Via Usberti, dal V volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via Usberti comincia in quella di Battisasso e termina in via Parigi, o Parisi. La sua lunghezza è di pertiche 26, 01, 6, e la superficie di pertiche 35, 50, 6. In un rogito deIli 15 maggio 1559 questa via si trova nominata Borgo Mazo, poi si disse degli Usberti dalla famiglia degli Usberti che ebbe in questi contorni le sue case.

Nel 1289 si pubblicavano i bandi in questa contrada, ma veramente era nella via Uberti, non Usberti.

Via Usberti a destra entrandovi per Battisasso.

NN. 689, 688, 687(1,3). Casa del fu Carlo Usberti.

1. Casa in contrada della Borgo Mazo, abitata dal detto Carlo. Confinava a oriente e settentrione con Francesco Tossignano, a occidente e mezzodì con vie pubbliche, ed era posta sotto la parrocchia di S. Colombano.

2. Casa con forno posta sotto S. Sebastiano. Confinava a mezzodì e occidente con vie pubbliche, a oriente e settentrione colla suddetta casa grande.

3. Casa in Borgo Mazo, che confinava a oriente e mezzodì con Francesco Tossignano e con Giacomo Accarisi, a occidente colla via pubblica, e a settentrione con mastro Matteo Nobili. Rogito Nane del fu Aloisio Sassi deIli 17 settembre 1560. (orig 1560. ? Breventani).

Non debbonsi confondere gli Usberti cogli Usberghi, due famiglie fra loro distinte e separate. La famiglia degli Usberti, che coll'andar del tempo decadde, fu anticamente assai nobile, e si crede trasportata da Cremona a Bologna da Usberto Usberti dottor in leggi, chiamato a leggere nella nostra Università nel 1310.

Il cav. Carlo di Princivalle, che testò nel 1565 e mori li 15 maggio 1569, ebbe due figli, Gasparo e Lucrezia. Da Gasparo discesero Lorenzo e Sara, figli naturali legittimati, I'uno mancato senza successione, l' alitra morta col nome di suor Diena nel convento di Santa Catterina di Cento. Si trova però un frate Sante Usberti Domenicano, morto li 6 gennaio 1680, ma forse questo apparteneva agli Usberghi.

Stante la suddetta mancanza di successione l'eredità Usberti fu perciò devoluta a Lucrezia del cav. Carlo, maritata nel cav. Ercole Bottrigari, la quale testò li 27 agosto 1591 a rogito Carlo Garelli.

Li 12 novembre 1622 Gio. Battista di detto Ercole Bottrigari permutò queste case col dott. Camillo del fu Giulio Cesare Gessi. Rogito Antonio Malisardi. (Vedi via Battisasso N. 643, e Piazza Calderini N. 1242).

Via Usberti a sinistra entrandovi come sopra.

N.693. Casa dei Dal Purgo, venduta da Antonio del fu Alessandro a Giovanni del fu Giorgio Rizzi, per L. 3000. Rogito Vincenzo Vasselli. Si dice posta sotto S. Sebastiano in via Usberti, in confine degli Achillini, dei Bovi, e dei Canonici di S. Gregorio.

Li 14 febbraio 1660 Antonio del fu Gio. Rizzi vendette a Domenico Maria del fu Alfonso Grati una casa in via Usberti sotto S. Sebastiano, per L. 3800. Confinava coi Riari, cogli Achillini, e coi PP. di S. Gregorio. Rogito Seleuco Pellegrini.

N.695,696. Casa degli Achillini, famiglia portata a Bologna dalla Toscana da certo Claudio, o Barberino, di Giovanni nel 1458. Si annoverano fra gli Achillini Alessandro di Claudio, dottor celeberrimo in filosofìa e medicina, morto li 2 agosto 1512; Giovanni Filoteo di Claudio professore di lettere umane, e Claudio di Clearco, dottor in leggi, ultimo di sua famiglia, morto nel suo palazzetto detto la Maranina il primo ottobre 1640 in età d'anni 66.

Questi lasciò erede monsignor Cesare Facchenetti, fatto poi cardinale, figlio del senator Lodovico, e legatò ad Andrea di Camillo Arnoaldi tre case contigue poste sotto S. Sebastiano. Rogito Domenico Albani delli 18 settembre 1640.

Li 2 maggio 1643 il legatario le vendette a Domenico e fratelli Reali, alias Riari. Il Galeati dice che furon comprate da Lorenzo di Paolo Riario, e fabbricate da Gio. Battista e fratelli, figli di detto Lorenzo, nel 1644, poi abbellite nel 1662.

Negli atti dell' Ornato si trova che i Riari ottennero li 22 settembre 1643 di poter edificare tre colonne di pietra per continuare il portico delle loro case nella via degli Usberti, occupando suolo pubblico per la lunghezza di piedi 19, nell'angolo verso la chiesa di S. Colombano, purché le dette colonne fossero terminale nel termine di 10 mesi.

Lorenzo Maria di Gio. Battista Riari fu dilettante e raccoglitore di cose Patrie.

Il Galeati dice che l'ultimo Riario fu il conte Galeazzo, che vestiva da abbate, morto nel 1770, del quale furono eredi i Marani, nobili di Modena, e nipoti di sorella. In seguito vennero a Bologna due fratelli che si dissero figli del conte Giovanni Battista fratello del detto Galeazzo, morto anch'esso nel 1770. La suddetta casa fu poi comprata da Giovanni Ferrari conduttore della posta dei cavalli, ed ultimamente apparteneva ai suoi eredi.

Aggiunte

1764, 7 dicembre. Anna Bernardi Messieri comprò da Gio. Battista Castellani parte di una casa situata iti via Usberti sotto S. Sebastiano, per L. 972. Confinava coi beni Gessi, coi Vanotti e coi Grassi. Rogito Antonio Gandini.