N.1778 - Palazzo antichissimo della Senatoria famiglia Grassi

Cartigli

Palazzo Grassi

Di impianto duecentesco, il palazzo venne restaurato tra il 1910 e il 1913 conservando parzialmente il portico ligneo. Nell'interno si trova una galleria ornata con stucchi di Carlo Nessi e una cappella con l'Immacolata e angeli, di bell'effetto scenografico, opera dello scultore G. M. Mazza (1704) con decorazioni pittoriche di E. Graziani. In una sala, entro cornici in stucco, tempere seicentesche con prospettive di Andrea Monticelli.

Indirizzo:

via Marsala, 12

Guidicini

Palazzo antichissimo della Senatoria famiglia Grassi (1) che per uomini illustri viene annoverata fra le celebratissime di Bologna. Il Dolfi favoleggia sulla sua origine, e sulle sue armi, ma essa non abbisogna di ciò per farsi creder chiara, e rispettabilissima. Non deriva essa dai Clarissimi alias Grassi del Cardinale Ildebrando, dei quali si parlerà nella via Ponte di Ferro, ma viene da Montecalvo, e da un Matteo, che nel 1280 era merciaio, commercio esercitato ancora da alcuni suoi discendenti, la di cui ultima è maritata al sig. Marchese Luca Marsigli.

Grasso di Giacomo Grassi sive de pater nostri era della cappella di Santa Maria del Tempio come da un rogito di Canonico di Pietro Canonici del 1371.

Non si ha memoria della fondazione di questo palazzo, ma la sua costruzione, e l'ampia sua fronte nella strada lo resero uno dei più cospicui di quei dì. Non mancano però notizie sulle ampliazioni ottenute per compre fatte dai Grassi nel 1466 1469, e 1565 dai Canonici, e ad intervalli anche da altri, per cui in oggi è perfettamente isolato dalle vie del Giardino, dell' Androna delle Ocche, di quella dei Grassi, e dalla via di Mezzo di S. Martino.

1466 19 maggio. Graziano e fratelli Grassi comprarono da Alessio Canonici una casa sotto S. Tommaso del Mercato in confine di Girolamo di Antonio Canonici, notaio, da due lati, e dagli altri due dai compratori, pagata L. 400. Rogito Nicolò Beroaldi.

1469 6 aprile. I suddetti comprarono da Lodovico Canonici alcune casette sotto la parrocchia di S. Tommaso per L. 1631, rogito Nicolò Beroaldi, e cioè una in via Ossara o Ossata, ora Androna delle Ocche verso la casa di Antonio De Lo Abbà, che confinava con Girolamo d'Antonio Canonici notaro, coi Grassi da due lati, e da altrettanti colla strada; una presso la suddetta e in confine della medesima da due lati; finalmente altra contigua alla predescritta.

1472 26 giugno. Graziano Grassi comprò da Giovanni Gengini una casa sotto S. Tommaso del Mercato in via Androna delle Ocche per L. 308. Rogito Gio. Battista Cedropiani. Confinava la via davanti, e di dietro, Andrea Canonici da due lati, e gli eredi di Giovanni Pasqualini dal lato inferiore.

1565 13 marzo. Il conte Antonio Grassi comprò da Gio. Battista e fratelli Canonici due case sotto S. Tommaso del Mercato l'una in via Porta Govesa (via del Giardino) l'altra nella via di Mezzo per L. 6700. Rogito Giovanni Pulzoni. La casa grande confinava col compratore, e cosi l'altra in via di Mezzo N° 1777.

1522 21 maggio. Il Senato concesse al cav. Agamenone Grassi una viazzola a sinistra della sua casa grande dove abitava, la quale con alcuni suoi stabili, che la confinavano formava un' isola intera di tutta sua proprietà. La detta viazzola andava dritto al Mercato contro i Canonici e chiamavasi Androna delle Ocche. Tale concessione fu fatta per cacciare a terra varie casette, e inchiudere il suolo di quella, e del viazzolo alla casa grande, ampliandole a maggior ornamento della città, e facendovi il portico.

1739 5 gennaio. Si permise al senatore Paris, e a Camillo Grassi di chiudere due portici uno nel vicolo del Giardino lungo piedi 48 largo piedi 7, l'altro nell' Androna delle Ocche lungo piedi 61 e oncie 9, largo piedi 4 e oncie 9.

(1) Non sarebbe questo il posto da assegnarsi a sì importante documento, uno de' più preziosi contenuti in questa nostra pubblicazione, e ciò perché Ildebrando Grassi non apparteneva alla suddetta famiglia, ma lo facciamo soltanto per difetto di spazio che non avremmo, quando parleremo della Via Ponte di Ferro o Chiesa di S. Gio. in Monte.

Ildebrando Grassi

Immagine tratta dal libro di Angelo Finelli Bologna nel Mille - Identificazione della cerchia che le appartenne a quel tempo, edito a Bologna dagli Stabilimenti Tipografici Riuniti nel 1927.

La didascalia dell'immagine è:

Casa Grassi come era nel sec, XVIII. da notare il vicolo a destra (ora chiuso)