N.2501 - Palazzo Paleotti

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Palazzo Paleotti: situazione delle proprietà nel XIV secolo.

I discendenti del suddetto senatore Filippo vendettero, in via di permuta, questo palazzo al senator Galeazzo di Camillo Paleotti, nel 1261, che l'unì alla sua casa già fino dal 1363 appartenente al suo ascendente Bartolomeo alias Bertoluzzo di Gherardo detto Dardo dalle Pallotte, o dalle Paliotte, e che Salvetto di detto Bartolomeo aveva ingrandita nel 1395 colla casa di Andalò di Michele Bentivogli.

Terminò questo ramo Paleotti nel senatore marchese Giuseppe di Camillo, morto li 12 giugno 1690, lasciando col suo testamento, fatto a rogito di Domenico Maria Boari delli 14 maggio 1690, la sua eredità al marchese Filippo Bentivogli figlio di Lisabetta Paleotti zia del testatore, la cui nipote ex tiglio marchesa Elisabetta di Costanzo, moglie del senatore Paolo Magnani, morta li 18 aprile 1767, dispose di questo stabile a favore dei due ospedali Azzolini e Abbandonati.

Si trova che Giovanni II Bentivogli comprò da Lorenzo, e da Enea Paleotto, tre case sotto S. Sigismondo li 7 agosto 1475, ed è probabile che queste servissero per fabbricarvi la sua stalla a tre navate di dodici arcate di piedi 13 ciascuna, venduta dai Bentivogli di Ferrara ai confinanti Paleotti. Il primo giugno 1693 vi fu aperto il monte della canepa, instituito per opera di Andrea Colina, morto nel 1700, che ne fu il primo massaro. Era lunga piedi 156, larga piedi 30 e oncie dieci, e alta piedi 16. Il Monte pagava L. 400 d'affitto.

Il mercoldì 16 maggio 1781 vi prese posto il presidio Pontificio, il primo stabilito in Bologna, e che cessò li 21 giugno 1796 per l'invasione dell' armata Francese. Dopo quell' epoca fu messo ad uso di magazzeno per legnami. Appartenne poi all'Ospedale Azzolini, alias della Maddalena. Il palazzo e sue adiacenze furon stimate da Bernardo Gambarini, li 10 novembre 1769, L. 39280.

Cartigli

Palazzo Paleotti

Costruito dai Salaroli verso la fine del XV secolo; conserva un bel cortile di quell'epoca, con affreschi cinquecenteschi. Al piano nobile si trovano fregi di Domenico degli Ambrogi e di Girolamo Curti detto il Dentone (1620 c.).

Indirizzo:

via Zamboni, 25

Guidicini

È indubitato che questa casa appartenne ai Bentivogli, e pare che vi sia rinchiusa quella ricordata nella divisione fra Sante Bentivogli, ed Azzo e Castellano Bentivogli, dell' eredità di Giacomo di Bentivoglio loro avo, e di Nicolò loro zio, seguita a rogito di Filippo, delli 8 ottobre 1363, che si qualifica per quella toccata a Sante, posta sotto Santa Cecilia, presso la via di Strada S. Donato, in confine di Bertoluzzo Saliotti, degli eredi di Chichino, e di Andalò Michele Bentivogli di sotto, di Pietro Tasceri di sopra, e degli eredi di Manino Bernardini di dietro mediante chiavica.

Nell'inventario legale dei beni di Annibale di Giovanni I Bentivogli si trova descritta una casa sotto la parrochia di Santa Cecilia, in confine di strade da due lati e degli eredi di Secarello Bentivogli. Questo stabile era composto, verso Strada S. Donato, di tre edifizi, che si manifestavano ocularmente colla loro costruzione; il primo sull'angolo di Belmeloro, l'altro sull'angolo della piazzetta, e il terzo a linea delle stalle Bentivogli. Le cronache ci dicono che nel 1386 Silvetto Paleotti comprò una casa da Andalò Bentivogli, e fu quella abitata dalla famiglia senatoria Paleotti.

1481, 16 agosto. Giovanni di Annibale Bentivogli, previa dichiarazione, anche a nome di tutta la sua famiglia, d' infiniti servigi prestati, e moltissimi benefici ricevuti da Filippo di ser Tommaso Salaroli, desiderando di addimostrargli in qualche modo il grato suo animo, fece donazione, vivendo, al detto Salaroli di una casa posta in cappella di Santa Cecilia in Strada S. Donato, presso la via pubblica davanti e ad oriente, presso Vincenzo Palliotti dottor in leggi a occidente, e presso Antonio Agocchi beccaro dalla parte posteriore. Rogito Alessandro di ser Giovanni del fu Cristoforo da Roffeno, Cesare del fu Matteo Nappi, e Andrea del fu Lambertino di Sassuno. Il detto Salaroli fu scelto a pieni voti successore del riformatore Egano di Guidantonio Lambertini li 8 giugno 1487, fu Gonfaloniere di Giustizia nei mesi di novembre e dicembre del l'anno stesso, e morì li 26 novembre 1488. Discendeva egli da Aliotto di Bombarone di Salarolo di Belviso che fu anziano del 1257. Nell' archivio dei Conventuali trovasi un rogito di Confortino di Bonifacio che tratta della donazione fatta da Bualello di Guido Bualelli ad Imelde di Gherardino Salaroli sua futura sposa, delli 28 giugno 1230; ed altro rogito delli 30 marzo 1244 ricorda Gherardino Salarolo figlio di Gomorendo da Pianoro.