N.621
Un rogito di Giacomo Zanolini delli 7 febbraio 1411 ricorda la compra, che Giovanni d’Angelino Marsili fece da Pietro del fu Ugolino dall’Occa, e da Giacoma Zovenzoni sua madre di una casa posta sotto S. Sebastiano in confine di Filippo d’ Angelino Pasi, di un androna. da due lati, e della strada da altri due pagata lire 350.
Sembra che l’acquisto del Marsili fosse nell’angolo della via Calcavinazzi , mentre del 1565 la porzione di questo stabile dalla parte della via Oleari apparteneva alle quattro arti, e si presume che dal Pasi fosse passata alla. detta Corporazione.
Del 1665 agli 11 luglio questa casa era tutta di Girolamo Marsigli, che a rogito di Lorenzo Garofali l’assegnò in dote a Teresa Maria di lui figlia moglie del conte Giuseppe Maria Borghesi d’Imola con sentenza ottenuta mercè la difesa fatta dall’avv. Gioseffo Nari sopra la provenienza della casa e bottega in porta di Castello secondo la volontà del fu Virgilio Marsili sopra il fedecomesso da lui fatto. Fu assegnata in prezzo di lire 18000.
Del 1686 12 ottobre la casa del Borghese sotto S. Sebastiano è detto trovarsi alla fine della via che va a porta di Castello, ed in altro sito si dice che è nell’ angolo della via di porta di Castello.
Li 12 dicembre 1691. Il conte Alessandro Borghese d’Imola cedette a Maffeo Moreschi la bottega, magazzeni, e sotterranei di detta sua casa rogito Domenico Maria Boari.
1709 7 Agosto. Maffeo del fu Antonio Moreschi comprò dal conte Alessandro Borghese da Imola una casa nella via detta da S. Sebastiano nell’angolo della strada che volta verso i Vetturini per lire 3900. Rogito Giovanni Francesco Galli. La fronte Moreschi era di piedi 38 once 2 a tramontana e di piedi 46 in via Oleari e quella dei Rizzardi presso Calcavinazzi era di piedi 19 once 4.
Li 9 gennaio 1711. Maffeo Moreschi ottenne suolo pubblico nella via Oleari per rifabbricare il muro della sua casa che minacciava ruina. Bartolomeo Moreschi vi aveva la sua drogheria, colla quale formò un ricchissimo patrimonio, che bastò a render comodi tre rami Moreschi. Fu acquistata dai fratelli Massa, che la rifabbricarono in gran parte dai fondamenti nel 1788.