N.65

Casa detta la Sinagoga grande, perché qui vi fu la Sinagoga degli Ebrei finché abitarono in questa posizione di Strada S. Vitale, e nelle vie di Castel Tialto e di Caldarese, e cioè fino al 1568, nel qual anno d'ordine di Pio V furon cacciati da Bologna. donando all'opera pia dei Catecumeni la loro Sinagoga. Convien però ritenere che il Pontefice intendesse i mobili, poiché lo stabile era dei Crescimbeni. trovandosi che li 8 luglio 1544 Girolamo Crescimbeni la locò a Raffaele del fu Salvatore Oriensi, ebreo, per L. 135. Rogito Marco Serra. In questo contratto vien descritta per casa grande con cisterna, posta sotto S. Bartolomeo in Strada San Vitale, in confine di beni di Ebrei, di mastro Galeazzo sartore, e dei Bianchetti mediante chiavica.

Si è detto che quivi era la Sinagoga grande per distinguerla dalla piccola posta anch'essa in questi contorni.

La suddetta casa passò agli Abbati eredi Crescimbeni, poi ai Barella eredi di Giulio Cesare di Filippo Abbati dottor in leggi e luogotenente generale criminale in Ferrara, ove morì li 25 luglio 1610.

Li 19 settembre1471 Paolo Alberto Crescimbeni comprò da Margherita Battagli Magnani due delle tre parli di una casa grande posta sotto S. Bartolomeo di Porta Ravegnana in Strada S. Vitale, per L. 423 d'argento. Confinava coi Bianchetti, con detta strada, e con altri mediante chiavica. Rogito Bartolomeo Panzacchia.

1495, 14 dicembre. Nell'inventario dell'eredità del suddetto Paolo si fa menzione della succitata casa che confinava cogli eredi di Alessandro Casari, o Casali, con Ventura ebreo, e con un'Androna. Rogito Tommaso Gongoli.

1649, 7 novembre. Seguì I'apertura del testamento di Paolo Alberto del fu Leonardo Crescimbeni, col quale lasciò erede usufruttuaria Bianca figlia del fu Gio. Girolamo Crescimbeni, purché si maritasse a un tiglio di Vincenzo Mattugliani, coll'adesione però dei parenti dello sposo, e se ciò non avesse potuto seguire, le ingiungeva di sposare Agostino Mellini di Bologna, allora abitante in Pistoia, costituendogli la dote di L. 12000, e lasciando eredi i figli del marito. Rogito Sebastiano Mellini. La detta Bianca si maritò a Rinaldo di Vincenzo Mattugliani, e fu madre di Giulia moglie di Vincenzo Tanari, la quale portò le due eredità in detta famiglia. I Mellini furono eredi parte del patrimonio Crescimbeni in causa di Giuliana di Agostino Banzi, e. di Ippolita Crescimbeni maritata a Melchiorre Mellini.