Oche (Via delle)

Via delle Oche.

Da via Piella a via Guglielmo Oberdan.

Quartiere San Vitale.

Prima documentazione dell'odonimo: 1583 (Androna dalle Oche).

Un rogito del 6 aprile 1469 (Guidicini, IV, 5 e III, 179) indica questa via come Ossara, Ossata o Orsara (questa incertezza dipende in parte dalla leggibilità del documento originale che il Guidicini - che nel vol. III si esprime indicando la via come Ossara o Ossata - ed in parte all'opera di redazione lacunosa del figlio Ferdinando che probabilmente non lesse correttamente il manoscritto di Giuseppe Guidicini, per cui nel IV volume è riportato Orsara per la stessa via).

Lo Zanti chiamò questa via Androna dalle Oche, specificando che si tratta di alcune contrate dietro alla casa dei Signori Grassi, chiamate così perchè, essendo prossime alle fosse della cerchia penultima, vi vivevano delle oche. Alcune contrate ci dice che con questo odonimo venivano indicate più vie. Più avanti vedremo quali.

Anche il Banchieri si espresse lasciando intendere che con Androna d' gl Occh si intendevano più vie: s'intend tutt qul cuntradell, e viazziò drie dal Palazz Cardinalizi Senatorio di Sgnur Grassi.

Nella pianta dell'Aretusi la nostra via, e solo questa via, è indicata come Androna delle Oche, mentre un altro vicolo (ora chiuso) che da via delle Oche raggiungeva via Marsala, costeggiando il palazzo dei Grassi, è indicato come Androna dei Grassi.

Anche secondo la descrizione dell'Alidosi (pag.9) l'Androna delle Oche indica questa via, ma non menziona l'Androna dei Grassi, limitandosi a riferire che la nostra via era dietro il casamento de' Grassi.

Questa Androna dei Grassi è l'altra contrata indicata dallo Zanti come tra quelle conosciute sotto il nome di Androna delle Oche. Ciò è esplicito nella pianta del Mitelli dove l'odonimo Androna delle Oche copre l'insieme di via delle Oche e del vicolo chiuso Androna dei Grassi. Come sempre nella pianta del Mitelli i punti indicano le estremità delle vie (vedi quanto scritto sotto via dei Bibiena ed in questo caso Androna delle Oche è compresa tra tre punti: uno all'estremità orientale di via delle Oche, un secondo all'estremità occidentale della stessa via ed un terzo nel punto in cui l'Androna dei Grassi sfocia in via Marsala (già via di Mezzo di San Martino).

Dalla pianta del Mitelli: Androna delle Oche.

L'Androna dei Grassi fu chiusa su richiesta del marchese Achille Grassi il 9 gennaio 1711 (Guidicini, III, 180). Va detto però che nel 1745 nella pianta del Monari non compare via delle Oche (la via risulta senza nome), mentre l'Androna dei Grassi, che all'epoca del Monari era già chiusa, è indicata semplicemente come Androna. Può essere una conferma dell'ipotesi che la pianta del Monari, per quanto precisa dal punto di vista geometrico, non è affatto curata dal punto di vista dei toponimi, limitandosi a copiare, a volte malamente, come in questo caso, quanto già indicato nella pianta del Mitelli.

Il Salaroli, praticamente coevo del Monari, descrisse l'Androna delle Ocche come strada che va da via Govesa (oggi via Piella) a via delle Berline (oggi via Guglielmo Oberdan).

Nelle lapidette fu riportato l'odonimo via delle Ocche (con la doppia "c"), che venne corretto in vicolo delle Oche con la riforma toponomastica del 1873-78. Presto però il nome fu nuovamente mutato in via delle Oche, come compare in una pianta del 1889.

Sul significato di Androna vale quanto già detto in generale per le androne (vedi l'Introduzione).

Per quanto invece riguarda Oche, le spiegazioni comunemente date (presenza di oche per la vicinanza delle fosse della città) sono plausibili e probabilmente corrette. Anche l'odonimo Ossara, riportato dal Guidicini in merito ad un rogito del 1469, secondo l'Avogaro (pag. 28) può essere messo in relazione alle fosse, dove si accumulava ossame di carogne abbandonate.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Avogaro: Contributo onomastico alla corografia di Bologna antica, di Carlo Avogaro, in "L'Archiginnasio", Bologna, XVIII(1923) e XIX(1924).