Mirasol Grande, dal III volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Da S. Mamolo al secondo angolo di Miramonte.

Mirasol grande comincia dalla via Giulia e termina al Borgo delle Ballotte sull' angolo di Miramonte, la sua lunghezza è di pert. 57. 08. 0, e la sua su perficie di pert. 131. 25.

Il suo antico nome fu quello di Braina di S. Procolo, poi di Mirasol grande, denominazioni comuni agli altri Mirasoli d'oggidì colla distinzione di Mezzo e di Sopra.

Da che derivi il nome di Mirasole non si trova e le etimologie date da alcuni autori, che hanno trattato di questa materia, sono sì bizzare, e prive di buon senso che siamo obbligati a rigettarle.

Un Decreto del Consiglio delli 18 aprile 1288 ricorda la via di Mirasole come da rogito di Benvenuto Martini e di Riguzio Paci.

Mirasole grande a destra entrandovi per la via Giulia.

Si passa Paglietta.

N.819. Casa che nel 1575 era del celebre architetto Giulio Grazioli e del 1679 d'Achille, e di Andrea Salaroli della famiglia non senatoria ai quali li 10 febbraio 1691 fu concesso dal Senato pubblico suolo in Paglietta per far il muro laterale della loro casa. Passò poi a Stanislao Taruffl.

N.817. Casa che fu del Celebre pittore Giacomo Cavedoni secondo le memorie dell'Oretti, fu poi di Vincenza Taruffl.

NN. 815, 814, 813.

Il N. 815 sembra che fosse la casa di Francesco Andrioli sulle quali riferiscesi il seguente decreto del Senato — 1578. 28 Maggio. — Francesco Andrioli che ha casa dalla parte posteriore della compagnia del buon Gesù nell' angolo di Mirasol grande dal lato meridionale desiderando far portico con colonne di pietra in luogo di quelle di legno gli vien concesso di dirizzar detto portico che confina con quello di Lodovico Salani in larghezza di piedi 7 once 7 per quanto s' estende detta sua casa.

N. B. da verificarsi poichè secondo la misura, la casa di Salani è compresa ne' suddetti numeri.

Casa 814 con gola dipinta dal celebre Cavedoni ritoccata poi nel 1814. Passò ai Salani, e Lodovico fratelli e figli del fu Agostino Salani ai 24 Marzo 1663, la vendettero ad Ercole del fu Benedetto Angeli per lire 8000. Rogito Giovanni Battista Roffeni. In questo rogito viene qualificata per enfiteotica di S. Procolo, posta in Mirasol grande, essere casa grande con orto, che confina di dietro con Mirasol di mezzo, con uno stabile del marchese Zambeccari parimenti enfiteotico di S. Procolo, da un lato, e con Teodosio Andrioli dall'altro. Nel 1716 era di Vincenzo Marchesini , secondo Marcello Oretti fu casa dei Dolfi. Nel 1715 aveva di fronte piedi 46 once 6, poi passò ad Angelo Pellegretti manifatturiere di cera ed ora al ing. Pietro e dottor Francesco Buratti benemeriti entrambi alla Patria per le importanti cariche da loro sostenute con una solerzia ed abnegazione oltre ogni dire esemplare e comendevole che continuano nella medesima lo stesso commercio. Dicesi che quivi si vedessero le armi Salani.

NN. 812, 811. Li 12 luglio 1380 si trova la vendita fatta da Pietro del fu Cambio Zambeccari per lire 100 a Giovanni e Girolomo Libri , di una casa in Mirasol grande enfiteotica di S. Procolo , e sotto la parrocchia di S. Procolo. Rogito Berto Salaroli. Sembra che i Dai Libri la vendessero ai Griffoni , e che in seguito passasse a Francesco M. Seta, il quale la vendette ai Roffeni, e Vincenzo ed Angelo fratelli Roffeni li 16 giugno 1699 l' alienassero a Matteo (orig. Maffeo, svista sfuggita al Breventani - che invece si avvide di altro Maffeo in questo stesso articolo) Moreschi. Rogito Domenico M. Boari. Nel 1784 i Moreschi la cedettero per lire 22000 a monsignor Francesco di Antonio Belloni.

N.810. Altra casa dei Moreschi probabilmente delle stesse provenienze della precedente, ma che appartenne al ramo Moreschi terminato in D. Giuseppe priore di S. M. Maggiore , morto nel 1822 che lasciò eredi i Domenicani e Francescani, quantunque questi non fossero ancora stabiliti nella Legazione di Bologna.

N.809. Casa degli Ercolessi del 1715, poi dei Carini.

N.807. Casa che del 1715 era di Agostino Pisarri, e del 1790 di Francesco suo discendente.

