Via Gini, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via Gini comincia dalla via Imperiale, e termina nella piazza d'Armi, detta anche Montagnola.

La sua lunghezza è di pertiche 19, 03, 6, e la sua superficie di pertiche 38, 37.

Il suolo di questa strada fece parte dell' antico Campo del Mercato.

Il suo nome era via di Sant'Andrea del Mercato.

Li 3 dicembre 1552 Francesco Loiani, la compagnia di Sant'Andrea del Mercato, e Galeazzo Gini, che hanno certe case nel campo del Mercato, vien loro concesso di farvi il portico davanti largo piedi 12, purchè facciano le colonne di pietra.

Il nome di via Gini è moderno, e così vien detta perchè i Gini vi ebbero varie case, ed anche ultimamente possedevano i NN. 2095 e 2096 della parte destra.

Via Gini a destra entrandovi per la via Imperiale.

Si passa il Borgo di Sant'Andrea del Mercato.

N. 2092. Chiesa e compagnia di Sant'Andrea del Mercato. Vuolsi che questa confraternita avesse principio il martedì 21 agosto 1548, e dicesi nell' oratorio di Santa Maria dell' Avesa, detta dei Piantavigne, dove rimase fino al 1552, indi si traslocasse in questo luogo, che dicesi gli fosse somministrato da Filippo di Cerare Gini loro con fratello, aggiungendosi che edificasse la chiesa ed oratorio, come riferisce il rogito di Antonio Nobili delli 19 marzo 1600, lasciando poi l'una e l'altro alla confraternita col suo testamento delli 11 marzo 1611. Bogito Carlo Considii Nobili.

Per queste beneficenze era in uso che il sagristano di Sant'Andrea del Mercato, prima che si celebrasse la messa nella chiesa, mandasse un chierico col campanello ad avvertire i Gini abitanti in via Imperiale N. 2016.

La croce che segnò il luogo nella Piazza Maggiore dove già fu la chiesa di Santa Maria dei Rustigani, demolita nel 1286, fu levata di colà li 19 giugno 1404 per ordine del Cardinal Cossa affine di ampliare la Piazza, e trasportata nel Campo del Mercato, poi dopo il 1552 collocata nell' altar maggiore della confraternita di Sant'Andrea.

Volendosi rinnovare questa chiesa nel 1612 fu tolta la croce predetta e concessa all' ospedale della Vita, che la pose nel suo cimitero presso S. Giovanni del Mercato. (Vedi Piazza Maggiore).

Questa corporazione cessò di esistere li 12 agosto 1798, ed il locale fu venduto a Pompeo Mancini li 23 dicembre 1808. Rogito dottor Serafino Betti. Nel luglio del 1810 fu atterrato l' oratorio, e questo suolo con quello della chiesa fu distribuito per abitazioni.

Dicesi che presso Sant' Andrea del Mercato vi sia stata la residenza della compagnia dei Revedini e Purgatori, con la loro capella dedicata a Santa Croce. (Vedi via Miola N. 1070).

Via Gini a sinistra entrandovi pei' la via Imperiale.

1575, 27 aprile. Gio. Maria Fogliani, Gio. Maria Mantovani, Gio. Battista Manfredi, gli eredi di Betto da Cento, e Giacomo Sarti, tutti vicini aventi casa in via Sant' Andrea del Mercato, ottennero di far portico lungo circa piedi 180, e largo piedi 10, a condizione però che fosse tutto eguale e con colonne di pietra.

1623, 29 agosto. Concessione a Girolamo Fogliani di dirizzare il muro presso il portico della sua casa in faccia a Sant' Andrea del Mercato, e di fabbricare parte di portico nell'angolo della via del Mercato, con occupazione di suolo.

Li 30 luglio 1582 l'Ornato diede facoltà a Matteo de' Santi, e a mastro Giuliano Fogliani vassellaro vicentino, che davanti le loro case contigue, aventi prospetto verso oriente dalla parte dell' oratorio di Sant' Andrea del Mercato, sotto S. Tommaso del Mercato, e nella via che va verso il Monte del Mercato, possino far portico largo piedi 10 con colonne di pietra, e lungo piedi 193, dei quali piedi 70 rispetto al Santi, e piedi 123 al Fogliani. Devono essere i NN. 2086, 2085, 2084. e 2083, e cioè il primo numero del Santi, e gli altri tre del Fogliani.