N.91(31,33). Palazzo della senatoria famiglia Rossi

Cartigli

Ex Teatro del Corso

Edificato nel 1805, su disegno di Francesco Santini, fu inaugurato nel giugno di quell'anno, alla presenza di Napoleone. L'interno è stato del tutto distrutto da un bombardamento nel 1944. L'edificio attiguo, al n. 35, era l'Albergo del Corso, uno dei più noti e frequentati della città, realizzato dallo stesso architetto.

Indirizzo:

via Santo Stefano, 33

Guidicini

Palazzo della senatoria famiglia Rossi.

1451, 31 marzo. Bartolomeo Rossi comprò da Giovanni del Duro una casa con due corti in Strada Stefano, per L. 800. Rogito Bartolomeo Panzacchia.

Era posta sotto la parrocchia di Santa Tecla. Confinava con Alemanno di Almerico Bianchii, col compratore, colla via di Strada Santo Stefano, e di dietro colle case di San Gio. in Monte.

1451, 12 luglio. Lodovico e Bartolomeo dal Bue assegnarono in conto di dote alla loro sorella Giacoma una casa del valore .di L. 1500, posta in Strada Stefano sotto Santa Tecla. Rogito Frigerino Sanvenanzi. Confinava con Giacomo Abbati orefice, cogli eredi del fu Paolo dall'Oro, e colla chiesa di S. Gio. in Monte.

1451, 12 ottobre. Bartolomeo Rossi comprò da Antonio Abbati una casa sotto Santa Maria di Castel de' Britti, in Strada Santo Stefano, per L. 400. Rogito Frigerino Sanvenanzi. Confinava col compratore, e di dietro S. Giovanni in Monte. Più altro edifìzio, che confinava cogli eredi di Nicolò Cavallina, e con l'orto di San Giovanni in Monte.

1467, 10 ottobre. Due case di Antonio Bonafede e degli eredi del fu Toschi Pellicciaro, una delle quali grande, poste in Strada Stefano sotto Santa Tecla, confinavano con Bartolomeo Rossi, con Lippo Beccadelli, con Gio. Rustighelli, e con Ugolino del fu Stefano Toschi. Rogito Gio. Desideri.

1500, 2 dicembre. Dai testamenti di Nestore e Mino dei Rossi risulta che possedevano case in Strada Santo Stefano, in confine del monastero di S. Giovanni in Monte, di Nicolò Cavallina, e di Lodovico De Bianchi. Più altra casa sotto Santa Maria di Castel de' Britti, che confinava la via pubblica di Strada Stefano, Nicolò Cavallina, e Nestore Bargellini.

1540, 15 febbraio. Nicolò del fu Tommaso Cavallina vendette a Mino luniore di Bartolomeo luniore di Palamidesse Rossi, una casa e terreno in confine del compratore e del venditore. Rogito Bartolomeo Zani.

1567, 27 marzo. Mino Rossi luniore fece restaurare le sue case in Strada Santo Stefano.

1672, 22 febbraio. Fu data licenza a Giacomo Rossi di commutare le colonne di legno in altre di pietra nel palazzo di Strada Santo Stefano. La fabbrica si fece nel 1674, a cominciare dal confine Boselli. Mancavano tre archi per giungere al confine della casetta di S. Gio. in Monte, i quali furon poi fatti nel 1766.

Il conte Ottavio di Luigi, morto li 14 ottobre 1722, fu l'ultimo di sua famiglia. Dovendosi estrarre a sorte l'erede fra uno dei quattro figli di Antonio Maria Turrini e di Ersilia di Luigi, sorella del suddetto Ottavio, come risulta dal testamento delli 16 ottobre 1722, a rogito Camilloo Canova, seguì l'estrazione, fatta dal Gonfaloniere davanti Monsignor Vicelegato, il sabato 24 ottobre 1722, e sorti Angelo Maria Gaetano Turrini, come da rogito di Camillo Canova e di Tommaso Palma.

1802, 30 gennaio. Il conte Camillo del conte Domenico Luigi Rossi, nato Turrini, vendette i due palazzi in Strada Santo Stefano a Giuseppe Badini, per Lire 21000. Rogito doti. Sarti Pistocchi. L'avv. Giuseppe Gambari stese un progetto che proponeva a molti cantanti di concorrere alla spesa per la costruzione di un teatro, dietro il pagamento di date somme divise in più cambiali, e classificate a seconda del palco che il concorrente desiderava di acquistare. Fu presto riempito il quadro e presto anche finita la fabbrica con disegno di Francesco Santini. Il teatro fu aperto li 25 giugno 1805 con spettacolo d'opera seria e ballo.