Francesco (Piazza San)

Piazza San Francesco.

A ovest e a nord della chiesa di San Francesco.

Quartiere Saragozza.

Prima documentazione dell'odonimo: 1636 (Sagrato di San Francesco).

Questa piazza era il Sagrato di San Francesco (Aretusi e Mitelli), ovvero il cimitero della chiesa. E' il caso di fare notare che sagrato (con il significato di terreno consacrato) era sinonimo di cimitero ed ogni chiesa aveva il suo cimitero in cui venivano seppelliti i parrocchiani (se la chiesa era parrocchia) o i conventuali nel caso la chiesa fosse associata ad un convento.

Fu con Napoleone che venne istituito il cimitero comunale, unico per tutta la città, e che sfruttò l'ex convento dei Certosini (la Certosa), fuori Bologna, nei pressi del Canale di Reno, espropriato e soppresso dal governo controllato da Napoleone stesso.

Anche la chiesa e il convento di San Francesco furono soggetti a soppressione ed esproprio, ed il sagrato cessò di essere sagrato, le tombe rimosse e dello spiazzo non rimase che un prato. Il Guidicini, l'Origine e l'Indicatore lo descrissero infatti come Prato di San Francesco. Non è evidente che la denominazione urbanistica Prato sia stata usata anche prima della soppressione del Sagrato. I documenti citati dal Guidicini antecedenti il 1796 (anno in cui i francesi di fatto espropriarono chiesa e convento) fanno riferimento al cimitero di San Francesco, non al Prato.

Fonti citate in questo articolo.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843

Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.