N.92

Nell' archivio della famiglia Giovanetti trovasi la seguente notizia sul conto di questa casa.

Nicolò di Iacopo di Nicolò dottor di filosofia e di medicina, morì del 1440, dopo esser stato esigliato e spogliato de' suoi beni in causa di partito, per decreto del con siglio dei 600.Nell'aprile del 1399 il Comune donò questa casa a Gio. di Lippo Palazzoni, alias Bolognino Soldato, come da rogito di Bartolomeo di Paolo.

Li 4 giugno 1407 il cardinal Baldassare Costa, Legato di Bologna, revocò la predetta donazione ad istanza di Berto di Gio. Salaroli Sindaco e Procuratore del Comune, per la reintegrazione al possessore della casa sotto S. Gervasio, abitazione antica dei Giovanetti. Rogito Gio. Muzzoli.

Nicolò Giovanetti donò ai Papazzoni scudi 400, e riebbe la sua casa. Questa somma indica però piuttosto una compra, che un effetto del decreto Costa.

Questa casa è descritta nel testamento di Pietro di Gio. Giovanetti, dottor di fi losofia e medicina, astronomo peritissimo, morto li 20 settembre 1443, e sepolto il sabato 28 settembre in S. Francesco. Nel detto testamento, fatto li 6 settembre 1443 si trova "Domum positam Bononiae in capella SS. Gervasyi et Protasy, juxta dictam Ecclesiam, juxta Iacobum de Muglio notarium Bononiensem, et juxta viam pubblicam, et alios suos confines".

1511, 12 agosto. La casa dei Giovanetti confinava a mezzodì colla strada, a ponente con Paolo e fratelli Saraceni, e ad oriente con i Griffoni. Rogito Cesare de Panzacchi. Pirro, morto nel 1645, la lasciò a Carlo e suoi fratelli, figli di Ridolfo di Ranuzzo Giovanetti, in restituzione di fidecomessi di Ulisse padre di detto Pirro. Per l'ingrandimento di questo stabile con suolo del convento di S. Siro, veggasi via del Poggiale N. 712.

Carlo seniore Giovanetti la vendette per L. 12800 all'avvocato Alessandro Pellicani, li 27 agosto 1650. Rogito Roberto Provalei. Ma per certe discordie fra i figli di detto Pellicani con uno dei Locatelli confinante, per quiete delle parti fu venduta alle suore di S. Gervasio; ma ci sia permesso di rettificare quest'ultima parte di storia di detta casa, perchè la vendita della medesima alle suore, non fu altrimenti cagionata dalle discordie fra i vicini, ma bensì dal testamento di Antenore del fu Marsilio Giovanetti, fatto a rogito di Bartolomeo Budrioli e Giovanni Boncompagni delli 27 febbralo 1528. Il testamento d'Antenore vuole che i suoi figli non possino mai vendere la sua casa, e che se lo si volesse, avesse diritto di ripeterla Melchiore Zoppio suo genero, e Giacomo suo figlio, coll' obbligo stesso di non poterla alienare, e caso volesse venderla, pervenga alle suore di S. Gervasio col peso stesso, finalmente se queste pure lo volessero, pervenga ai più prossimi di grado d' agnazione Giovanetti.

Seguita la storia a narrarci, che non vi son più vestigia dell' antico ingresso per essersi divisa la porta dei Mogli dov' era la loggia, che adesso è ad uso di bottega, più il residuo di essa incorporato nel monastero. La parte posteriore di questo stabile fu venduta dalle suore di S. Gervasio ad Ulisse Giovanetti, e faceva parte dei beni della chiesa di S. Siro, comprati da dette monache, dai canonici di S. Gregorio, detti dì S. Giorgio in Alega.

1552, 30 maggio. Ulisse Zanetti compra dalle suore di S. Gervasio una porzione di corte lunga piedi 16 1/2, e larga piedi 5 e oncie 3 cominciando dai confini della corte di Cosimo Maranìni andando verso l'androna, fra dette suore, e il compratore, per L. 50. Rogito Andrea Roti.

1559, 4 febbraio. Ulisse Zoanetti compra dalle suore di S. Gervasio una porzione del locale della chiesa ed annessi di S.Siro, da esse comprato li 17 ottobre 1551, e la detta porzione, posta di dietro la di lui casa dalla parte della via di Belvedere, la pagò L. 1100.

1650, 27 agosto. Carlo seniore Giovanetti vende questa casa all' avv. Alessandro Pellicani, per L. 12800. Rogito Tiberio Provalei.

1661, 22 novembre. Le suore di S. Gervasio comprano dal dottor Alessandro, e da Gio. Battista Pellicani, una casa sotto S. Gervasio, per L. 14000. Confina davanti la via di S. Felice, gli eredi di Cristoforo Locatelli da due parti, di dietro la via Belvedere, e l' orto delle suore. Rogito Lorenzo Artemini.

Le dette suore unirono al loro convento la parte posteriore della predetta casa, che è quella dov' è il portone delle carra in Belvedere corrispondente al cortil grande del monastero.

1662. Le monache la vendettero a Cristoforo Locatelli, che li 15 settembre dello stesso anno la rivendette, assieme all'altra sua casa già Maranini, a Gio. Battista Davia, per L. 30000. Rogito Vanotti.