Cavaticcio

Denominazione moderna(2015). Esiste oggi un Giardino del Cavaticcio ricavato dove il canale (ora tombato) scorreva.

Cartigli

All’incrocio fra le attuali vie Riva di Reno e Marconi si dirama il Cavaticcio, realizzato riutilizzando, verosimilmente, l’antico corso del Rio Vallescura che scaturiva dai rilievi collinari fra le porte San Mamolo e Saragozza. Il Cavaticcio alimentava il canale navigabile, chiamato Navile. Lungo il primo tratto del Cavaticcio, caratterizzato da una notevole pendenza, erano distribuite alcune cartiere e segherie per legname, la prima delle quali fu edificata nel 1347.

Indirizzo:

Via Guglielmo Marconi 28/A

Guidicini

Cavadizzo, Cavaticcio, Scavezzacollo, Fiaccacollo, Sega dell' acqua, sono i nomi dati in tempi diversi alla parte più bassa di Bologna, a cui facevan capo la maggior parte dei condotti della città.

Si trova ricordata nel 1175 una località detta Exvodino, e nel 1208 detta Podio, che si sospetta dover essere il Cavaticcio (vedi via delle Moline), ma nell' incertezza convien attenersi al nome di Cavadizzo per esser il più antico, derivato probabilmente dalla sua cavità e profondità.

Si diceva nel 1353 Scavezzacollo, e Fiaccacollo, dalla rimarchevole differenza di livello, esistente fra il fondo del canale delle Moline e quello del Cavaticcio.

Prese il nome di Sega dell' acqua, perchè lungo il suo alveo furon costrutti alcuni opifici con macchine, mediante le quali segavansi i più grossi e lunghi abeti. Il primo fu fatto fare da Zera Pepoli nel 1347.

Il canale del Cavadizzo comincia nella via sinistra della Riva di Reno fra i numeri 865 e 866, dov'è il boccaccio, o diversorio, o catarata, dopo la quale, a non molta distanza, forma il Porto Naviglio, poi continuando alcun poco fuori delle mura della città va ad unirsi al canale delle Moline.

È quasi certo che nel 1191. e nel 1208, tutte le acque derivanti dalla chiusa di Casalecchio fossero introdotte nel Cavaticcio, e continuassero a corrervi fino al 1367, nel qual anno furon deviate d' ordine del Cardinal Albornozzi, che le volle dirette per le fosse del secondo circondario onde tradurle al Campo del Mercato per servizio dei nuovi molini e gualchiere.

Mentre il Cavaticcio era ricco di acque. vi furon costrutti nel 1221 trentadue molini da un certo mastro Pietro Melfi ingegnere milanese, d'ordine del Podestà di Bologna Gualfrado.

Nel 1288, per il seguito rialzamento dell'alveo di questo canale, fu d'uopo scavarlo, nella qual circostanza si risarcirono i molini sopra di esso fabbricati da circa 67 anni. Pochi anni dopo, e cioè del 1294, fu sì sregolata la copia d' acqua nel Cavadizzo, che rovinò la via di Santa Maria della Pugliola, e la rese impraticabile.

Tolte nel 1367 le acque di Reno dal Cavaticcio, servì questo a regolatore del canale mediante portoni al boccaccio della catarata, i quali si aprono, e si chiudono, a misura che l'acqua abbonda o scarseggia per i molini del Campo del Mercato.

Presentemente sul Cavaticcio non vi sono molini da grano, nè opifici per segar legni, ma pille, filatogli, mangani, gualchiere e molini da carta, i quali sono messi in azione dalle acque del canale di Reno prese dal canal stesso mediante chiaviche superiori e inferiori al sumenzionato boccaccio, e che poi dopo vanno a scaricarsi nel recipiente Cavaticcio.

1404. 28 gennaio. Assegnazione fatta dai difensori dell' Avere, a favore degli uomini della compagnia dei cartolari, di un acquedotto del canal di Reno, che corre per il Cavadizzo ad un fusolo di filatoglio, posto sótto la parrocchia di S. Giorgio, nell'ultima scaffa del Cavadizzo. Un altro acquedotto detto canale posto nella stessa parrocchia, ed un altro pure , del canale di Reno e chiavica dell' ospitale della Vita, posto in detta parrocchia, più tre stanze poste in diversi siti. Item un terreno del Comune di Bologna, di larghezza piedi 24, posto in Cartoleria Nuova sotto S. Biagio, e questa assegnazione fu fatta a detta compagnia dei cartolari stante la rinuncia da essa fatta a Guido e a Galeazzo Pepoli de' loro beni già spettanti a detti Pepoli, i quali erano stati assegnati dal Comune di Bologna a detti cartolari e ad altre compagnie, e tutto ciò in vigore dell' ordine dato ai difensori dell' Avere dal Cardinal Baldassarre Cossa Legato, che dovessero cioè assegnare alle dette compagnie altri beni del Comune di Bologna, in luogo di quelli che dovevano restituire ai Pepoli. Rogito Domenico Colti.

1411, 4 dicembre. La compagnia dei cartolari fece mandato in Azzo del fu Verardo cartolaro per vendere a Guglielmo cartolaro i predetti acquedotti, per L. 228, da erogarsi in pagar debiti di detta compagnia fatti in occasione delle feste che eran state date in Bologna per la venuta del Papa, e per altre gravezze ad essa imposte dal Reggimento. Rogito Giovanni Manzolini.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Bella immagine di lavandaie all'opera nelle acque non certo pulite del porto. Sulla destra l'edificio della dogana.

Immagine da cartolina (collezione privata)

Una rara immagine del Canale Navile fuori delle mura.

Il canale non sembra molto ricco d'acqua.

Immagine da cartolina (collezione privata)

Bella fotografia scattata probabilmente dalla Salara.

A sinistra si riconosce l'edificio della Dogana, davanti alla quale c'è la via Inferiore del Porto, con il ponticello (al centro) che porta all'Osteria della Barca e alla via del Rivale.

Immagine da cartolina (collezione privata)

Cavaticcio, dal I volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani