N.152

Casa che fu del dott. Marescotti, poi dei conti Sturoli, indi passò ai Gualandi.

Dov'è ora il cancello dell'orto esterno dei marchesi Albergati cominciava la via di Malpertugio, che terminava al terrapieno della città, dove già anticamente vi fu una porta del terzo circondario murata nel 1327.

Li 26 aprile 1806 il marchese Luigi Albergati (1) ottenne di chiuderlo dopo aver acquistate le case che vi esistevano a destra entrando per Saragozza o che dall'acquirente furon demolite. Queste erano marcate :

N. 357 di Gio. Scaglioni, e di Antonio Bortolani.

N. 356 del marchese Albergati.

N. 355 dell'economo del Collegio Poeti.

N. 354 dell'abbate Grassi.

N. 353 di Rosa Fabbri.

Si fa menzione della suddetta strada sotto la data delli 3 aprile 1286, nel qual giorno le suore di Sant'Agnese affittarono a Petrizolo Fabri tre case in via di Malpertugio. Rogito Michele Calcagni.

In faccia al vicolo Malpertugio, nel mezzo della strada, e alla distanza dei casamenti da una parte di piedi 12 e oncie 4, e dall'altra di piedi 13 e oncie 4, vi era una colonna sormontata da una croce di ferro, che dicevasi croce degli Albergati, la cui origine è ignota. È certo però che esisteva sotto la data delli 20 aprile 1604 essendo rettore della parrocchia di Santa Catterina di Saragozza il marchese Girolamo Albergati, priore il dott. Matteo Maria Amoldoni, e massaro Girolamo Negri, nel qual giorno fu dato il consenso dai parrocchiani acciò la croce detta degli Albergati fosse levata dal mezzo della strada di Saragozza davanti a Malpertugio, e trasportata nel mezzo della stessa strada rinpetto alla chiesa parrocchiale. Questo consenso fu dato mediante votazione, il risultato della quale fu di 105 voti favorevoli e 4 contrari. Rogito Matteo Magnoni. Sembra però che il trasporto non avesse luogo, perché li 23 dicembre 1628 Urbano VIII diresse un Breve al Legato Bernardino Spada in proposito di questa croce di proprietà Albergati perché non fosse rimossa dal suo primitivo luogo, e che se ne erigesse invece una nuova.

Li 15 novembre 1721 gli Albergali vendettero ai Grassi per L. 1000 l'antica colonna di marmo che servì per far l'altar maggiore di Santa Teresa nella chiesa dei Padri Scalzi fuori di Porta Strada Maggiore, che fu scoperto li 29 settembre 1723, e cogli avanzi fecero alcune tavole che conservavansi nel palazzo Grassi. Alla prima colonna ne fu sostituita una seconda di marmo ordinario, che fu levata nel 1797. La croce di ferro fu comprata da Pietro Franceschi, che la fece collocare sulla cima della facciata della chiesa di S. Michele Arcangelo di Montasico posta a 16 miglia circa fuori di porta Saragozza.

Nota

(1) La famiglia Albergati fu continuata dal marchese Luigi figlio di una tale chiamata Catterina Boccabadati veneta di bassissima condizione e di immorale condotta. Finì i suoi giorni per ferita di coltello ricevuta dal marito senator Albergati nella sua villa di Zola li 18 agosto 1786 e precisamente in giorno di venerdì. Il marchese Luigi, cui sopra accenniamo, era però nato prima del matrimonio contrattosi dal senatore suo padre colla Boccabadati, e si crede fosse figlio di certo Coralli bolognese, celebre artista comico, morto in Francia, e padre del famoso Coralli ballerino. Il marchese Albergati senatore lasciò morendo a questo Luigi la sua eredità, avendolo sempre riconosciuti per suo figlio e per tale educato. Lo sposò ad una contessa Zini, la cui madre era una Varoni figlia e sorella di parrucchieri. Ecco la nobiltà degli Albergati a che si riduce.