N.94,95 - Monastero e chiesa parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Monastero e chiesa parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio.

Gregorio VII nel confirmare a Lamberto Vescovo di Bologna i diritti della sua chiesa nel 1073, dice "Et monasterium SS. Martyrum Gervasii, et Protasii cum omni bus suis pertinentiis, et rebus".

Un rogito di Pietro, delli 17 febbraio 1074, ricorda questa chiesa e monastero posto non lontano da Campolungo, il qual campo era in Bologna antica distrutta.

Le monache furon soppresse nel 1332 dal Vescovo Bertrando, e i loro beni, unitamente a quelli di altri cinque conventi soppressi, impiegati poi nella fondazione di quattro Colleggiate.

Partito il Cardinal Bertrando da Bologna, queste monache ricorsero al Consiglio della Città, adducendo d' esser state spogliate ed espulse senz'averle provvedute di congrua dote, il qual Consiglio le rimise nel possesso del loro monastero e dei beni nel 1334. La piazzetta fu fatta nel 1655, e davanti la chiesa fu chiusa da colonette di macigno con catene di ferro nel 1757.

1471, 2 aprile. Mandato di procura del dottor e canonico Leonoro Leonori nel reverendo P. Vianesio Albergati protonotario apostolico, e in Antonio Zogliani di lui capellano, per cedere e rinunziare liberamente qualunque jus che competeva a detto Leonori sul monastero e chiesa dei SS. Gervasio e Protasio. Rogito Albizzo Duglioli.

In questo monastero nel 1761, alla profondità di circa dodici piedi, si trovò una strada, o sentiero largo circa piedi 5, fatto di selci lunghe piedi 3, larghe piedi 1 1/2, e in poca distanza una seliciata di pietre di vari colori e molti pezzetti di marmo trasparente, che si crede appartenessero alle fabbriche della città antica distrutta (vedi S. Prospero, discorso preliminare).

Li 19 giugno 1798 fu intimato a queste monache di trasferirsi nel convento di S. Leonardo, siccome seguì; ma per l' incapacità del locale, e per l'insufficienza delle rendite per alimentarle, fu ordinato li 28 susseguente luglio che fossero ripartite in altri conventi di Benedettine.

Li 19 agosto dell'anno stesso fu destinato questo locale a sartoria militare, per cui il giorno 20 fu avvisato il parroco di passare, per le funzioni parrocchiali, nella chiesa dello Spirito Santo, siccome seguì li 24 del mese istesso. La parrocchia fu soppressa li 23 maggio 1806. A riserva di una piccola porzione di convento venduta ai confinanti Giacomo e avv. Agostino, fratelli Monti, li 22 luglio 1799 a rogito Aldini,, tutto il restante servì a caserma militare.

Gli Azzi, o Porti, o dal Porto, che venivano dal famoso Azzone, erano di questa parrocchia, ed alcuni abitarono nel Broilo dei Maccagnani (vedi via Val d'Avesa). Si. crede che il prelodato Glossatore fosse sepolto presso il campanile di questa chiesa.

Azzone Porti di Soldano, dottor in leggi, che il Gravina dice scuolaro di Giovanni Bossiano Cremonese, fu da Baldo chiamato Fons Legum. Il suo Epitome, o Somma, superò in credito quanti lo precedettero. Dicesi che a Milano, e a Cremona fu prescritto che quanti volessero la carica di giureconsulti dovessero avere la Somma di Azzone. Pretendesi , che il costui nome, sì ovunque celebrato, attraesse alla sua scuola più che 10000 scuolari, e che fra questi essendovene di Lombardi e Toscani, di partito diverso, venissero di sovente alle mani con eccidio reciproco, e con sommo sgomento della città. A quei dì i professori avevano gius di punire gli scuolari tanto per delitti comuni che civili, ma la loro troppo indulgenza fece rinunziargli al primo, con servando il secondo.

Quando l' imperatore Enrico venne a Bologna, passeggiava accompagnato da Azzone e Lotario suo emulo. Un dì richiestoli di chi ritenessero l'impero, Lotario rispose : "del solo Cesare", ma Azzone senza punto scomporsi: "non del solo Cesare, ma dei presidi delle Provincie".

Morì Azzone nel 1200 con gran dolore di tutti, e particolarmente dell' Università. È mera favola dell' Alciato l'ignominiosa morte di Azzone per aver ucciso Martino Gosiano, e che tal fosse lo comprova l'onorifico monumento eretto ad Azzone, che poi rovinato per l'antichità, di pubblico comando fu risarcito nel 1416, monumento che vedevasi nel campanile di questa chiesa, e che ora è conservato nel pubblico comunale cimitero della Certosa.

Questa favola ebbe origine dall' esser Azzone padre di Alberto, e avo di Prendiparte, che poi si dissero degli Azzi, talvolta Soldani, e ancora Azzoni Soldani. Il giureconsulto fu padre ancora di Ameus, che il Cantinelli nella sua cronaca di Faenza lo dice uccisore di Guiduecio di Bonifacio, di Guido di Guizzardo fratello di Fabro, che era un Lambertazzi, per cui fu decapitato. Da questo fatto ne derivò l'errore replicato da molti storici che Azzone fosse stato giustiziato.

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Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

SS. Gervasio e Protasio.

Chiesa parrocchiale di monache Benedettine.

Questa chiesa fu edificata nel 401, e consacrata nel 405.

Le monache suddette ebbero principio in questo convento il primo giugno 1228.

Il portico e la piazzetta furono fatti nel 1655.

Nel 1217 fu sepolto accanto al campanile di questa chiesa il giureconsulto Azzone Porti, che morì in tempo delle vacanze, nella qual occasione ordinariamente s'infermava. Leggeva nella piazza di Santo Stefano sotto un padiglione di tende, dove è ora la casa che ultimamente apparteneva al senatore Lupari.

Il numero degli uditori scolari ascendeva a dodici mila.

Il 19 giugno 1798 fu intimato alle monache di traslocarsi in S. Leonardo.

Il decreto 24 giugno 1805 soppresse la parrocchia, che fu unita a S. Giorgio.

L'Arcivescovo poi con decreto del 23 maggio 1806 la unì a S. Salvatore.

II 19 agosto 1798 questo convento fu assegnato per sartoria della truppa francese, e perciò il 20 detto fu avvisato il parroco di traslocarsi nella chiesa dello Spirito Santo, dandogli il permesso però d'abitare la sua canonica.

In seguito questo convento servi ad uso di caserma.