patronato dei parrocchiani per metà, e per l’ altra metà dei Guastavillani, Pietramellara, Montecalvi e Cucchi, poi le sorelle Boschetti, gode della rendita di annue lire 40 pagate da Giovanni Montebugnoli come erede di Mariano Albertazzi successore del conte Astorre Ercolani per canone del capitale di lire 3300 sopra una casa nella via detta Napoli con una bottega ad uso di Gargiolaro nella via di Roma. Rogito Antonio Bertolotti delli 28 settembre 1600.

Questo stabile N. 1743 in via di Roma e N. 1747 in via di Napoli apparteneva nel 1790 ai padri dell’ oratorio, all’eredità Mondini, a D. Pio Cavallina, ai padri della Carità, ed alla Mensa Comunale di Modena.