Fico (Via del)

Via del Fico.

Da via Goito a via Marsala.

Quartiere San Vitale

Prima documentazione dell'odonimo: 1293 (ubi est ficus).

Un documento datato 12 febbraio 1293, riportato da Giovanni Gozzadini (Torri Gentilizie, docum. n. 192, pag. 690, 691) descrive una divisione di due case nella parrocchia di San Nicolò degli Albari, di cui una contraddistinta da un piede di torre (cum pede turis) e l'altra contraddistina dall'essere ubi est ficus.

Il Gozzadini localizzò queste case nei pressi di via San Simone. Senonché un altro documento, sempre riportato dal Gozzadini (Torri Gentilizie, docum. n. 102, pag. 602, 603) descrive le stesse case precisando che si trovavano in capella Sancti Nicholay de Albaris, juxta viam publicam, presso altri confinanti, e soprattutto presso l'Hospitallem Sancti Petri. L'Ospedale di San Pietro, esistente nel XIII secolo, si trovava dove oggi è il palazzo Boncompagni (via del Monte 8) e si estendeva su via Monari fino all'angolo con via Carbonara (Guidicini, I, 185-187, III, 267).

E' quindi evidente che le nostre case si trovavano sulla via pubblica (via de' Monari), sul lato non occupato dall'antico Ospedale di San Pietro, ovvero sul lato settentrionale di via Monari, dove si apre la nostra via del Fico.

Sembra che non vi possano essere dubbi che in quel tratto di via pubblica, vi fosse sul lato settentrionale una pianta di fico talmente caratteristica da essere usata come punto di riferimento in un rogito di divisione nel XIII secolo, fino a dare il nome alla via.

Troviamo documentata questa via come via del Fico nella pianta del Mitelli (1692). Precedentemente, nel 1624 (Alidosi), era chiamata Berchia già via dei Plastelli, cosa ripetuta anche dall'Aretusi (1636).

I Plastelli abitarono nella casa al numero 9 di via Marsala, in angolo con via del Fico.

Anche il Salaroli ricordò che questa via, che pure indicò come via del Fico, si chiamava anche Berchia e via dei Plastelli.

Il Guidicini (II, 142) affiancò a Berchia la variante Berchio, di cui però non è chiara la fonte.

L'Avogaro (pag. 28) propose una relazione tra Berchia e la vicina Bertiera e qui ci limitiamo a riportare tale ipotesi.

Per quanto riguarda Fico il Fanti (II, 356) intuì che l'odonimo fosse legato alla presenza di piante di fico, ma, essendogli probabilmente sfuggito il documento del 1293, ipotizzò l'origine dell'odonimo legata alla presenza di tali piante nell'orto dei Bocchi, che era nei paraggi (ma che non esisteva ancora nel XIII secolo).

Successivamente si perse memoria di Berchia e via dei Plastelli e la via rimase via del Fico arrivando questo odonimo intatto fino a noi.

Fonti citate in questo articolo.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Torri Gentilizie: Delle Torri gentilizie di Bologna e delle famiglie alle quali prima appartennero. Studj del conte Giovanni Gozzadini senatore del Regno e presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Romagne, di Giovanni Gozzadini, pubblicato in Bologna presso Nicola Zanichelli, successore alli Marsigli e Rocchi, 1875.

Avogaro: Contributo onomastico alla corografia di Bologna antica, di Carlo Avogaro, in "L'Archiginnasio", Bologna, XVIII(1923) e XIX(1924).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.