Stancari

Le vecchie cronache tacciono di costoro, il cui stemma è però nell' armologio della nobiltà bolognese, e tre dei quali furono professori di medicina nell' università, dal 1701 al 1749 (1).

Un Giovanni Stancari aveva posseduto una torre, prima del 1270, presso l' androna de' Mainardi e in tal anno essa doveva aver già subito il rigore delle leggi contro i delitti di sangue e contro l' imperversare dei faziosi, poichè era ridotta ad un piede di torre. Il quale a quel tempo era passato nei Mainardi, famiglia ghibellina delle più potenti e delle più intromittenti di Ferrara, che dava il nome ad una fazione. Aveva essa tentato di escludere dal principato Obizzo d' Este, alla morte di Azzo, ma non avendo riescito, per le arti d' Aldighiero da Fontana, prese la via dell' esiglio e probabilmente venne a Bologna (2). Congiurò di spodestare Obizzo allorchè morì Aldighiero da Fontana e dopo si ritrasse con gli altri esuli ferraresi nella terra di Galiera, per essere più a portata d'infestare il territorio di Ferrara. Nell'anno appresso il comune di Bologna strinse lega con Alberto Mainardi e con gli esuli suoi concittadini e loro accordò un asilo nel distretto (3).

Lo stesso Alberto del già Marchesino, e Pietro e Guglielmo pur de' Mainardi, che possedevano case e torre in Bologna, avevano pattuito nel 1270 che se ad essi o agli eredi loro avveniva di tornare ad abitar Ferrara, e vendessero il piede di torre e la casa che furono di Giovanni Stancari, si compenserebbero scambievolmente dei bonificamenti fatti in quegli edificii, scorso un anno dal loro ritorno in Ferrara (4).

(1) Mazzetti, Repert., pag. 293.

(2) Savioli, Ann. v. 5, pag. 379. Frizzi, Stor. di Ferrara, v. 3, pag. 194.

(3) Muratori, Ann. v. 11, pag. 423. Savioli, Ann. v. 6, pag. 437.

(4) Docum. n. 60.