N.1082

Casa in cui è compresa quella, che Galeotto, e Battista Canetoli vendettero a Giacomo Lupari per lire 800 a rogito di Carlo Bruni, e di Cesare Panzacchi li 10 maggio 1445. Giulio d’ Eugenio Lupari la vendette a Vincenzo di Filippo Testa per lire 2100, rogito Battista Bovi dei 25 ottobre 1513.

Si descrivono per due case assieme contigue sotto S. Damiano in confine della via pubblica, dei Formagliari, di Pasquino Gargiolaro, dei Muzzarelli, e di Carlo Guidalotti mediante androna.

Nel 1577 li 14 gennaio Angelo Cristiani successore del Testa la vendette a Domenico del fu Tebaldo Tebaldi per lire 2000.

Nell’ inventario fatto da Cecilia di Antonio Biondi alias Dal Foco madre di Gregorio, Carlo e Domenico Maria di Antonio Malisardi come da rogito di Marco Melega del 26 settembre 1656 viene annunziata una casa sotto S. Damiano in via Ponte di Ferro incontro i Garzoni.

1687 21 Agosto. Gregorio del fu Antonio Malisardi vendette a Domenico del fu Giovanni Battista Nanni una casa sotto S. Damiano nella via Ponte di Ferro per lire 10,000 rogito Valerio Zanotti Azzoguidi.

Nel 1715 era di Domenico Maria Boari notaio i cui eredi la vendettero a Giacomo Mazza mercante d’ oro filato che la rifabbricò. Morto egli nel 1767 lasciò usufruttuari i due ministri, e proprietario l’ ospitale degli Abbandonati, che la vendettero ai fratelli e figli dell’ avvocato Luigi Nicoli, li 17 agosto 1802 per lire 10,000 rogito Schiassi. Da questi passò all’ avvocato di Vincenzo Pozzi, poi dell’ avvocato Casoni d’ Imola.

Qualcuno pretende che questa casa sia stata dei Franchini, ma è certo che fu dei Serpa, i quali dopo averne venduto una porzione nel 1591 al confinante Beroaldi, ne fu venduta altra dagli stessi Paolo Emilio, e fratelli Serpa a Pellegrino Blesi che si dà per posta sotto S. Damiano nella via Ponte di Ferro in confine di Lodovico Beroaldi notaio, per il prezzo da convenirsi dal perito Matteo Ventura per il Blesi, e dal perito Giulio Cesare Polini per il Serpa, che lo dichiararono di lire 1835. 13 che l‘ abitavano tuttavia nel 1630, e che dopo ne vendettero una parte ai Galassi, e alle suore della Maddalena. L’ ultimo maschio dei Serpa fu Giovanni Francesco che testò li 9 ottobre 1624 a rogito di Cesare Codibue. La porzione rimasta ai Serpa fu lasciata per testamento di Cattarina Serpa alle suore della Santa come da rogito dei 22 maggio 1675 del notaio Grazia Baldolini, le quali eredi li 2 novembre 1730 la vendettero all’ Ospitale della Morte per lire 2000, rogito Pietro Baldassare Landi. Confinava allora con Giovanni Battista Cocchi a levante, coll’Ospitale della Morte successore Galassi in parte, e in parte colle suore della Maddalena a ponente. Gli amministratori del predetto Ospitale obbligati dal pericoloso stato di questo stabile in causa di vecchiaia la cominciarono a riedificare nel 1772, e la compirono nel 1777.