Famiglia Piatesi

Frate Verio Beccadelli scrisse: I Piatesi discendere in linea diretta da un Platesio tedesco, che Ottone I Imperatore, nel 951 aveva innalzato alla carica di prefetto del Mansionatico, tributo così detto. Altri vogliono che l'origine di questa famiglia fosse molto più remota, e che fabbricasse il castello di S. Venanzio e lo signoreggiasse prima dei tempi di Teodosio II Imperatore. Egli è fuor di dubbio che la sua provenienza è di antichissima data. Crescenzio li fa discendere dalla famiglia dei Platoni conti di Borgo Val di Taro, discendenti dal conte Anghiera, dai quali discendono pure i Visconti. Nel 1297 Bettizzo di Dionigi aveva le sue case sotto la parocchia di S. Iacopo dei Piatesi.

Da Leone X ebbero il titolo di conti di Rauda e Boscoforte, concessione revocata da Clemente VII nel 1572. Avevano beni a Rauda, o Raveda, nei comuni di Galiera e di San Venanzio, alla Padulle e Sala. Nel 1287 in S. Giovanni in Triario. Nel 1582 in Santa Maria di Miserazano. Ebbero sepoltura nell' Annunziata.

La torre dei Piatesi era nelle loro antiche case rìmpetto alla Metropolitana. Quelle case, sotto la parrocchia di Sant'Andrea dei Piatesi nella via di S. Pietro, le possedevano del 1259. Alessandro di Bartolomeo era della parocchia dei Santi Sinesio e Teopompo. Ebbero il senatorato nel 1579 e nel 1590.

L' ultimo dei Piatesi, morto li 4 gennaio 1793, fu il conte Carlo Nicola di Alessandro, il quale fece un censo vitalizio con monsignor Pompeo Aldrovandi di una quantità di terreni che erano sotto acqua, col patto di dare alla sua figlia Camilla scudi 18000 di dote.