N.805. Casa dei Pinardi in faccia ai Longhi. Elisabetta Cracca vedova di Sante Pinardi nel dottor Lodovico Beltrandi tutrice di Angela nel dottor Giuseppe Pozzi abitante dietro Reno, Lucrezia nell'Orefice Turioli, e Antonia in Domenico Gandolfi figlie di primo letto affittarono questa casa per annue lire 150 ad alcune terziarie, che credonsi istituite nel 1701 , e che qui stabilite nel 1724 presero forma di comunità intitolandosi Terziarie Carmelitane di S. M. Maddalena de' Pazzi. Nel piano terreno vi ebbero una cappella privata senza comunicazione colla strada. Nel 1753 partirono di qui per passare nella via dei Mussolini N. 340. Vedi detta strada.

N.803. Casa di Giacomo de Maria nel 1715, poi dei fratelii Tomba.

NN. 802, 801. Nel 1665 li 15 luglio Carlantonio Giovagnoni vendette alla marchesa Camilla Fantuzzi Spada, una casa e casetta annessa in Mirasol grande per lire 4666. 13. 8. Rogito Domenico Baldini; confinava Miramonte a levante, ed aveva una bottega sotto ad uso di fabbro, e di carrozzaro. Ora è degli Aria.

Si passa la Via di Miramonte.

Mirasol grande a sinistra, entrandovi per la Via Giulia.

N.790. Casa che del 1715 era di Matteo, e fratelli Moreschi. Il dott. Giuseppe Moreschi la fabbricò, e l' ampliò nel 1790 circa.

N.796. Casa antica dei Longhi, che l'abitavano, del 1715; e che continua ad essere di questa civile famiglia.

NN. 797, 798. Case che furono dei Rossi cittadini poi dei conti Scarselli.

N.799. Casa del notaro Angelo Michele Bonesi discendente dal dottor in filosofia e medicina Lodovico, che fioriva nel 1650. Il detto notaio fu l'ultimo dei Bonesi, e maritò l' unica sua figlia Marla Lucia in Grosetto Longhi, che mori nel 1768 per cui i Longhi raccolsero la di lei eredità paterna. Continua ad appartenere ai suoi discendenti, che abbandonarono la stamperia. Questo stabile, fu di Carlo Melloni , ma enfiteotico di S. Procolo e da lui venduto li 21 febbraio 1733 al marchese Francesco del fu Camillo Zambeccari per lire 7500. Rogito Tommaso Lodi; confina con i conti Scarselli e Ranuzzi ecc.

1754 22 Gennaio. Monsignor Primicero Francesco Zambeccari assegnò ad Angelo Michele Galeazzo del fu Paolo Bonesi , una casa sotto S Procolo in Mirasol grande che confinava col conte Scarselli, e dei Ranuzzi, e ricevette una casa in strada S. Isaia in confina dei beni della compagnia dei poveri, di Domenico Guicciardini, e dei beni della parrocchia di S. Isaia. Di più il Bonesi pagò ad equiparazione al Zambeccari lire 4000. Rogito Lodi.

N.800. Casa dei Ranuzzi. Questa casa fu comprata assieme alla vicina in via Ruini, li 4 dicembre 1702 per lire 5600 dal conte Giovanni Carlo Ranuzzi, e venduta da Isabella Ruini vedova del Duca Michele Bonellli. La tradizione racconta che nel mezzo della strada di Mirasole sia stato martirizato S. Procolo e che fosse sepolto in una capella demolita per erigere il Palazzo Ruini. Sul l'angolo del palazzo Ranuzzi colla via Ruini dicesi dal Masini che vi sia stata la Chiesa di S. Ambrogio, demolita all'occasione della fabbrica del Palazzo Ruini nel 1570 ed unito il suo circondario parrocchiale a S. Procolo. Nell'elenco delle parrocchie del 1408 non si ricorda altra parrocchia di S. Ambrogio che quella della Chiesa di questo Santo, atterrata per la fabbrica della Basilica di S. Petronio.

1638 29 Marzo. Marcantonio e Mattia Cornazzani avevano casa in Mirasol grande enfiteotiche di S. Procolo, la quale fu distrutta per ampliare la detta strada, e ciò forse per aprire la via Giulia. Li Cornazzari sostituirono per il canone dovuto a S. Procolo un' altra casa di loro ragione in strada S. Felice , come da rogito di Orazio Montecalvi.

1380 12 Luglio. Pietro del fu Cambio Zambeccari e Nicolò suo figlio vendono a Giovanni e Girolamo Libri una casa in Mirasol grande in parrocchia S. Procolo, enfiteotica di S. Procolo, per lire 100 rogito Salaroli.

1640 18 Febbraio. Testamento di Vincenzo Zanotti col quale lascia erede Virgilio Ghisilieri di una casa in Mirasol grande, rogito Giovanni Giacomo Manzoni.

1642 28 Giugno. Transazione fra Virgilio Ghisilieri, e Giovanni Andrea Cavazzoni colla quale il primo promette al secondo lire 1000 dei denari che ricaverà dalla suddetta casa del fu Vincenzo Zanotti e viceversa il Cavazzoni che cedette le sue ragioni a detto Ghisilieri. Rogito Latanzio Benassi.