N.85,84(23)

Cartigli

Il corpo di fabbrica con facciata tra le vie Farini e Santo Stefano venne eretto nel 1863 su progetto dell'architetto Coriolano Monti, ed è prospiciente al luogo anticamente occupato dalla chiesa di Santa Tecla.

Indirizzo:

via Santo Stefano, 23

Guidicini

Il N. 85 faceva prospetto alla piazzetta di Santa Tecla, e il mi inero 84 guardava a settentrione in Strada Santo Stefano. Queste case furono dei Tebaldi, affittate li 13 maggio 1458 da Tommaso Tebaldi a Lodovico Caccialupi. Rogito Domenico Muletti. Li 3 gennaio 1474 erano di Baciliero Tebaldi, e diconsi confinare con Fantuzzo Fantuzzi, Carlo Beccadelli e la via Angela. Il Fantuzzi confinava verso Santo Stefano, e il Beccadelli o di dietro, o dov' era la casa dei Fava.

Il N. 85 nel 1487 era degli eredi di Antonio Battaglia. Li 6 luglio 1551 Biagio Danti, cessionario di Giacomo Magnani, e Giovanni Zibelli, creditore su questo stabile, cedettero le loro ragioni a Bernardino Perini, per L. 800. La detta casa era posta in Strada e cappella di Santa Tecla, in confine dei Beccadelli, dei Magnani e dei Betti. Rogito Andrea Mamellini.

Nel 1671 era di Isabella Pirini.

Il N. 84, li 19 settembre 1487 era di Antonio Maria Legnani, che lo permutò con Filippo e fratelli Roffeni, i quali gli diedero una possessione, e ricevettero in cambio la detta casa, più L. 1130, 17, 9 in appareggio. Si dice che avesse forno detto di Santa Tecla, che fosse sotto Santa Tecla, e confinasse colla strada dalla parte anteriore e a mattina, con Carlo Beccadelli e cogli eredi di Antonio Battaglia. Rogito Paolo Schiappa.

1579, 6 febbraio. Nicolò e fratelli Maladrati, falegnami, avendo acquistato da Biagio dei Danti una casa posta in Strada Stefano, dirimpetto alla Croce di Santa Tecla e al forno di Santo Stefano, in confine della casa dei Betti, il Senato concesse loro di costruirvi un portico in luogo dei pillastri di pietra con piccole colonne marmoree rotonde che prima vi erano, e ciò fu loro accordato purché avessero terminalo questo lavoro entro tre anni, e fossero stati in linea col portico Betti.

Il forno di Santa Tecla circa il 1590 confinava coi Betti.

1599, 25 giugno. Giacomo Bonzani vendette questa casa a Rodolfo Pirini, per L. 4900. Rogito Antonio Malisardi. Era posta sotto Santo Stefano nell'angolo verso la chiesa di Santa Tecla dalla parte di Strada Stefano, presso la via pubblica, i Betti e la casa del Pirino.

1626, 19 agosto, Rodolfo Pirini vendette a Lelio Gualandi, con patto di francare, la casa nell'angolo della Valle di Giosafat, in confine dei Betti, per L. 4000. Rogito Antonio Malisardi.

1649, 16 gennaio. Isabella Pirini, ullima di questa famiglia, figlia di Odoardo d'Alamanno, e moglie di Grazio Zanchini, fece donazione di lutto il suo patrimonio ad Odoardo Zanchini suo figlio.

1671, 5 settembre. Il Monte Matrimonio comprò da Odoardo Zanchini una casa grande con tre botteghe sotto dirimpetto a Santa Tecla, più altra casa contigua con altra bottega sotto.

1693, 18 luglio. Queste case e botteghe furono vendute dal Monte Matrimonio alla contessa Francesca del fu Senator Marcantonio Lupari, moglie del conte Giacomo Isolani, per L. 11500. Rogito Tommaso Volta. Confinavano coi Fava e coi Belli. Nel 1715 erano degli Isolani, e in seguito appartennero a diversi.