Porta Nova (Via)

Via Porta Nova.

Da via Cesare Battisti a piazza Malpighi.

Quartiere Saragozza.

Prima documentazione dell'odonimo: 1137 (Porta Nova).

La Porta Nova che dette il nome alla via non è il torresotto sulla via, quasi allo sbocco su piazza Malpighi, ma una porta della cerchia altomedievale detta delle Quattro Croci. Questa cerchia, come noto, aveva quattro porte, una su ognuno dei quattro lati del suo perimetro. Sul lato occidentale, dove era già porta Stiera, la cui posizione doveva essere in via Monte Grappa nei pressi di via Porta di Castello, venne aperta, vicino alla posizione occupata attualmente dall'angolo sud-ovest del Palazzo Comunale, una nuova porta che fu detta Porta Nova. Di questa porta probabilmente sono rimaste tracce nella Torre dei Lapi, in via IV Novembre.

Con l'allargamento della città e con la creazione della seconda cerchia di mura, venne costruito il Serraglio o Torresotto di Porta Nova, sulla via che usciva dalla Porta Nova della cerchia altomedievale.

Gli estimi del 1296/97 riportano per questa zone due toponimi: Burgo Bonagentis e Burgo Novo.

La descrizione che diede lo Zanti fa pensare che con Porta Nova si indicasse un'area (più che una via) che partiva da San Martino delle Bollette (presso l'imbocco di via IV Novembre, vicino alla Torre dell'Orologio) ed arrivava alla chiesa di San Salvatore (Porta nova, contiene da S.Martino delle Bolette, fino à S.Salvatore), e che tale denominazione venisse estesa fino al Torresotto (che lo Zanti chiama di San Francesco) quando fu drizzata la strada, sendo aggrandita la città.

In sintesi, per lo Zanti, Porta Nova comprendeva oltre alla attuale via Porta Nova anche la parte di via IV Novembre compresa tra via de' Fusari e la confluenza con via Porta Nova e d'intorno, per circoito, alcune strade, che sono dette di Porta nova.

Per il Banchieri il tratto da via de' Gombruti/via Alfredo Testoni a piazza Malpighi era il Tursott d'Porta Nova, mentre il tratto da via Cesare Battisti fino a via de' Gombruti/Alfredo Testoni era via d'San Marin. Viceversa, l'attuale via IV Novembre era via dagl Ass.

L'Aretusi, come lo Zanti, comprendeva via IV Novembre in Porta Nova, ma tutti gli autori successivi limitarono l'odonimo Porta Nova all'estensione della attuale via, con l'eccezione del Salaroli che ricordava ancora l'odonimo via di San Marino, oltre a Porta Nova, che per lui si estendeva dalla Torre dell'Orologio (Palazzo d'Accursio) fino a piazza Malpighi.

Due rogiti del 1137, citati dal Guidicini (IV, 259) sono relativi a cessioni enfiteotiche di terreni nei pressi di San Salvatore, uno in località Porta Nova, l'altro in località Campo lungo. Ciò bastò al Guidicini per fargli concludere che Campo lungo era antico nome di questa via che arrivava fino al cantone dell'orologio.

Campo lungo, o Campo Longo era sicuramente località da identificare nella civitas antiqua rupta. Si veda a questo proposito quanto scritto su via San Marcellino.

Via di San Marino deve la sua origine alla chiesa di San Marino (sconsacrata durante il periodo napoleonico e trasformata attualmente in garage, in via Porta Nova numero 1).

Torresotto di San Francesco è di evidente spiegazione, essendo torresotto sinonimo di porta della seconda cerchia di mura e San Francesco la chiesa nei paraggi del torresotto stesso.

Burgo Novo è anche questo di semplice interpretazione, trattandosi di un borgo sviluppato all'esterno della porta detta Nova.

Burgo Bonagentis non ha evidente spiegazione. Potrebbe fare riferimento a nome o soprannome di persona o di famiglia, ma non vi sono elementi documentali a supporto.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).