Castellata (Via)

Via Castellata.

Da via Rialto a via Castiglione.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (Castlà).

L'odonimo Castellata comparve nel 1636 nella pianta dell'Aretusi che aggiunse anche che veniva detta Fossato.

Precedentemente lo Zanti la chiamò Via delle Suore di San Lorenzo, mentre per il Banchieri, più semplicemente, fu Via d' San Lurenz.

Nell'edizione del 1635 del Banchieri, viene descritta nelle pagine introduttive con altro nome: Castlà (mentre nell'edizione del 1712 del Banchieri, a pag. 121, viene descritta come Castellà) ma compare nelle note "alcune avvertenze" che non sono di mano dell'autore, ma aggiunte dallo stampatore (Giovanni Battista Ferroni) per mendare alcune lacune dovute alla morte del Banchieri, avvenuta nel 1634, che quindi lasciò un'opera incompiuta.

Il Salaroli la chiamò Castellata, detta anche Fossato, poi Tintori di San Lorenzo e Via delle Suore di San Lorenzo.

Tutti gli altri autori riportarono semplicemente Castellata.

Con al riforma toponomastica del 1873/78 l'odonimo fu conservato: Via Castellata.

Il nome Fossato, riportato dall'Aretusi, era usato anticamente.

Il Guidicini (I,261,262,263) riportò alcuni documenti che contengono il Fossato fin dal 23 giugno 1341 come zona che fu concessa dal Comune di Bologna a Bolognino di Borghesano da Lucca per costruire un edificio per un filatoglio da seta.

Un altro atto del 1346 fa riferimento allo stesso edificio sito nel Fossato dei Cartolari.

Altri documenti ancora del 1351 e del 1369, sempre in riferimento dello stesso edificio, riportano Cartolerie, Contrada dei Cartolari, Cartoleria o Fossato dei Cartolari.

Dato che l'edificio in questione è ben noto e si trova ai numeri 2 e 4 di via Castellata, non c'è dubbio alcuno che si parli di questa via.

Cartoleria o Cartolaria sembra quindi essere, nel XIV secolo, toponimo indicante non una singola via, ma l'insieme delle attuali due vie Cartoleria e Castellata.

In seguito la nostra via venne distinta da Cartolaria chiamandosi Via delle Suore di San Lorenzo, dalla chiesa e convento delle canonichesse lateranensi di San Lorenzo allora esistente (oggi non più) all'angolo con via Castiglione, o via di San Lorenzo.

L'odonimo ricordato dal Salaroli (Tintori di San Lorenzo) faceva riferimento all'attività di tintoreria presente sul canale di Savena che scorreva qui vicino. A prova di ciò, la casa su cui confluiscono le attuali vie Rialto e Castellata era nota come Casa del Tintore, e vi aveva sede una attività di tintoreria.

Il Guidicini fece notare che gli antichi nomi (Fossato, via di San Lorenzo, vie delle Suore di San Lorenzo, etc.) andavano da via Castiglione a via Santo Stefano, ma è contraddetto dallo Zanti che fece coincidere l'antica Via delle Suore di San Lorenzo con la nostra via Castellata.

Insignificante, la contraddizione del Salaroli che a pagina 22 affermò che Castellata va da via Castiglione a via Santo Stefano (come se via Rialto non esistesse), mentre a pagina 61 dice che Rialto va da via Santo Stefano alla Casa del Tintore da dove comincia via Castellata.

Evidente, come abbiamo visto, il riferimento a San Lorenzo.

Evidente anche l'odonimo Fossato, dato che qui era il fossato della seconda cerchia di mura, fossato alimentato dalle acque del Canale di Savena.

Meno evidente Castellata.

Lo Zanti, seguito dal Banchieri, dal Salaroli, ed, in epoca molto più recente, dal Fanti, affermò che tale nome viene dalla somiglianza della nostra via con la castellata, che è una specie di botte molto allungata che serve al trasporto di uva ammostata. Via Castellata somiglierebbe alla castellata vinaria per essere stretta nei capi e larga in mezzo, come dice il Salaroli.

Credo che sia difficile riscontrare tale somiglianza nelle fattezze della via, per cui mi sembra più probabile un'altra ragione, come quella, per esempio, data dallo stesso Fanti come alternativa alla similitudine: l'esistenza di un esercizio (locanda ?, osteria ?) all'insegna della castellata.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.